Alessia Araneo, consigliera comunale M5S Melfi: “Un Natale… in famiglia. Le festività natalizie volgono al termine e, anche a Melfi, le luci della ribalta stanno per spegnersi”. Di seguito la nota integrale.
Il bilancio del primo Natale organizzato dalla neo amministrazione melfitana, malgrado l’apparenza pirotecnica, si è rivelato piuttosto grigio. Un grigiore che rievoca un modo consumato, stanco e “familiare” di esercitare il potere.
Il potere, si sa, ha bisogno prima di tutto di sponsor. Il primo grande sponsor del Natale, oltre che dell’attuale amministrazione, giganteggia in piazza Abele Mancini, dove a scaldare il cuore dei melfitani è stato collocato un trionfale albero della “Despar”. Resta il dubbio, ovviamente, che altri esercizi commerciali non siano stati invitati formalmente a fare la stessa cosa. E arriviamo, poi, al programma natalizio che è stato confezionato, propagandato e realizzato nel giro di pochissime ore: un miracolo di Natale o la prontezza di qualche amico?
Penso, ad esempio, allo strano caso del videomapping: aggiudicazione definitiva dell’appalto in data 17 dicembre; conferenza stampa per presentare il programma il 18 dicembre e il 23 dello stesso mese tutto pronto. Ma noi vogliamo confidare ancora una volta nella buona fede di chi amministra. Se non che ravvisiamo un’altra incongruenza, ossia quella tra quanto previsto dal capitolato − in base al quale le proiezioni di videomapping si sarebbero dovute attivare il 23, il 24, il 25, il 26 e il 31 dicembre e ancora il 1°, il 2 e il 6 gennaio – e quanto di fatto accaduto. Accade, infatti, che il 24, il 25, il 31 dicembre e il 1° gennaio, contrariamente a quanto previsto, nulla sia stato proiettato. Un’incongruenza, quella tra quanto sancito dal capitolato d’oneri e quanto previsto poi dal programma effettivo, che genera legittimi sospetti: si dà il caso infatti, che una ditta, magari, possa aver rinunciato a partecipare all’appalto proprio per le date previste dal capitolato. Date modificate dopo l’aggiudicazione della gara.
Il dubbio è che vecchi sodalizi abbiano guidato le scelte della neo amministrazione, animata, c’è da dire, da profondo spirito di collaborazione per cui, ad esempio, sembrerebbe che gli assessori al bilancio abbiano coadiuvato il sindaco – che ha (o avrebbe!) la delega alla cultura – quasi fino a sostituirlo nei sopralluoghi.
E veniamo poi alle note quasi positive di questo programma natalizio: ottima l’intuizione dell’apertura degli ipogei e della cisterna del castello, due perle del nostro patrimonio storico e monumentale. Anche in questo caso, però, il timore è che la megalomania e la smania di mostrarsi migliori rispetto ai sindaci precedenti abbiano prevalso sul risultato.
Ha senso allestire un programma così giustamente ambizioso in pochissimi giorni, senza adeguata promozione pubblicitaria e per di più in piena pandemia?
Detto in altri termini, ha senso spendere più di 300.000 euro (la stima varia in base agli umori della Giunta) per organizzare eventi solo parzialmente godibili e che, per evidenti ragioni, non possono attrarre le centinaia di turisti previste?
Il sindaco ha tenuto a dire di aver speso solo “poco di più” rispetto al sindaco precedente. Ora, posto che non intendiamo entrare in questa sterile competizione tra titani, il punto non è quanto si spende, ma come e quanto torna in termini di visibilità, turismo e profitto per i nostri esercenti. Siamo a favore degli investimenti e non degli esborsi finalizzati soltanto a dar lustro all’amministrazione di turno. Sinteticamente, prima di spendere queste somme ingenti – in un momento per di più assai difficile per molti dei nostri concittadini – vorremmo i numeri: vorremmo sapere cosa ci si attende da un determinato investimento e cosa, di fatto, si è ottenuto. È solo a partire da questi dati che si può fare una seria programmazione e sperare che l’economia del nostro territorio riparta realmente e per tutti.
In definitiva, nonostante alcune ottime intuizioni (da perseguire in modo sicuramente migliore), questo Natale 2021 si è rivelato l’ennesima opportunità mancata per la nostra comunità. Al di là delle luci natalizie, restano le ombre di una politica dal fiato corto, che vuole impressionare, che sostiene coloro da cui è sostenuta e che non riesce a guardare al proprio futuro.