Il giornalista e scrittore Piero Badaloni ha presentato a Matera, nella suggestiva navata della Sala Levi di Palazzo Lanfranchi, il suo ultimo libro “Una memoria squilibrata”.
Sul filo delle notizie raccolte nel corso dell’attività giornalistica in Spagna per far luce sui crimini più odiosi del franchismi Badaloni ha discusso dei temi provocati dalla lettura del libro assieme al Reverendo Don Rocco D´Ambrosio, professore di Filosofia Politica presso la Pontificia Università Gregoriana ed ispiratore della Associazione Cercasi un fine, che ha organizzato l’evento culturale.
Partendo dalla premessa che “la storia la scrivono i vincitori”, Badaloni ha risposto alle domande di Beatrice Genchi, ripercorrendo la funzione del giornalista, come di uomo impegnato alla raccolta attenta, curiosa e precisa di testimonianze dirette, di scrupolosa verifica dei fatti, di imparziale diffusione delle notizie, perchè non si smarrisca mai il ricordo di quello che è avvenuto durante il periodo bellico.
Particolamente toccante la lettura di alcune delle storie raccolte dal giornalista, affidata alla voce di Sergio Gallo e di sua figlia Roberta: la storia dello scrittore che, inseguendo le tracce dei racconti familiari, è riuscito a rintracciare la sepoltura comune del nonno; e poi la storia delle madri e dei figli separati a forza o con l´inganno, e perciò destinati a provare per sempre il desiderio di riannodare i fili spezzati.
E’ emerso il senso di un racconto delicato e rispettoso del dolore di una popolazione sconvolta da una terribile guerra civile; ed anche la similitudine di queste sofferenze, e del tentativo di nasconderle, che è comune a tutte le dittature, impegnate a nascondere ed a far dimenticare le fasi più imbarazzanti della propria storia.
In serata l’autore ha incontrato i suoi lettori presso l’hotel San Domenico per una serata conviviale organizzata da Slow Food. La serata è stata dedicata ai meravigliosi colori (il bianco, il rosso, il verde) in salsa tipicamente lucana: formaggi, verdure, salumi, pane, prodotti da forno, frutta e vini di casa nostra, per passare un po’ di tempo in spensierata convivialità con un grande autore italiano, Piero Badaloni.
Una cena ricca di significati, legati alla memoria: delle tradizioni, dei sapori, del passato che non si cancella, ma che deve servire per costruire un futuro migliore. Sulla tavola formaggi, verdure, biscotti, pane, salumi, un primo piatto, frutta e vino, scegliendo rigorosamente prodotti della terra lucana. La serata ha sancito anche il “matrimonio” tra il Consorzio Pane di Matera e Fattoria Donna Giulia, azienda di Atella e unica realtà produttiva in Basilicata del comparto del latte fresco che ha la gestione ed il controllo di tutte le fasi della filiera produttiva: dalle stalle alla tavola dei consumatori.
Prima di avviare la cena Piero Badaloni ha risposto ad alcune domande legate ai suoi impegni professionali e culturali.
Durante la conferenza a Palazzo Lanfranchi si è soffermato sul rischio che corrono tanti giornalisti dell’era moderna: li ha definiti megafoni di verità non controllate. Oggi il giornalismo è in bilico tra democrazia e demagogia. Che consigli può dare alle nuove generazioni affascinate da questo “mestiere”?
“Il grande fratello, la televisione e poi internet hanno cambiato il modo di raccontare le notizie. Prima era necessario andare sul campo, oggi invece basta avere un computer per comunicare qualcosa. Io mi auguro che al di là del mezzo che viene utilizzato per raccogliere e diffondere le notizie il giornalismo possa recuperare la dignità perduta”.
Gli organi di stampa sono “minacciati” da nuove forme di comunicazione on line e tra questi figurano sicuramaente i social network Facebook e Twitter. Badaloni come li giudica?
“La nuova frontiera è certamente il giornalismo on line. Non a caso in America prestigiose testate giornalistiche hanno chiuso l’edizione cartacea. Sui social network dico no a Facebook e si a Twitter. No a Facebook perchè è troppo invadente, mentre Twitter lo seguo come osservatore antropologo. Credo che un bravo giornalista che usa questi mezzi di informazione deve imparare ad interagire con il pubblico e Twitter rispetto a Facebook è una piazza virtuale più professionale”.
Badaloni è stato impegnato anche in politica come presidente della Regione Lazio. Come ha vissuto quell’esperienza?
“Con uno spirito di servizio. La mia elezione è avvenuta dopo la bufera di Tangentopoli e in quel periodo il clima era cambiato. I partiti avevano perso credibilità e c’era voglia di rinnovamento e ho cercato di svolgere quel ruolo pensando esclusivamente al bene comune.”
Oggi la situazione è probabilmente peggiorata per i partiti. Gli scandali che hanno travolto la Margherita e la Lega favoriscono il movimento di Grillo. Cosa ne pensa dei suo attacchi?
“Grillo fa demogogia e mi preoccupo sopratutto per i grillini, che a mio avviso si fanno manipolare durante i suoi comizi. In pratica si sta ripetendo quanto avvenuto in passato con gli elettori del PDL e Berlusconi”.
