La delibera di Giunta regionale inerente l’adozione delle direttive attuative dei Contratti di sviluppo a valenza regionale (Art.15 della Legge regionale n.20/2012 e s.m.i) ha ottenuto, oggi, il parere favorevole a maggioranza (con i voti favorevoli di Braia, Quarto, Acito, Bellettieri, Sileo,Aliandro e l’astensione di Carlucci),con osservazioni,dalla seconda e terza Commissione consiliare permanente, riunite in seduta congiunta e rispettivamente presiedute da Luca Braia (Iv) e Piergiorgio Quarto (FdI). Gli organismi consiliari hanno allegato al parere favorevole alcune osservazioni per il dipartimento Attività produttive (tra queste l’aumento dell’anticipazione dal 15 al 30 per cento;l’attribuzione di un punto nel caso sia presente almeno una impresa lucana nella rete delle imprese partecipanti al contratto di sviluppo; per l’attività di formazione prevista nel progetto da candidare l’esplicitazione che questa sia finanziata dal programma regionale Gol; l’inserimento di un tempo minimo, 6 mesi, entro cui avviare l’investimento) chiedendo che l’atto amministrativo venga modificato secondo le indicazioni formulate e rinviato alle Commissioni (seconda e terza) per la presa d’atto prima dell’approvazione definitiva in Consiglio regionale.
Le direttive – viene spiegato nella delibera – hanno lo scopo di definire le procedure attuative per la selezione di interventi finalizzati al rafforzamento delle imprese esistenti e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali nel territorio lucano attraverso lo strumento dei Contratti di sviluppo regionale. L’obiettivo dello strumento è finalizzato, tra l’altro, ad aumentare il livello di competitività e la sostenibilità ambientale delle imprese attraverso la ristrutturazione delle loro attività e la riconversione produttiva nell’ambito dell’economia circolare e la transizione ecologica; attrarre nuove attività che impiantino i loro siti produttivi sul territorio regionale, nelle zone economiche speciali (aree Zes); recuperare siti industriali o artigianali dismessi per effetto della cessazione o dell’esaurimento delle attività produttive che vi erano state allocate attraverso l’avvio e l’insediamento di nuove attività, anche in comparti o segmenti diversi per vocazione di business.
I contratti di sviluppo possono essere proposti da imprese di piccole, medie e grandi dimensioni ovvero consorzi di imprese e società consortili e da imprese aderenti o che si impegnino ad aderire a un contratto di rete per la realizzazione dello scopo comune. Le proposte di Contratto di sviluppo regionale possono avere ad oggetto un programma di sviluppo industriale, turistico o commerciale. Il programma di sviluppo industriale deve riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento ed, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Per le attività turistiche il programma di sviluppo deve riguardare un’iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva ed, eventualmente, delle attività integrative, dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto turistico e, per un importo non superiore al 20 per cento del totale degli investimenti da realizzare, delle attività commerciali, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti di investimento.
Il contratto candidato dovrà essere complessivamente di importo non inferiore a 3 milioni di euro. Il contributo concedibile, a prescindere dalla forma di aiuto, non potrà essere complessivamente superiore a 5 milioni di euro di cui massimo 700 mila euro per il progetto di ricerca, ove previsto. Nel caso in cui il contratto di sviluppo sia proposto da più soggetti, in forma congiunta, tramite lo strumento del contratto di rete i predetti limiti sono riferiti all’insieme dei progetti proposti, tuttavia, l’importo di ciascun singolo progetto candidato dei soggetti aderenti non potrà essere inferiore a 800 mila euro.
La valutazione del progetto di investimento viene effettuata assegnando un punteggio (massimo 100) sulla base di determinati criteri di valutazione. Sono ritenuti ammissibili ad agevolazione solo i progetti di investimento produttivi che avranno riportato un punteggio uguale o superiore a 45 punti. L’accertamento di eventuali inosservanze delle disposizioni contenute nel provvedimento di concessione e nell’atto di adesione ed obbligo determina la decadenza delle agevolazioni e/o la revoca da parte dell’Amministrazione regionale/soggetto delegato del contributo e l’avvio della procedura di recupero dello stesso, maggiorato degli interessi al tasso ufficiale di riferimento vigente alla data di emissione del provvedimento di decadenza/revoca.
La disponibilità complessiva dei contratti di sviluppo potrà essere garantita da risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali che di volta in volta si renderanno disponibili.
Erano presenti ai lavori oltre ai presidenti Braia (Iv) e Quarto (FdI), i consiglieri Bellettieri e Acito (FI), Aliandro e Sileo(Lega), Carlucci (M5s), Trerotola (Pl).
Dic 20