Assemblea organizzativa Cgil Basilicata, Summa lancia un appello alle forze progressiste in Parlamento: “Bisogna dare voce ai lavoratori e accogliere le loro istanze. La precarietà deve essere il nostro chiodo fisso fino a quando non la cancelliamo
dal sistema del mercato del lavoro”.
“Viviamo una crisi politica profonda, senza precedenti. Nel nostro Parlamento il lavoro non è rappresentato ed è una mancanza più grave che in passato. Bisogna dare voce ai lavoratori e rimettere il lavoro al centro della programmazione”. È quanto ha dichiarato nella sua relazione introduttiva il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, durante i lavori dell’assemblea organizzativa regionale oggi a Potenza.
“Il tema vero, tanto a livello nazionale che a livello locale – ha aggiunto – è la precarietà e l’assenza di lavoro e come si utilizzano le risorse economiche a diposizione rispetto a questo punto. Quello che stride di più è che in presenza di risorse finanziarie così cospicue, rappresentate dal Pnrr e dall’allentamento dei vincoli del patto di stabilità, non stiamo imprimendo alcuna azione politica programmatica per ridurre le diseguaglianze in questo Paese. Così facendo – ha proseguito Summa – non potremo cambiare il modello di sviluppo economico che, specie nella pandemia, ha evidenziato tutte le sue storture, a partire dalla riforma sanitaria. Due miliardi del fondo nazionale non sono bastati a configurare un nuovo sistema socio sanitario, rimasto al palo. Abbiamo bisogno invece di investire su scuola e sanità, i pilastri del sistema pubblico. Sanità e welfare sono temi che il governo regionale dovrebbe riprendere necessariamente perché si sta mettendo in discussione il diritto alla salute dei lucani. Non si tratta solo di ridefinire la rete ospedaliera e la digitalizzazione nella medicina, ma soprattutto di intervenire sui livelli socio assistenzialo: abbiamo dei piani d’ambito territoriali che chiedono vendetta a fronte delle nostre proposte rimaste inascoltate”.
Per Summa il tratta distintivo di questa crisi economica e sociale derivante dalla pandemia è “la maggiore precarietà. Quando punti un chiodo – ha detto il segretario della Cgil lucana – lo devi battere fin quando non lo fissi. La precarietà deve essere il nostro chiodo fisso fino a quando non la cancelliamo dal sistema del mercato del lavoro. È la priorità delle priorità, che tocca pesantemente la condizione materiale delle persone e la perdita di salario. Abbiamo ormai superato a livello regionale la fase di presentazione dei documenti. L’ultimo Patto per il lavoro è stato presentato il 22 dicembre a integrazione del piano strategico regionale. Viviamo una fase complicatissima. A tre anni dall’insediamento del nuovo governo di centrodestra, si stanno sprecando occasioni storiche senza un profilo di programmazione. Dobbiamo evitare che la regione scivoli nell’oblio dell’ immobilismo e dell’espropriazione democratica, perché le decisioni prese dal governo regionale sono tutte conseguenti gli assetti di potere, che nulla hanno a che fare con la Basilicata”.
In questo quadro si inserisce l’appello che il leader sindacale ha lanciato dall’assemblea alle forze progressiste in Parlamento, “affinché – ha concluso – sappiano dare voce alla rappresentanza del mondo del lavoro. Possiamo continuare a rivendicare e a fare battaglie, ma i lavoratori hanno bisogno di rappresentanza politica laddove si fanno le scelte: ne va della tenuta democratica del nostro Paese”.