Cuzzupi (Ugl Scuola): “Si trovino altre forme di protesta, ma non fermiamo la scuola”. Di seguito la nota integrale.
L’UGL Scuola da sempre ha messo al centro del proprio discorso sindacale la necessità d’interventi strutturali, veri e concreti per la scuola condannando senza mezze misure i fiumi di parole versati per giustificare le cose non fatte o, peggio ancora, per dare un’illusione che poi, inevitabilmente, si trasformavain un nulla.
“Abbiamo sempre richiesto – afferma il Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupi – che fosse data concretezza alle promesse e agli intendimenti. Molti, il dicastero per primo, hanno costantemente cercato di relegare l’UGL Scuola in un angolo ignorando le nostre ragioni e le grida di allarme su quanto avveniva nei confronti della scuola e del personale scolastico,unico, vero baluardo di un’istituzione che sta lentamente deteriorandosi. Oggi vediamo che molti sono finalmente arrivati alle stesse conclusioni; con un certo ritardo ma hanno dovuto, nei fatti, convenire con quanto abbiamo detto e denunciato. Eppure anche stavolta il modo di agire ci lascia perplessi. Ci riferiamo allo sciopero proclamato per il 10 dicembre da gran parte delle Organizzazioni Sindacali. Una manifestazione che rischiaperò di rimanere fine a sé stessa.Certo non si puòassistere immobili allo scempio della scuola e alla superficialità con cui sono trattati i lavoratori del comparto tuttavia, considerato il momento, occorre trovare azioni alternative ma non fermare ancora una volta la scuola in presenza”.
Affermazioni, quelle del Segretario Nazionale, che sono preludio a una proposta forte e impegnativa.
“Se siamo veramente convinti di ciò che diciamo, e l’UGL lo è, occorre dar vigore alle nostre ragioni in modo diverso. È necessario – continua Cuzzupi –offrire a tutti gli interessati, dai lavoratori alle famiglie sino agli stessi studenti, la garanziadella bontà degli intendimenti fornendo prova che il sindacato non teme diesporsidirettamente per questo. Promuovere azioni che danneggiano ulteriormente una didattica in presenza già di per sé messa sciaguratamente in discussione dalla pandemia non solo è deleterio, ma persino controproducente per le inevitabili ricadute sulle famiglie già tanto provate. Le motivazioni sono simili e tutti sappiamo come metterci intorno ad un tavolo per cercare una sintesi e allora, senza distinzioni di bandiera, ideologia e colore politico, senza personalismi e voglia di apparire,promuoviamo una manifestazione di soli dirigenti sindacali sotto il Ministero dell’Istruzione. Creiamo l’occasione pubblica di un confronto con il Dicastero, un dibattito aperto sui temi specifici pensando solo al bene della scuola, dei suoi lavoratori e del Paese. L’UGL Scuola è disponibile da subito, noi ci siamo in qualsiasi giorno si voglia. Ma non fermiamo la scuola. Ora no!”