“Abbiamo fatto un ottimo lavoro in quest’ultimo anno, grazie all’impegno di un’ampia organizzazione del nostro sistema sanitario regionale. Avevamo l’obiettivo di ridurre i tempi di intervento sul paziente che presenta i sintomi riconducibili all’infarto. Prima della realizzazione della rete Ima, che abbiamo approvato nel febbraio scorso, riuscivamo a trattare il paziente solo dopo averlo condotto in ospedale”.Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, intervenendo questa mattina a Lagopesole al convegno “la cardiologia lucana oggi”, organizzato dall’Anmco lucana. “Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte nel mondo occidentale. Anche la Basilicata paga lo scotto del cambiamento di alimentazione e stili di vita. Se sono noti i fattori di rischio quali il diabete, l’obesità e l’ipertensione sugli scompensi cardiaci, è altrettanto noto che la rapidità dei soccorsi fa la differenza. Il tempo è la prima variabile per salvare vite umane. La Giunta Regionale ha approvato – ha ricordato Martorano – un percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale i cui punti chiave sono l’abbattimento dei tempi di intervento, un unico protocollo operativo, condivisione terapeutica e perfetta sinergia tra medico di base, 118, responsabili Utic e dell’Emodinamica per fronteggiare al meglio l’infarto miocardico acuto”. A un anno di distanza il bilancio è positivo. “Sono stati ben 808 gli elettrocardiogrammi eseguiti in ambulanza, quindi ancor prima di giungere in ospedale, su pazienti che accusavano i sintomi, individuando 136 casi di infarto, alcuni trattati già in ambulanza, altri in ospedale secondo definiti protocolli medici. La rete dell’infarto sta dando ottimi risultati. Adesso, però – ha aggiunto l’assessore Martorano– dobbiamo lavorare per ridurre ulteriormente i tempi per raggiungere i pazienti e trattare gli infarti entro i primi novanta minuti, fondamentali per scongiurare i rischi di mortalità. Perciò – ha detto l’Assessore – occorre rafforzare ulteriormente la rete. A questo proposito impegnerò formalmente il tavolo tecnico che governa la rete IMA affinché valuti rapidamente tutti i parametri quantitativi e organizzativi utili per stabilire se esiste la sostenibilità e l’appropriatezza necessaria per giungere alla riapertura del laboratorio di Emodinamica al Madonna delle Grazie di Matera. Se ci sarà una sola possibilità di farlo, nel rispetto delle linee guida nazionali ed internazionali, sarà mio impegno provvedere in tal senso con molta determinazione”.