A seguito della scomparsa all’età di 93 anni della regista di origini lucane Lina Wertmuller, nota in Basilicata per il film “I Basilischi” girato nel 1963 tra Palazzo San Gervasio e Minervino Murge e premiato con la Vela d’Argento al festival di Locarno riportiamo di seguto il ricordo del conservatore della pinacoteca Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio, Mario Saluzzi.
Una carriera per il cinema.
La morte di Lina Wertmuller ormai ha fatto il giro del mondo, sono quelle notizia che vorresti non arrivassero mai. Sono passati tre anni dall’incontro a Roma a settembre 2018, in via Principessa Clotilde casa di Lina, tra Mario Saluzzi conservatore della pinacoteca accompagnato dal sindaco di Palazzo Miche Mastro, per omaggiare il 90°compleannodi questa grande Donna. In questi anni, tante sono state le manifestazioni organizzate della pinacoteca d’Errico in onore della regista, anche con il sostegno della Lucania Film Commission, dalle mostre fotografichein esposizione in pinacoteca a Palazzo, a Matera presso la biblioteca Stigliani, e a Pisticci nel 2019 durante il Lucania film festival, dove la direzione artistica mi invitarono con Michele De Fazio altro attore palazzese del film “I Basilischi”, e ultima di questi giorni,la pinacoteca ha fornito le foto della mostra ad una studentessa materana, Flavia Bevilacqua, che ha discusso una tesi di laurea presso l’università Cattolica di Milano, facoltà di Lettere e filosofia dal titolo, I Basilischi (1963) di Lina Wertmuller: Una Lettura antropologica.
Lina ha fatto giusto in tempo a ricevere copia della tesi, la sua splendida carriera pluripremiata negli anni si è conclusa come i grandi film con il premio Oscar alla carriera, famosa la sua battuta al ritiro del premio a Los Angeles: “Perché si chiama Oscar, e non Anna?”. Grazie Lina per quello che ci hai trasmesso, noi non dimenticheremo mai di rievocarti.