“La cultura: una risorsa per la crescita” il tema dell’incontro, promosso dalla Struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio regionale della Basilicata, e tenutosi oggi a Roma, al centro congressi “La Nuvola dell’Eur”, nell’ambito della Fiera nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi”. Presso lo stand il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, ha rivolto il saluto agli editori lucani che hanno aderito alla Fiera e ringraziamenti “per il prezioso lavoro svolto, sempre con determinazione e grande coraggio, nel portare fuori le tradizioni, l’arte, i saperi della nostra regione. Vedervi qui, oggi, ha il sapore di una sfida centrata, ritornare in presenza, in un momento ancora difficile dal punto di vista dell’emergenza, dimostra il vostro desiderio di saper cogliere le opportunità che una manifestazione come questa sa produrre. Tanto sicuramente occorre fare per questo settore, e la mia proposta è: facciamolo insieme. Da parte mia ci sarà sempre il massimo impegno”.
Dopo aver ringraziato il presidente dell’Associazione dei lucani a Roma, Filippo Martino, per aver accettato l’invito ad essere presente presso lo stand lucano e per l’attenzione dedicata alla regione con le tante iniziative organizzate, Cicala ha esordito dicendo “Quale migliore cornice per riflettere sulla cultura, risorsa per la crescita, se non quella della fiera “Più libri più liberi”, luogo di incontro e confronto, di conoscenza, di ascolto e dibattito. La cultura è fonte di creatività e innovazione, genera valori sociali ma non solo, la cultura è una strategica risorsa per la crescita di un territorio. Una risorsa che genera altre risorse, come ha ribadito il ministro Franceschini ieri durante l’inaugurazione della fiera ed è anche libertà e diritti, come ci ricorda il tema scelto per questa edizione di ‘Più libri più liberi’. Un tema che affronta la pubblicazione edita dal Consiglio regionale della Basilicata “La Costituzione italiana e lo Statuto della Regione Basilicata”, con illustrazioni del bravissimo e noto fumettista lucano Giuseppe Palumbo. Libro che abbiamo messo qui in bella mostra e che portiamo in giro nelle scuole della regione, al fine di richiamare l’attenzione dei giovani su questi temi tanto importanti”. “La cultura è un prisma dalle tante facce, e oggi – ha sottolineato ancora il Presidente dell’Assemblea legislativa – con due coinvolgenti performance, quella della scrittrice e poetessa lucana Mara Sabia e dell’attore e regista Pino Quartana, ne apprezzeremo due in particolare. Ad entrambi va il nostro ringraziamento per il contributo speso nell’omaggiare con così tanta passione l’arte che vive nella poesia e nel teatro e per l’emozione che sicuramente ci regalerete”.
Il Presidente Martino nel complimentarsi per l’iniziativa promossa dal Consiglio regionale e per il lavoro svolto dai piccoli e medi editori ha espresso l’auspicio che si producano sempre più libri su temi reali legati alla contemporaneità. “Non siamo indifferenti al passato, fonte delle nostre radici e del quale abbiamo grande rispetto ma abbiamo una grande ansia rispetto a quello che accade oggi. Il nostro tempo presente è caratterizzato da eventi che si susseguono alla velocità della luce. Abbiamo bisogno di sempre nuove analisi ed interpretazioni, un compito che affidiamo a voi editori ed autori”.
In apertura la scrittrice e poetessa lucana Mara Sabia ha compiuto un brevissimo ma intensissimo viaggio tra le poesie di autori lucani del Novecento, dedicandolo soprattutto ai giovani con l’intento “di far conoscere la bellezza della poesia lucana che – ha affermato – merita di essere più letta e riconosciuta sulla scena nazionale, nella convinzione che dalle parola dei poeti possiamo attingere quella forza innovatrice e quel coraggio che spesso manca”. “Accanto alle poesie di Rocco Scotellaro e Leonardo Sinisgalli, nomi noti della letteratura lucana – ha affermato la poetessa – ho scelto di accostare i delicati versi di Donata Doni (pseudonimo di Santina Maccarone), nata a Lagonegro nel 1913, intensa voce femminile meno nota, ma della quale ci restano poesie splendide. Ancora, ho voluto portare in lettura Beppe Salvia, poeta dalla scrittura giovane e luminosa, prematuramente scomparso a cui è dedicata una sezione di Spazi Novecento alla Biblioteca Centrale di Roma e del quale sono state recentemente ripubblicate le poesie. Chiuderò con i versi di un poeta vivente che ha fatto la storia della nostra regione come giornalista e come autore: Mario Trufelli. Attraverso le parole della celebre Lucania e una delle sue poesie più recenti intitolata Presagi, pubblicata da Osanna nel 2020 nella raccolta “L’indulgenza del cielo”, Trufelli ci parla con una voce che dà corpo alle memorie, indicandoci il futuro”.
Al termine del momento di riflessione la rappresentazione dell’attore e regista Pino Quartana, anche lui lucano, che ha interpretato i primi trentanove versi del XXXIII canto del Paradiso tratto da: Dante Vs Canticum o Laudes Creaturarum, un lavoro che tiene insieme, magistralmente, il cantico di San Francesco con i canti di Dante. Un progetto speciale del ministero per i Beni e le Attività Culturali selezionato tra cento progetti dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante. “Non una lezione parlatao spiegata e neppure una lettura ad alta voce – ha spiegato l’attore -. Ciò che ho presentato ha i tratti di una partitura che ‘suona’ molte delle metafore, dei vezzi e delle parole difficili del Poema dantesco e porge il messaggio esistenziale di San Francesco con il Cantico delle creature, il componimento più sublime della spiritualità cristiana, sublime perché privo di richiami alla dottrina, di intenzioni didascaliche o catechistiche”. “Sono stato felice di proporre nello stand del Consiglio regionale della Basilicata, in questa magnifica vetrina che è ‘Più libri più liberi’- ha affermato Quartana – questa mia performance che ha l’obiettivo di far convivere, in maniera minimale, suono, musica e poesia continua. Ciò che mi auguro aver trasmesso è il bello di un approccio innovativo e anche funzionale a qualsiasi obiettivo culturale, che sia letterario, musicale o artistico”.
Dic 05