E’ morta in serata nell’ospedale San Carlo di Potenza, Rossella Mastromartino, operaia di 36 anni, investita stamani da un autobus dopo aver finito il turno della notte nell’azienda Proma della zona industriale di Melfi (Potenza).
La donna era stata trasferita con un’eliambulanza del 118 “Basilicata soccorso” nell’ospedale potentino, dove è deceduta a causa della gravità delle ferite riportate nell’incidente.
E’ morta l’operaia investita nella notte dopo il turno di notte in azienda area industriale di Melfi, messaggio di cordoglio Sindaco di Melfi Giuseppe Maglione
Il Sindaco di Melfi Giuseppe Maglione interviene sulla tragica vicenda dell’investimento della giovane lavoratrice accaduto stamane nella zona industriale di San Nicola di Melfi.
“Esprimo innanzitutto la mia vicinanza e quella dell’intera amministrazione comunale alla famiglia della giovane lavoratrice purtroppo deceduta a causa dell’incidente occorsole stamane, proprio nel momento in cui aveva terminato la sua giornata lavorativa. È profondamente ingiusto che accadano simili eventi difronte ai quali diventa doveroso accertarne l’accaduto evitando però processi sommari. Occorre piuttosto intervenire senza indugio sulle possibili o probabili cause convocando un tavolo di concertazione che faccia una volta per tutte il punto sulle condizioni infrastrutturali della zona industriale di San Nicola di Melfi non sempre attenzionata come sarebbe stato giusto per il numero di lavoratori e di aziende che ivi operano quotidianamente. Questo è l’impegno che assumo e che mi vedrà da domani al lavoro per tradurre in fatti quelle che oggi purtroppo sono ancora parole.”
E’ morta l’operaia investita nella notte dopo il turno di notte in azienda area industriale di Melfi, messaggi cordoglio Cgil Basilicata, Fiom Cgil Basilicata
La Cgil Basilicata e la Fiom Cgil tutta si stringono attorno alla famiglia della lavoratrice investita questa mattina da un pullman a San Nicola di Melfi dopo aver terminato il turno della notte. Purtroppo la giovane è deceduta all’ospedale San Carlo di Potenza. È il momento del dolore, del silenzio e della riflessione. Tuttavia, non si può ribadire con forza che si tratta di una tragedia annunciata, frutto della sordità delle istituzioni di fronte alle continue sollecitazioni dei sindacati per la messa in sicurezza di uno dei più grandi siti industriali del Mezzogiorno. Più volte sono stati chiesti interventi per il ripristino delle condizioni di sicurezza degli attraversamenti pedonali e delle strade di accesso agli stabilimenti, dal manto stradale all’illuminazione, del tutto inadeguata. Ci sono delle responsabilità politiche ben precise che riguardano tutte le classi dirigenti lucane che in questi anni si sono susseguite e che nulla hanno fatto per salvaguardare la vita di lavoratori e lavoratrici. Non si può morire in questo modo. Non si può uscire di casa per fare il proprio dovere a 36 anni e non farci più ritorno. La politica intervenga in modo definitivo e adeguato. Diciamo basta a questa strage infinita.
E’ morta l’operaia investita nella notte dopo il turno di notte in azienda area industriale di Melfi, Uil: “E’ l’ora del dolore e anche di reagire
Un’altra vita spezzata dall’incuria e dall’indifferenza di chi può e non fa nulla, nonostante le segnalazioni dei sindacati , tra i quali la Uilm, avevano documentato il pericolo per l’incolumità dei lavoratori. Lo sostiene una nota della Uil Basilicata, a firma del segretario regionale Vincenzo Tortorelli, ribadendo che insieme a Cgil e Cisl è stata chiesta al Prefetto di Potenza la convocazione urgente del Tavolo sicurezza.
La UIL, il sindacato, si è fatto portavoce di una lotta alle morti sul lavoro con tutti gli strumenti disponibili. Dopo la morte della giovane operaia di 36 anni investita nell’area industriale di Melfi si accrescono la nostra denuncia e il nostro impegno: chi va a lavoro deve avere sempre la certezza di poter tornare a casa dalle proprie famiglie.
Ma, ancora una volta, questo non è accaduto ed è una sconfitta per tutti. Nell’esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi della giovane operaia, confidiamo che le forze dell’ordine chiariscano al più presto le dinamiche dell’accaduto e ci aspettiamo che politica e istituzioni non si limitino a esternazioni di solidarietà ma che convochino urgentemente tavoli sul tema per mettere in campo azioni concrete volte a mettere fine ad una strage, il più delle volte annunciata.