Le associazioni di seguito riportate esprimono solidarietà al Segretario Regionale SIULM Basilicata, Luogotenente dei Carabinieri Antonio Pagano, per la felice conclusione dell’ennesimo procedimento penale promosso nei suoi confronti dalla propria scala gerarchica. Di seguito la nota integrale.
ASSODIPROmil – Associazione Sindacale Operatori della Difesa Professione Militare,
ASSO.MIL – Associazione Sindacale Militare,
FLM – Federazione Lavoratori Militari,
NSC – Nuovo Sindacato Carabinieri,
SCUDO Carabinieri,
SFD – Sindacato Finanzieri Democratici,
SI.A.M. – Sindacato Aeronautica Militare,
S.I.A.M.O. – Sindacato Italiano Autonomo Militare Organizzato Esercito,
SIBAS – Sindacato di Base del Comparto Sicurezza Finanzieri,
SILCA – Sindacato Italiano Lavoratori Carabinieri,
SILF – Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri,
S.I.L.M.A. – Sindacato Italiano Lavoratori Militari Aeronautica,
SILMM – Sindacato Italiano Lavoratori Marina Militare,
S.I.L.M.E. – Sindacato Italiano Lavoratori Militari dell’Esercito,
SIM Marina,
SINAFI – Sindacato Nazionale Finanzieri,
SI.NA.G. – Sindacato Nazionale Guardiacoste,
USIF – Unione Sindacale Italiana Finanzieri,
CISL Basilicata – Confederazione Italiana Sindacato Lavoratori,
CISL Basilicata – Unione Sindacale Regionale della Basilicata,
FNS CISL–Federazione Nazionale Sicurezza,
SIULP – Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia,
COISP – Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia,
COSAP – Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia,
CO.S.P. – Coordinamento Sindacale Penitenziario,
esprimono i più sinceri auguri al Segretario Regionale SIULM Basilicata, Luogotenente dei Carabinieri Antonio Pagano, per la felice conclusione dell’ennesimo procedimento penale promosso nei suoi confronti dalla propria scala gerarchica.
Il dirigente sindacale militare, da circa due anni (marzo 2020), è vittima di un vero e proprio calvario giudiziario.
Il 1° dicembre 2021, infatti, presso il Tribunale Militare di Napoli, si è svolta l’udienza dibattimentale del processo iscritto a suo carico per mancata presentazione in servizio. Dopo le questioni preliminari (nelle quali l’avvocato del Pagano ha segnalato allacorte gli illegittimi dinieghi, opposti dall’amministrazione militare, alle diverse istanze di acquisizione documentale necessaria per la difesa del proprio assistito), escussi i testi (l’ufficiale ed il sottufficiale che avevano denunciato il militare) e sentite le parti (lo stesso imputato che non si è sottratto alle domande del PM), la I Sezione del Tribunale Militare ha “ASSOLTO” il Luogotenenteperché il fatto “non costituisce reato”.
In breve: il 30 marzo 2020 Antonio Pagano veniva denunciato, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Potenza (dove prestava servizio), alla Procura della Repubblica di Potenza ed a quella di Militare di Napoli, per aver rilasciato una intervista televisiva nella quale, in qualità di Segretario Regionale di un Sindacato militare, denunciava l’insufficienza di DPI distribuiti ai Carabinieri che erano impegnati nei servizi di contenimento e contrasto alla pandemia, oltre che nei normali compiti istituzionali.
Il procedimento ordinario, iscritto nel registro delle “notizie non costituenti reato”, veniva immediatamente archiviato così come, successivamente, veniva archiviato il procedimento iscritto presso la Procura Militare. Ciononostante l’Amministrazione militare lo sottoponeva a procedimento disciplinare di stato che si concludeva con la sua sospensione dall’impiego per due mesi.
Quest’ultimo provvedimento veniva impugnato dal SIULM (nella persona del suo Presidente Rullo e dallo stesso Pagano in qualità di Segretario Regionale) innanzi il Giudice del Lavoro di Potenza che definiva le condotte, poste in essere dall’amministrazione, come “Persecutorie e antisindacali”.
Lo stesso 30 marzo 2020, ad ogni buon conto, veniva denunciato anche per “mancata presentazione in servizio” e, per gli stessi fatti, sottoposto a procedimento disciplinare di corpo conclusosi con l’irrogazione, in contumacia, di sette giorni di rigore.
Dopo 35 anni di specchiata carriera militare, nel giorno in cui, in qualità di dirigente sindacale, rilasciava un’intervista per segnalare l’insufficienza dei DPI distribuiti ai carabinieri, subisce una denuncia alla Procura Ordinaria (archiviata perché priva di elementi penalmente rilevanti), due alla Procura Militare (la prima archiviata e la seconda confluita nel dibattimento conclusosi con l’assoluzione perché i fatti non costituivano reato) ed un procedimento disciplinare di stato (dichiarato dal Giudice del lavoro di Potenza persecutorio ed antisindacale).
Singolare coincidenza.
Oggi festeggiamo insieme al sindacalista ed all’amico che non si è arreso, ma ha continuato a credere nell’importanza di svolgere il proprio mandato con tenacia e professionalità. I diritti sindacali sono sacri e vanno difesi in ogni sede, per la libertà e la dignità di tutti i lavoratori, anche quelli in divisa.
La sentenza della Suprema Corte con la quale, nel 2018, si è riconosciuto, anche ai militari, la possibilità di organizzarsi in sindacato ha dato il via ad ud una nuova fase di democratizzazione delle Forze Armate che (se ne facciano una ragione i tanti detrattori) non potrà più essere arrestata.
Nell’augurarci che presto, le alte gerarchie, possano guardareil sindacato non come un nemico dal quale difendersi, ma come un interlocutore capace di contribuire, con professionalità e competenza,al raggiungimento di standard di benessere ed efficienza sempre maggiori, rinnoviamo la nostra vicinanza e solidarietà al Segretario Regionale SIULM Basilicata.
Il fronte sarà comune nell’affrontare, in ogni sede e con ogni mezzo consentitoci, ogni tentativo di scoraggiare, da parte di chicchessia, il cammino verso la piena realizzazione dei diritti sindacali di tutti i militari.
Nessuno, di quanti si impegneranno in questa “sacra missione”, rimarrà mai solo!