Si è svolto nell’Auditorium dell’Ospedale Madonna delle Grazie un convegno su “Diabete in età prescolare”. Al dibattito sono intervenuti rappresentanti di Asl, l’Ufficio Scolastico di Matera, l’associazione Alad Fand (Associazione Lucana Assistenza ai diabetici), i genitori di alunni diabetici e insegnanti. Insieme andranno a costituire un Protocollo d’Intesa per garantire assistenza di qualità agli alunni che al momento non vivono quella tranquillità che il diritto allo studio comporta e richiede. Queste le dichiarazioni rilasciate in merito dal direttore sanitario Giuseppe Montesano. “E’ una bella esperienza per la soluzione di problemi che riguardano la gestione dei bambini diabetici nelle scuole percepita. Si è partiti dai problemi che può registrare un bambino diabetico a scuola. Il bambino a casa riesce ad avere una dieta equilibrata e questo da tranquillità ai genitori. A scuola, invece ci sono delle variabili che possono causare dei problemi e la mamma ha timore che i professori possono trattare in maniera diversa il proprio figlio, che non deve sentirsi diverso. Da parte degli insegnanti le risposte possono essere diverse e un errore da non commettere è quello di eccedere nelle attenzioni del bambino. I medici sono pronti a gestire questo problema anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. Bisogna sperimentare un percorso per gestire con sicurezza il problema diabetico e costruire altri”.
Il dottor Trifiletti dell’ufficio Scolastico Provinciale di Matera giudica così il convegno sul tema: “Siamo qui per sottoscrivere un protocollo d’intesa molto importante tra Ufficio scolastico Provinciale di Matera e ASL di Matera. Questa esigenza nasce da un caso concreto di aiuto chiesto da una scuola per risolvere il problema diabete. La scuola ha dimostrato ancora una volta la volontà di intervenire per migliorare le condizioni e il benessere del bimbo nella scuola e l’aiuto deve arrivare non solo dai medici ma anche dagli stessi docenti in diversi ambiti. Per queste ragioni il docente deve ottenere conoscenze di base sulle patologie dei loro studenti sempre nell’ottica della condivisione d’aiuto per raggiungere obiettivi prefissati per le conoscenze più approfondite. La collaborazione è fondamentale per ottenere i risultati sperati e programmati”.
Antonio Papaleo dell’Associazione Alad Fand: “ Siamo stati investiti del problema e lo abbiamo posto all’attenzione riscontrando sensibilità da parte di tutti i presenti. Una voce che riguarda le spese sanitarie è proprio quella che fa riferimento al diabete. Il genitore cerca solitamente di non evidenziare la presenza di un diabetico familiare. Il fatto allarmante è che siamo di fronte ad una pandemia diabetica. Il rapporto di bambini obesi in Italia è di uno a quattro. La nostra associazione con 109 sedi presenti sul territorio nazionale è pronta a sollecitare le istituzioni per la soluzione del problema con la deliberazione di leggi sul diabete giovanile. A partire dalla scuola bisogna creare le condizioni affinchè il diabete non sia discriminante. La famiglia è tenuta ad informare la scuola dell’esistenza del diabete e occorre assicurare a scuola le informazioni necessarie per trovare le soluzioni del caso. Stiamo lavorando sul progetto IGEA per mettere insieme i vari operatori scolastici e ci sono i “diabetici tutor” che devono essere i trait d’union tra le famiglie e le istituzioni. Adesso bisogna dare seguito al Protocollo d’Intesa e occorre anche ramificare la preparazione a qualsiasi livello”.
Il dottor Pasquale Bellitti diabetologo dell’ospedale di Tinchi: “ La prevalenza e l’aumento dell’incidenza dell’obesità infantile impone di incentivare iniziative come quella odierna per una migliore educazione alimentare e un cambiamento degli stili di vita tesi a prevenire le patologie tra cui in particolare il diabete conseguenti ad una inadeguato trattamento dell’obesità”.
Il diabetologo dott. Angelo Venezia: “Il problema sta lievitando e interessa un quinto di cittadini della nostra comunità. Può colpire sia gli adulti che i giovani e quindi dobbiamo parlare di prevenzione già con i ragazzi in età adolescenziale. Qui ci sono tutte le componenti che affrontano il problema diabetologico: bambini, adulti, nutrizionisi anche i genitori e rappresentanti dell’associazione dei diabetici”.
Al convegno erano presenti anche due specialisti del diabete, le dottoresse Carmela Bagnato nutrizionista clinica e Rosanna Taccardi pediatra.