Indennità per circa 3mila lavoratori e prestazioni per alcune migliaia di aziende artigiane in ambiti particolarmente penalizzati dal lockdown e dalle chiusure “intermittenti”, oltre al comparto costruzioni, come tutto il settore dell’acconciatura ed estetica, nonché le attività artigianali legate ai comparti moda, calzature e accessori, servizi alla persona: l’anno che sta per concludersi è stato particolarmente intenso di lavoro per l’Ebab (Ente Bilaterale Artigianato Basilicata). In attesa di chiudere i conti del 2021, per l’anno 2020 è stata liquidata in Basilicata cassa integrazione da parte di EBAB attraverso il FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato) per un totale di poco inferiore ai 10 milioni di euro con un numero complessivo di 1552 domande. Sono dati diffusi oggi dai dirigenti dell’Ebab – Rosa Gentile (Confartigianato), presidente in rappresentanza delle associazioni di imprese; Vincenzo Iacovino (Cgil), vice presidente, in rappresentanza dei sindacati; Carlo Quaratino (Cisl); Diego Sileo (Uil), tra i componenti il Comitato di Gestione – in un incontro con i giornalisti.
La direzione ha informato che prosegue il pagamento della cassa integrazione: a fine scorsa settimana sono stati liquidati gli ordini predisposti per circa 300 mila euro; l’ultimo pagamento precedente è a Maggio (oltre 500 mila euro erogati) per 941 lavoratori.
“Abbiamo concentrato ogni sforzo – ha detto la presidente Gentile – non solo per questa fase della pandemia che ha ancora conseguenze negative pesanti sulle microimprese, ditte individuali e di famiglia del comparto artigiano che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese lucane di settore ma per accompagnare le stesse imprese nella fase di ripresa e nel processo di qualificazione del personale dipendente. Sono imprese e lavoratori determinanti per le nostre piccole comunità alle prese con lo spopolamento. Per questo coniughiamo insieme welfare e rilancio produttivo. Nel nuovo anno attraverso la “Carta dei servizi” approvata oggi intendiamo accrescere le prestazioni ai lavoratori e alle aziende-ditte artigiane. Sono dieci le prestazioni previste che variano, per le aziende, da contributi in casi di calamità naturali sempre più frequenti, ad incentivi per incremento occupazionale, per il bonus energia e per i lavoratori variano dai contributi per i figli, al premio fedeltà per continuità di servizio presso la stessa azienda, al contributo acquisto prima casa”.
Il vice presidente Iacovino ha ribadito “il ruolo fondamentale svolto dall’Ente in particolare per la cig tenuto conto che da sole le piccole aziende non ce l’avrebbero fatta. E – ha aggiunto – ci attende ancora lavoro da fare nel nuovo anno. La riforma intervenuta idonea a garantire un modello di ammortizzatori sociali più inclusivo e guidato dal principio dell’universalismo differenziato, è in grado di assicurare a tutti i lavoratori una protezione adeguata e differenziata in base alle caratteristiche settoriali e alle dimensioni aziendali”.
Il comparto dell’artigianato – è stato inoltre sostenuto – vede valorizzata e rafforzata l’esperienza del proprio Fondo di solidarietà bilaterale alternativo che, fin dalla sua costituzione, ha erogato prestazioni a tutte le imprese artigiane – anche quelle con un solo dipendente – facendo esclusivamente leva sulla contribuzione propria. Per questo motivo, anche durante la crisi determinata dalla pandemia, le imprese artigiane non hanno mai fatto uso della cassa integrazione in deroga, avendo invece utilizzato dapprima e per intero le risorse del Fondo derivanti dalle contribuzioni e, successivamente, come tutti i settori, le risorse appositamente stanziate per la Cassa Covid.
Nell’incontro è stato riferito dell’importante Accordo interconfederale sottoscritto da CGIL, CISL, UIL con Confartigianato Imprese, CNA, Casartigiani e CLAAI con cui si incrementano le disponibilità economiche della bilateralità, con alcuni precisi orientamenti: più servizi e prestazioni gestiti dagli Enti Bilaterali Regionali a favore dei dipendenti e delle imprese (dai libri di testo per i dipendenti al sostegno della maternità, dalle spese del trasporto alle politiche per la famiglia, dall’accompagnamento dell’innovazione tecnologica alla stabilizzazione dei dipendenti), più risorse al territorio e meno al centro, un impegno ancora più intenso – per imprese e sindacati – in direzione della sicurezza nei luoghi di lavoro, un efficace presidio del territorio anche in funzione della rappresentanza di imprese e lavoratori. Il tutto a decorrere da gennaio prossimo o dal momento di sottoscrizione dei Contratti Collettivi di Lavoro del Comparto.
Una stagione importante per l’artigianato, quella che ha segnato gli ultimi mesi dell’anno, con la riforma degli ammortizzatori sociali che rilancia il ruolo di FSBA (nel contesto della legge finanziaria in approvazione). Che apre, come sempre succede, anche un nuovo periodo di confronto fra le parti, con nuovi impegni per riqualificare gli interventi, includere aziende finora fuori dal sistema bilaterale, sostenere lavoratrici e lavoratori con nuovi e qualificati interventi.