Nuovi pozzi nel futuro della Basilicata in Val d’Agri, Verdi-Europa Verde: trivelle ma non dovevamo vederci più? Di seguito la nota integrale.
Eni e Shell hanno presentato il programma dei lavori in Val d’Agri per il futuro prossimo, il dettaglio è allegato all’istanza di proroga della concessione decennale, già scaduta dal 2019 e rinnovata nei mesi scorsi.
Da quello che si comprende dalle poche informazioni divulgate, si apprende di nuove autorizzazioni a trivellare il territorio lucano per l’estrazione di petrolio e gas.In Basilicata della transizione ecologica si sono perse le tracce.
Del resto il piano strategico regionaleconferma l’assenza di una visione di futuro che non sia quella fossile senza peraltro spiegare in alcun modo come e cosa accadrà della Basilicata allorquando il fossile sarà dismesso.
In questo senso preoccupa non poco la mancanza d’intesa regionale relativa alle operazioni di recupero ambientale e ripristino dei luoghi nelle aree degli impianti, cosi come si apprende dalle notizie di stampa, si tratta di problemi enormi da risolvere subito senza ulteriori rinvii.
I drammatici cambiamenti climatici impongono scelte radicali, i danni gravissimi prodotti dai mutamenti climatici sonoogni anni crescentie ricadono interamente sulle giovani generazioni, investendo anche la Basilicata che rischia tra l’altro un’ulteriore desertificazione.
L’urgenza di contenere le emissioni dannose impone che anche in Basilicata si dia avvio alla transizione per questo spaventano le posizioni del Ministro Cingolani che mirano al raddoppio delle estrazioni di gas in Basilicata così tradendo ancora una volta il suo ruolo.
Non c’è più tempo il cambiamento climatico va limitato nei prossimi dieci anni per questo si impone una nuova visione fondata sulle rinnovabili e sulle comunità energetiche, che ben si adattano al territorio lucano.
Bisogna ripensare e ribaltare con urgenza le scelte energetiche e passare da un modello centralizzato e fossile ad un modello diffuso di comunità energetiche, che possono ampiamente soddisfare il fabbisogno energetico delle famiglie offrendo così il surplus prodotto alle imprese che ne hanno necessità.
Si può fare le tecnologie ci sono così come esperienze virtuose anche in Italia. Serve un nuovo patto di comunità un nuovo approccio che avvicini sempre più le rinnovabili alle comunità. Il territorio lucano può essere protagonista in tal senso si presta naturalmente al nuovo modello di comunità energetiche.
E’il caso quindi di togliersi i fossili dalla testa, le tecnologie rinnovabili migliorano di giorno in giorno, senza dimenticare le straordinarie possibilità offerte dall’idrogeno verde di cui vorremmo una Basilicata protagonista e senza fossili.