Tra il 23 e il 26 aprile si è svolto a Córdoba (Spagna), il II Congresso Internazionale sulle Cittá Patrimonio dell’ Umanità, organizzato dal Comune di Córdoba e dall’ Universitá della cittá andalusa, in collaborazione con il Ministero della Cultura spagnolo e l’alto patrocinio della Casa Reale di Spagna. Tra le numerose cittá invitate a partecipare alle sessioni di lavoro e alle conferenze vi era anche la cittá di Matera, insieme alle cittá spagnole di Santiago de Compostela, San Cristóbal de la Laguna e Córdoba, oltre ad Évora (Portogallo), Lione (Francia), Tetuán a rappresentare il Marocco o la cittá messicana di Puebla.
Nel corso delle varie sessioni, gli addetti ai lavori hanno affrontato numerose questioni riguardanti le diverse strategie di recupero e valorizzazione delle cittá storiche, facendo particolare attenzione al ruolo delle amministrazioni locali e degli enti di ricerca, pubblici e privati, nelle azioni di recupero, salvaguardia e gestione di realtá cosí sensibili e complesse come le cittá che l’ Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’ Umanitá.
A rappresentare la Cittá dei Sassi vi erano il Prof. Cornelio Bergantino, Assessore alla Cutura e al Turismo del Comune di Matera e la Dott.ssa Eleonora Bianco, ricercatrice dell’ Universitá della Basilicata, coadiuvati dal Dott. Giuseppe Palmieri, ricercatore materano presso l’Universitá di Córdoba. La dottoressa Bianco ha ripercorso le tappe piú significative dell’evoluzione della cittá attraverso la descrizione delle sue piú pregevoli manifestazioni artistiche, per poi realizzare un excursus sulle diverse realtá che a Matera conservano e promuovono il Patrimonio cuturale.
L’Assessore Bergantino ha presentato le ragioni che hanno spinto Matera a candidarsi come Capitale Europea della Cultura per il 2019, sottolineando l’elevato grado di sostenibilitá del progetto che prevede come condizione necessaria per il suo stesso sviluppo, la creazione di una serie di condizioni mirate a favorire la crescita socioeconomica della cittá. In questo senso il Prof. Bergantino ha spiegato come questa tappa della storia di Matera rappresenti un’opportunità unica per acquisire un migliore posizionamento a livello internazionale, per incrementare i flussi turistici e aumentare gli investimenti privati, anche esterni al territorio. Candidarsi per il 2019, ha spiegato Bergantino, significa dotare Matera di un nuovo e forte impulso ideale per valorizzare le specificitá di un territorio e di una comunitá cosí ricca di potenzialitá in una nuova fase della sua trasformazione. Matera, cogliendo questa sfida, che sia vinta o meno, può concretizzare la possibilità di diventare una delle principali città attrattive, non solo di turisti ma anche di preziose risorse mobili (talenti, industrie creative) e specializzarsi in settori di servizi ad alto valore aggiunto.
Il prof. Martín de la Cruz, direttore del comitato organizzatore, ha spiegato che la partecipazione della cittá di Matera al Congresso sulle Cittá Patrimonio dell’ Umanitá é stata fortemente voluta “…per dar voce a un Sud che deve essere vissuto come un valore condiviso, senza complessi e che lontano dai cliché sappia costruire la sua candidatura con la partecipazione di tutti gli attori sociali, attraverso modelli culturali profondi, facendo ruotare intorno al termine Cultura tutta una serie di operazioni che qualifichino e innalzino il valore di Matera e del suo territorio”.
Mag 03