“Lucania 2021”, la carta di intenti alla quale hanno aderito 8 Agenzie e Enti regionali di Sviluppo agroforestale, e il ruolo strategico del Centro Ricerche “Metapontum Agrobios”, sono due degli elementi salienti emersi a conclusione del 2° Meeting annuale dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, tenutosi a Matera il 2 e 3 dicembre 2021 nell’Aula Magna dell’Università di Basilicata.
Un evento articolato in due giornate e 3 sessioni – realizzato in modalità mista (con partecipanti in presenza e collegati da remoto in videoconferenza) e trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook dell’ALSIA – al quale hanno preso parte ospiti esterni prestigiosi.
“La carta di intenti “Lucania 2021” – ha commentato Aniello Crescenzi – è stata quasi una naturale conclusione della prima sessione, tutta dedicata alla ricerca e allo sviluppo, e al confronto tra Agenzie e Enti regionali di sviluppo. Centralità dei fabbisogni dell’utenza e della tutela dell’ambiente e del territorio, ruolo fondamentale delle risorse umane utilizzate, istituzione di un coordinamento nazionale che favorisca la formulazione di proposte strategiche e operative ai Governi regionali e nazionale, e scambio di buone prassi sono stati i 4 principi che hanno convinto tutte le altre istituzioni partecipanti provenienti da Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Marche, Molise, Calabria e Sardegna”.
Nella seconda sessione, il tema della “innovazione” è stato declinato nelle sue varie accezioni dagli uffici dell’Agenzia, che hanno presentato le proprie attività svolte e in programma. La prima giornata si quindi è conclusa con l’illustrazione delle linee programmatiche essenziali dell’ALSIA per il 2022.
Il tema del ruolo strategico del Centro Ricerche dell’ALSIA “Metapontum Agrobios” ha chiuso il circuito virtuoso che collega il passato al futuro dell’agricoltura lucana nella terza sessione del meeting, tutta dedicata alla “Giornata internazionale della Ruralità” istituita dalla Legge Regionale 28 dicembre 2020, n. 46. Un evento scaturito dal tavolo di coordinamento istituito presso la Presidenza della Giunta di Regionale della Basilicata, e del quale fanno parte l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’ALSIA, L’Università della Basilicata, e le Organizzazioni professionali di categoria Coldiretti, CIA, Confagricoltura e Copagri. Della organizzazione della Giornata della Ruralità si è occupata l’ALSIA, in collaborazione con la Direzione Generale delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per un confronto che parte dal passato e si proietta verso il futuro dell’agricoltura della Basilicata.
“E’ con orgoglio che salutiamo questa prima edizione della Giornata della ruralità – ha detto l’assessore regionale alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Francesco Fanelli, che ha concluso i lavori della terza sessione – per il grande spessore dei relatori che hanno proposto diversi aspetti del tema, consentendoci di rispondere pienamente alla finalità della legge che è quella della valorizzazione delle nostre origini attraverso lo studio dell’identità storica legata al patrimonio rurale. Il paesaggio rurale è una risorsa per il Paese, e la Basilicata è terra rurale dalla vocazione millenaria. Ed è fondamentale – come abbiamo visto – che siano in corso o in procinto di essere avviati numerosi progetti sul tema della ruralità e del paesaggio che vedranno protagonista anche l’ALSIA, ente strumentale della Regione Basilicata. La ruralità è una opportunità per il nostro territorio, che può tra l’altro favorire lo sviluppo delle aree interne e contribuire a contrastarne lo spopolamento”.
In questo scenario, ruolo chiave per il Centro ricerche dell’ALSIA. “Metapontum Agrobios” – ha spiegato Crescenzi – nasce come centro di ricerca industriale, con all’interno professionisti che garantiscono una grande multidisciplinarietà e competitività internazionale. Noi produciamo innovazioni: utilizziamo i risultati delle ricerche prodotte anche da altri, e li trasformiamo in prototipi. Non è un caso che il Centro Ricerche, acquisito dall’Agenzia nel 2013, sia stato realizzato nella Chora di Metaponto, e non è un caso che sia localizzato lì dove troviamo alcune delle tracce più antiche dell’uomo e della nostra agricoltura. Il centro è il frutto della storia dell’uomo e della nostra agricoltura. E il futuro sintetizza il passaggio da un singolo soggetto ad un “ecosistema della innovazione”, dove vi sono una pluralità di soggetti e di servizi da erogare al territorio. Servizi per i quali l’Agenzia è già da tempo operativa, e si rivolge a imprese private e a istituzioni. Noi siamo proiettati al futuro, perché non c’è un futuro senza agricoltura, senza ruralità e senza innovazione”.