Mercoledì 15 dicembre 2021 alle ore 18 presso il Castello di Bernalda è in programma l’inaugurazione della mostra “Il Cacciatore di fiabe – Il Basile e la Basilicata”. La mostra resterà aperta fino al 9 gennaio 2021 dalle ore 18 alle ore 22.
Perchè una mostra sulle fiabe? Forse, perché siamo a Natale.
Ma perché su Giambattista Basile? Probabilmente perché, anche se di origini campane, il Basile si recò più volte in Lucania: prima nel 1621-22 alla corte dei Caracciolo (fu anche governatore nelle terre di Lagolibero) e successivamente quando, nei suoi ultimi anni di vita, fece parte della corte del duca d’Acerenza.
Durante questi soggiorni pare che, affascinato da borghi, foreste e castelli della misteriosa Basilicata, scrivesse quello che ancora oggi viene considerato il libro “madre” di tutte le fiabe: lo cunto de li cunti. L’ipotesi è che il Basile abbia trascritto in esso tutta la tradizione orale raccolta nel suo peregrinare, e che in quei paesaggi abbia ambientato le sue storie.
Nel 2015 Anna Elena Viggiano decide di organizzare una collettiva d’arte per dar vocea tutti quei racconti: nasce così il progetto “Il cacciatore di fiabe – Il Basile e la Basilicata”.
Il cacciatore diventa cacciatrice, le escursioni che la Viggiano compie quotidianamente per lavoro, muovendosi in ambito turistico-promozionale, la portano ad immaginare un progetto culturale itinerante, che adesso approda – dal 15 dicembre al 9 gennaio – al Castello di Bernalda, parte di una più ampia collettiva d’arte che vede numerosi artisti e creativi lucani e gode del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del comune di Bernalda-Metaponto (MT), che con questa iniziativa si fregia della rinascita culturale del Castello.
Intento del progetto “Il cacciatore di fiabe” è innanzitutto quello di riscoprire la fiaba, tra parola e immagini. È anche vero che molti, la stragrande maggioranza di lettori, non conoscono le vere fiabe, ossia non le conoscono nella loro versione integrale. Quando si pronuncia la parola “fiaba”, ecco che nell’immaginario iconico di tutti compare Disney il quale rappresenta, invece, la morte della stessa. Basta mettere a confronto le favole del Basile e quelle di Disney per capire come quest’ultimo abbia compiuto un processo di snaturamento delle fiabe originali davvero inaccettabile.
Potremmo fare così: mettiamo da parte principesse leggiadre, streghe affascinanti e principi azzurri e, nei prossimi giorni, rechiamoci al Castello di Bernalda. La fiaba è una narrazione per tutti, basta capirne la vera essenza. E gli artisti chiamati a rappresentare quest’essenza hanno fatto davvero un lavoro straordinario. Tra l’altro, le illustrazioni sono importantissime nella fiaba, aiutano ad entrarci dentro, generano emozioni più forti, spesso generano conflitti, sfide. Come lo splendido manifesto della mostra, a cura del fotografo e visual artist Paolo De Novi.
Quattro storie – Petrosinella, Sole Luna e Talia, Ninnillo e Ninnella, La cerva fatata – hanno ispirato Anna Troyli, Barbara Burzo, Federica Rispoli, Mariateresa Scaringello, Mirella Bitetti, Angela Capurso, Arcangelo D’Alessandro, Gabriella Rodia, Magda Raspatelli, Maria Grazia Tarulli, Nino Oriolo, Principia Bruna Rosco, Anna Mero, Eleonora Galli, Franco Carella, Gaetano Carriero, Nilde Mastrosimone de Troyli, Silvia Monacelli. A loro va il nostro grazie per aver saputo raccontare in maniera originale e unica le favole senza tempo di Giambattista Basile.