Promossa dal Consiglio Pastorale del centro jonico lunedì 13 dicembre a Rotondella è in programma la tredicesima edizione della Festa di Santa Lucia il cui culto e le usanze popolari legate a questa ricorrenza sono elementi non secondari nella religiosità della comunità rotondellese.
Quest’anno, per ragioni legate alle norme antiCovid, l’appuntamento si svolgerà nella chiesa madre SS Maria delle Grazie e non in quella di S. Antonio da Padova al Rione Convento, per le sue dimensioni più ristrette.
L’appuntamento è per le ore 18.00 con la celebrazione della Santa Messa da parte di don Paolo Torino, da alcuni mesi alla guida spirituale della comunità rotondellese.
Seguirà nello spazio coperto, sottostante piazza Unità d’Italia, situato nelle vicinanze della chiesa, la benedizione del grano che sarà offerto (cotto ed insaporito) ai partecipanti. Spaio poi alla classica “pesca di beneficenza” il cui ricavato sarà interamente utilizzato per opere caritative della Parrocchia che da sempre e, soprattutto negli anni recenti, non fa mancare la sua vicinanza ed il suo sostegno a chi vive quotidiane difficoltà.
A Rotondella, Santa Lucia, è da sempre particolarmente venerata. Ciò lo si deduce dalla presenza nella chiesa di S. Antonio di un quadro di fine settecento (attribuito al pittore Francesco Oliva) che insieme all’altro, raffigurante San Rocco, di indubbio interesse artistico, sono stati oggetto di un interessante intervento di valorizzazione promosso dal Comune di Rotondella dieci anni fa.
Non secondario il fatto che è documentata, sul territorio rotondellese, la presenza del casale di Santa Lucia (sorto sui resti del villaggio di Trisaia esistito sino al XV secolo) che andò distrutto con il terremoto del 1669 ed i suoi abitanti, riporta Tommaso Pedio, preferirono trasferirsi a Rotondella facendo fallire il tentativo di ricostruzione a valle con un nuovo abitato che avrebbe dovuto assumere il nome di Casalnuovo.
Un legame antico, quindi, tra Santa Lucia ed il Balcone dello Jonio.