I temi che riguardano la tutela degli interessi dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati, al centro dello sciopero generale del 16 dicembre, proclamato da Cgil e Uil, sono stati discussi oggi dall’Esecutivo Regionale della Uil di Basilicata, insieme all’organizzazione per la partecipazione alla manifestazione interregionale che si terrà a Bari.
La manovra finanziaria che il Governo si appresta a definire – è stato sostenuto – deve segnare la crescita del Paese e soprattutto del Sud. La Basilicata ha i salari più bassi tra le regioni italiane. È in una condizione di debolezza strutturale e diversi sono i punti deboli. Si registrano difficoltà soprattutto legate all’indotto automotive, di carattere occupazionale per la transizione energetica che coinvolgerà il sistema petrolifero. Alcune aree della regione raggiungono picchi alti di disoccupazione. Molte donne hanno perso il lavoro e purtroppo non lo ritroveranno più. Insomma, il quadro economico e sociale della nostra regione – è stato evidenziato durante il dibattito dell’Esecutivo della Uil lucana – è complicato e difficile.
“Sono tante le motivazioni che sono a fondamento dello sciopero generale. Con la situazione Stellantis e del suo Indotto a Melfi che ci tiene sempre in apprensione, l’agroalimentare lucano ben al di sotto delle sue potenzialità, tante vertenze aziendali da risolvere, i grandi player che “nicchiano” rinviando programmi di sviluppo e nuova occupazione, il dopo petrolio e la transizione ecologica appese ad un filo, l’allarme lanciato dal direttore della Svimez Luca Bianchi – “senza industria al Sud è a rischio anche il Pnrr” – ha detto il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli – va preso sul serio. E noi lo facciamo così seriamente da metterlo al centro degli obiettivi dello sciopero generale indetto insieme alla Cgil per giovedì 16 dicembre prossimo. Perché non possiamo accontentarci di impegni sulla parola. Il dato di partenza è la minore resilienza dell’apparato produttivo del Sud rispetto a quello del Nord che è dovuta a criticità strutturali rimaste insolute da molto tempo e determinate, da un lato, dalle sue carenze dimensionali e di composizione settoriale, dall’altro, dai ben noti fattori di contesto avversi che ne deprimono i risultati in termini di occupazione, produttività, capacità innovative e apertura ai mercati esteri. E’ proprio questo – come segnala la Svimez – il campo di azione della politica industriale, chiamata non solo a promuovere la concorrenza e a stabilire regole per il corretto funzionamento dei mercati, ma soprattutto a compiere scelte sull’allocazione delle risorse per conseguire obiettivi strategici. Da questo punto di vista, lo diciamo da tempo, il 40% dei fondi del PNRR sono insufficienti a colmare i divari. Servono investimenti per un piano di rigenerazione amministrativa che contenga assunzioni straordinarie e formazione del personale”.
Il Segretario nazionale organizzativo Ronzoni in video-collegamento ha espresso l’apprezzamento della UIL nazionale per tutte le iniziative e il sostegno della UIL di Basilicata per la manifestazione regionale del 4 dicembre e la tappa a Potenza del tour UIL. Lo sciopero generale organizzato dalla UIL e dalla CGIL – ha detto Ronzoni – è dettato dal nostro ruolo che ci chiama a responsabilità perchè il Governo non ha fornito ancora, purtroppo, risposte chiare e concrete. Lo sciopero non è l’obiettivo finale ma è uno strumento per dar voce al grido di allarme che tutti i giorni stiamo registrando da parte delle cittadine e dei cittadini, delle lavoratrici dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati, a chi, pur lavorando, non riesce ad arrivare a fine mese. Il Paese non può andare avanti se non vengono messe in campo delle riforme strutturali, serve cambiare il passo. Qualche segnale da questo Governo è stato dato ma non è sufficiente rispetto a quello che si potrebbe fare. C’è poca volontà da parte del Governo di affrontare i problemi reali del Paese, ma – ha aggiunto il segretario nazionale organizzativo Uil – sia chiaro che noi non stiamo facendo una iniziativa contro qualcuno, sia chiaro ai partiti politici, ai mass media che la nostra iniziativa è per cercare di modificare questa situazione, per cercare di trovare delle risposte valide alle cittadine e cittadini, per aiutare il Paese perché le risorse ora ci sono e dobbiamo evitare di leccarci le ferite come avvenuto in passato. Lo sciopero è per dire che in questo Paese non va tutto bene, per dire che povertà e diseguaglianze sono aumentate, per ribadire la necessità di un lavoro stabile, senza precarietà. E siamo disponibili al confronto, se il Governo prima o dopo lo sciopero ci chiamerà per discutere, per confrontarci noi ci siederemo ai tavoli, ci confronteremo per dare il nostro contributo positivo.