Chiusura ufficio postale Bucaletto, Slc Cgil replica al consigliere comunale Gianmarco Blasi (Lega). Di seguito la nota integrale.
Leggiamo con stupore la posizione espressa tramite social network di Gianmarco Blasi, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Potenza. In pochissime righe, infatti, sono espresse una serie di considerazioni quantomeno capziose e discutibili sulla vicenda della chiusura a Potenza dell’ufficio postale di Bucaletto.
Colpisce anzitutto come, anziché affrontare il problema nel merito e proporre soluzioni, come ci si aspetterebbe dal rappresentante di un partito di governo della città, Blasi sposti l’attenzione su altro, fornendo una ricostruzione della vicenda basata su opinioni personali che nulla hanno a che vedere col merito della questione e, soprattutto, non propongono alcuna soluzione concreta e a breve termine a un problema serissimo che riguarda un quartiere periferico che già soffre di gravi disagi e che si è venuto a trovare senza un importante presidio sociale, l’ufficio postale.
La “colpa” della Cgil sarebbe quella di aver segnalato problemi relativi alle disastrose condizioni igieniche dell’ufficio postale, segnalazione effettuata ormai oltre un anno fa agli organismi competenti. Evidentemente, a Blasi mancano alcune essenziali informazioni e conoscenze che attengono al funzionamento dei meccanismi democratici, di esercizio della rappresentanze e di funzionamento degli organismi che vigilano sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Un sindacato serio, infatti, nello svolgimento del proprio ruolo ha il dovere di segnalare, qualora lo riscontri, fatti che attengono alla insalubrità dei luoghi di lavoro; ma non è il sindacato che determina la verifica dei fatti e le eventuali disposizioni per la messa in sicurezza. Ciò avviene, infatti, a carico del competente servizio dell’Asp.
Veniamo ai fatti. A seguito, infatti, della segnalazione avvenuta, lo ripetiamo, oltre un anno fa (dopo inutili e reiterati tentativi di risolvere la questione sollecitando l’azienda a farlo), è l’Asp ad essere intervenuta con un sopralluogo e, rilevando le condizioni antigieniche dei locali, ha invitato l’azienda Poste Italiane a intervenire per il ripristino di condizioni ottimali. I problemi riscontrati, su cui si pregia di ironizzare il consigliere Blasi, sono rilevati dall’ispettore Asp e riportati in una nota a noi inviata il 28 gennaio 2021, nota che contiene anche l’indicazione ad adeguare e mettere in sicurezza i locali.
Ciò che è accaduto dalla notifica dei relativi verbali all’azienda Poste (quasi un anno fa) a oggi è evidente a tutti: nulla, salvo la chiusura dell’ufficio, presumibilmente disposta dall’Aso o, forse, decisa dall’azienda onde evitare di incappare in sanzioni. Prendiamo atto, dunque, che per il consigliere Blasi il sindacato – in un paese in cui la sicurezza sui luoghi di lavoro è un drammatico problema che causa la morte di 3 persone al giorno – deve tacere sulle questioni che attengono alla salubrità dei luoghi di lavoro, onde evitare di disturbare i soggetti (azienda e Comune, quest’ultimo, lo ricordiamo, proprietario dei locali di cui sopra) che avrebbero dovuto intervenire per dovere legale e istituzionale onde evitare l’epilogo noto.
Ancora non è chiaro, però, al di là delle promesse a mezzo stampa, quali iniziative siano in corso per risolvere il problema dei cittadini di Bucaletto e dei lavoratori di Poste Italiane.
Un’ultima considerazione ci preme esprimere rispetto all’appellativo “sindacato di bandiera” che Blasi ci riserva. Anche in questo caso, al consigliere manca forse una attenta lettura della storia e della cronaca politica della Basilicata e dell’Italia o, in alternativa, manca forse una corretta dose di onestà intellettuale. La Cgil, infatti, si è sempre contraddistinta per l’autonomia dalla politica: da sempre la Cgil è scesa in piazza e ha messo in campo iniziative attinenti al proprio ruolo qualunque fosse il governo al potere, a livello regionale, comunale, e nazionale, di sinistra, di destra o di centro, fatti alla mano, salvo voler affermare clamorose bugie.
Il consiglio che ci sentiamo di dare a Blasi è di ritrovare una serenità d’animo che gli consenta di interfacciarsi correttamente con tutti i soggetti coinvolti (cittadini, consumatori, lavoratori e loro rappresentanze), al fine di provare a mettersi intorno a un tavolo – così come era stato peraltro annunciato- e trovare soluzioni condivise e adeguate nell’interesse del bene comune. Noi siamo, come sempre, a disposizione.