Monti è arrivato per salvare l’Italia dal fallimento economico. Come giudica le sue scelte politiche legate sopratutto all’imposizione di nuove tasse?
“La giudico deludente e mi dispiace perchè stimo Monti. Mi aspettavo sicuramente provvedimenti del genere ma anche politiche per la crescita economica, invece sono arrivate solo le tasse e questo non va bene. Ora spero che possano arrivare quei provvedimenti utili per la crescita. Probabilmente la politica italiana è troppo condizionata dalle scelte della Merkel che assieme a Sarkozy non hanno certamente aiutato il nostro Paese. E’ chiaro che anche l’Italia guarda con interesse alle elezioni previste in Francia. E anche Monti ha fatto intendere di preferire Hollande a Sarkozy. Spero che la vittoria di Hollande rappresenti il primo segnale per un cambio di passo nella politica europea altrimenti non ha senso continuare a far parte di un’alleanza che penalizza esclusivamente il nostro Paese”.
Torniamo al motivo che ha portato Badaloni a Matera. In Italia ci sono più scrittori che lettori. Come legge questo dato statistico?
“Personalmente non mi interessa scrivere un libro per vendere, l’importante è recuperare la memoria storica e in questa pubblicazione ho cercato di fare proprio questo. Quando presento il libro non mi interessa sapere quante copie venderò, la soddisfazione è nel ritrovare una sala gremita e a Matera ho trovato un pubblico numeroso e attento.”
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata alla presentazione del libro di Piero Badaloni a Palazzo Lanfranchi e alla cena in collaborazione con Slow Food (foto www.sassilive.it)
Biografia Piero Badaloni
Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1971 in Rai, occupandosi di reportage e di inchieste. Per i servizi sul terremoto in Irpinia, gli viene assegnato nel 1980 il premio “cronista dell’anno” dall’Unione nazionale cronisti italiani tra gli anni 80 e 90 è stato conduttore del Tg1 prima delle 13.30 poi delle 20.
In seguito, si propone come autore e conduttore di una serie di programmi giornalistici, come “Droga che fare”, “Italia Sera”, “Unomattina”. Dal 1989 al 1991 conduce insieme ad Simona Marchini e Toto Cutugno Piacere Rai Uno. Nel 1991 diviene responsabile di Linea Notte. Nel 1994 realizza e conduce “Amerinda” e “Vivafrica”, e nel 1995 “Le origini dell’Universo” e “Il Giudizio Universale, cronaca di un restauro”.
Tra il 1990 e il 1994 è direttore della rivista Il Nuovo e vicepresidente della Associazione Stampa Romana.
Nel 1995 è eletto Presidente della Giunta Regionale del Lazio come indipendente, appoggiato dalle liste del centro-sinistra; in questo ruolo, nel 1996 viene eletto Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Finito il mandato di presidente della Regione Lazio, si ricandida ma viene sconfitto da Francesco Storace.
Terminato il mandato di presidente della Regione Lazio, ritorna in Rai e diventa corrispondente dapprima dalla sede di Parigi, poi di Bruxelles, infine di Berlino.
Dal 2006 al 2009 è stato direttore di Rai International, poi passa alla corrispondenza RAI da Madrid.
È autore di alcuni libri/inchiesta, legati al suo lavoro di giornalista:
· Europa al bivio. Le origini e le tappe di un cammino
· Il libro dei diritti dei bambini
· Infanzia negata. L’altra faccia dell’America latina
· Illustri e sconosciuti. L’Italia di “Piacere Raiuno”
· Droga, che fare?
· Tutti pazzi per Berlino
Biografia Rocco D’Ambrosio
Rocco D’Ambrosio, nato a Cassano delle Murge BA, nel 1963, è sacerdote della diocesi di Bari. Ha conseguito il baccalaureato in filosofia e teologia (Pontificia Università Lateranense, Roma 1984-1987); la laurea in filosofia (II Università degli Studi “Tor Vergata”, Roma 1992); il dottorato in scienze sociali (Pontificia Università Gregoriana, Roma 1995), dopo periodi di studio presso alcune università inglesi.
Attualmente insegna Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana (Roma), ivi è Responsabile della Didattica.
E´ docente di Etica della Pubblica Amministrazione presso la Scuola Superiore dell´Amministrazione del Ministero dell´Interno.
Dal 1995 al 2002 ha ricoperto responsabilità diocesane, regionali e nazionali nell’ambito ecclesiale della pastorale del lavoro.
Si occupa di formazione all´impegno sociale, politico e nel mondo del lavoro, collaborando con diverse istituzioni, a livello locale e nazionale. Giornalista pubblicista, dirige il periodico di cultura e politica “Cercasi un fine” e il suo relativo sito web (www.cercasiunfine.it).
Coordina e dirige alcune scuole di formazione all´impegno sociale e politico in Puglia, a partire dal 2002.
il CV completo e le numerosissime pubblicazioni e’ in http://www.rocda.it/CV_rocco_d’ambrosio-it.pdf
Tra i piu’ recenti “Il potere e chi lo detiene” (2008); “La malpolitica” (2009); “Come pensano e agiscono le istituzioni” (2011); “La storia siamo noi” (2011)