Mercoledì 8 dicembre alla Fiera nazionale dell’Editoria “Più Libri Più Liberi” è stato presentato il libro “Maria de Bruna – Riti, Storia e Immagini”. Di seguito il report e le foto.
A chiusura della fiera della piccola e media editoria svoltasi dal 4 all’8 dicembre ’21, il Consiglio regionale della Basilicata ha organizzato l’evento di presentazione del libro “Maria de Bruna” di due autori illustri di origine lucana: Nicola D’imperio e Cristina Garzone. Questa prestigiosa e poderosa pubblicazione della Edizioni Magister del 2021, che riscuote grande interesse non solo nel pubblico lucano ma anche a livello internazionale, è giunta a Roma per una interessante conversazione tra gli autori, moderata dal vaticanista e giornalista di Radio Radicale Giuseppe Di Leo.
La religione in Basilicata – ha detto Di Leo – ha inciso su diversi fronti come dimostrato dalla lingua lucana di cui una grossa parte è gallo-italica perché in Lucania sono stati ospitati per diverso tempo i valdesi scacciati dal Monferrato. Questi hanno segnato fortemente il canone linguistico di molti dialetti di una grossa parte della Basilicata. Dimostrata l’influenza sul fronte linguistico dai glottologi, è importante evidenziare che dalla cronotassi dei vescovi lucani, nel periodo che parte da dopo il Concilio di Trento fino quasi all’Unità d’Italia, il Vaticano ha nominato nel nostro territorio esclusivamente vescovi non autoctoni perché la presenza valdese aveva inciso non solo sul piano linguistico ma anche e soprattutto sul piano della mentalità del popolo e anche del clero lucano.
Nicola D’Imperio ha fatto emergere la lucanità antica e recente del popolo che vive la festa oggetto della pubblicazione. Un libro completo che parla della festa attraverso la storia scritta dal D’Imperio e le fotografie reportagistiche di Garzone.
“Si tratta della festa patronale di Matera, una festa di popolo che è sentita e aspettata tutto l’anno.Un tempo – ha detto Nicola D’Imperio – per questo giorno di festa ci si comprava il vestito nuovo, si consumava un pranzo prelibato che durante l’anno non ci si poteva permettere. Iniziava la mattina alle 4:30 con una processione dei pastori e contadini, dopo la processione che durava due ore, andavano nei campi a lavorare per la mietitura o ad accudire i capi di bestiame. Nel 1389 fu istituita la festa della Visitazione, ma la festa della Bruna era antecedente, si crede fosse intorno alla metà del 1200. Sono 832 anni di festa che nel tempo si è evoluta, la semplicità delle origini hanno preso, nel tempo, impadronirsi di alcuni eventi storici che hanno costruito nel tempo delle consuetudini colorite come il carro di cartapesta, soldati-cavalieri in divisa che scortano la Madonna. Si tratta della festa che celebra la raccolta del grano e, secondo una leggenda popolare, si è originata nel seguente modo: un contadino che trasportava sacchi di grano sul proprio carro, su una strada di campagna trovò una fanciulla stanchissima perché aveva lavorato tutto il giorno. Questa salì sul carro e si pose sopra i sacchi di grano. Arrivata in città si palesò come la madonna e chiese che ogni anno voleva entrare ogni hanno in città su un carro nuovo e sempre più bello”.
“Un progetto – ha detto Cristina Garzone– che parte nel 2015 e termina con le fotografie del 2020 in piena pandemia. Le fotografie hanno una coerente policromia perchè le luci sono sempre le stesse per la presenza costante delle luminarie che dalla mattina alle 4:30 fino alla notte per i fuochi di artificio. Mi piace fotografare l’espressione migliore delle persone che trasmettono delle emozioni. Mi sento a mio agio dietro la macchina fotografica e mi rende felice trasmettere emozioni a coloro che guardano le mie fotografie”.
Mariano Fanini ha portato il saluto della FIAF del Lazio sottolineando che Garzone rappresenta un punto di riferimento per la federazione per la qualità fotografica che ha consolidato negli anni con lavori tematici e non occasionale con risultati eccellenti evidenti.
Celeste Panzardi è intervenuta per conto dell’associazione dei lucani a Roma leggendo il saluto del presidente Filippo Martino.
L’editore Timoteo Papapietro ha condiviso con i presentiche hanno gremito la sala della presentazione, l’auspicio di una libertà totale per Patrick Zaki. Zaki è stato imprigionato per aver scritto articoli di denuncia per la persecuzione dei cristiani copti. Il misticismo copto è il tema fotografico che Cristina Garzone ha trattato nell’altra pubblicazione pubblicata dalla Edizioni Magister.