Lunedì 20 dicembre 2021 alle ore 17,30 nella Sala Levi del Museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi, nell’ambito della Mostra “Il Realismo di Carlo Levi e Luigi Guerricchio – opere scelte della Banca d’Italia” (aperta fino al 16/01/2022), il Centro Carlo Levi organizza una serata culturale in omaggio a Luigi Guerricchio, un artista che ha praticato “il coraggio della realtà” contribuendo alla crescita culturale della nostra città, ed alla sua valorizzazione.
E lo ha fatto per scelta personale, rinunciando ad operare nelle città ed accademie artistiche nelle quali si era formato, e delle cui correnti d’avanguardia partecipava, per fare una “scelta d’amore e d’intelletto” per la propria città, tornando a lavorarci per rappresentare e dare dignità artistica a paesaggi e uomini dei suoi Sassi, delle sue campagne, “al di fuori di ogni retorica prospettiva, e di ogni schema precostituito, senza idealizzazioni ed infingimenti” (G. Appella).
La serata si articolerà con una presentazione del saggio biografico: “Guerricchio, il pittore dimenticato”, da parte dell’autore, prof. Nicola Pavese, per molti anni collaboratore dell’artista.
Seguirà una relazione d’inquadramento dell’opera artistica di Guerricchio nel contesto artistico italiano suo contemporaneo, da parte della prof.ssa MariadelaideCuozzo, che in seguito accompagnerà i presenti in una visita guidata alla Sezione del Museo Nazionale dedicata a Luigi Guerricchio.
Chiuderà il prof. Mauro Vincenzo Fontana, con una sintesi, ed alcuni esempi, sul metodo di ricerca sul campo per la valorizzazione di personaggi ed opere del nostro patrimonio artistico regionale.
Il Centro Carlo Levi con questa iniziativa culturale, oltre a rendere omaggio ad un artista profondamente “materano”,vuoleindicare una traccia, ed una metodologia, di valorizzazione culturale del nostro territorio regionale (scrigno di natura, storia, arte e cultura); metodologia basata su attività di testimonianza, tutela, ricerca, valorizzazione e divulgazione, diffuse a rete nel territorio, in grado di rinsaldare e ridare futuro ad una identità fortemente compromessa dal declino demografico: perché quello della cultura fondata sull’autostima, può certamente costituire uno degli itinerari strategici da percorrere per dare “futuro” ai nostri giovani e, con essi, alla nostra Regione.