La prima e la terza Commissione consiliare permanente, riunite oggi in seduta congiunta, in modalità telematica, hanno approvato a maggioranza la proposta di legge “A.A. 227/2021 – art.45, comma 4 dello Statuto regionale: approvazione Proposta di Piano Strategico regionale e trasmissione al Consiglio regionale – Dgr n.1034 del 28 dicembre 2021”. La pdl, sottoscritta dal consigliere Quarto (FdI), è costituita da due articoli, il primo riguardante l’approvazione del Piano strategico regionale e il secondo inerente l’entrata in vigore della legge. Costituiscono parte integrante della proposta di legge le relazioni presentate dall’Università degli studi della Basilicata, dall’Anci, dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e dall’organizzazione agricola Cia. Spetterà alla Giunta regionale trasformare tali relazioni in eventuali emendamenti alla proposta di Piano strategico regionale che dovrà essere sottoposto al voto finale in Consiglio regionale.
Hanno votato favorevolmente per la prima Commissione, i consiglieri Quarto, Aliandro, Acito, Bellettieri, Trerotola; si sono astenuti i consiglieri Carlucci e Cifarelli. Per la terza Commissione hanno votato a favore i consiglieri Cariello, Acito, Bellettieri, Baldassarre; si è astenuto il consigliere Leggieri. Il consigliere Polese ha dichiarato di non partecipare al voto.
Il Piano Strategico regionale è l’architrave che delinea le varie azioni per i prossimi dieci anni tese ad assicurare lo sviluppo economico e sociale della comunità lucana,e atutelare e valorizzare le risorse naturali e paesaggistiche,storiche e culturali del territorio.
“Tale disegno organico – scrive il presidente della Regione, Vito Bardi, nella presentazione del documento – guarda con particolare attenzione alle nuove generazioni e intende farsi carico delle loro aspirazioni e del loro futuro. Inoltre, mira a contrastare il declino demografico e l’impoverimento sociale che colpisce tante nostre comunità locali, e intende restituire, in tempi rapidi, vivibilità e speranza ai lucani di oggi e di domani.Questo Piano strategico regionale fa appello ai soggetti economici e sociali, individuandoli come principale motore dello sviluppo, chiedendo alla pubblica amministrazione un cambiamento culturale in termini di innovazione, digitalizzazione, efficienza ed efficacia”.
Il Piano Strategico regionale – viene evidenziato nel documento – si svolge in una fase in cui l’economia e la società sono obbligate a ripensare il futuro, tenendo conto dei dati della nuova realtà post Covid 19 e dei nuovi orientamenti delle politiche europee e nazionali. L’obiettivo è di armonizzare le azioni innovative promosse dall’Europa e quelle sollecitate dalle necessità di risanamento delle patologie a più alto rischio di irreversibilità e di superare gli ostacoli storici allo sviluppo: il declino demografico e la questione occupazionale; i deficit infrastrutturali; la questione imprenditoriale; i processi di disarticolazione del territorio e la questione delle aree interne; le criticità ambientali e la gestione delle risorse dei giacimenti minerari; gli squilibri sociali (povertà ed esclusione); i deficit strutturali della Pubblica Amministrazione.
Con il documento si evidenziano gli obiettivi prioritari da raggiungere per la tenuta socio-economica regionale che sono individuati nella creazione di nuovi posti di lavoro (riportare il tasso di occupazione regionale a livello di quello nazionale passando dal 50% al 58% con un incremento dei posti di lavoro di circa 30-35 mila unità), nello sviluppo di attività di produzione di beni e servizi “vendibili” che concorrono alla formazione del Pil (con un incremento di almeno mezzo punto percentuale in più rispetto a quellomedio programmato dal PNRR – 2,7% in Basilicata contro l’1,8% nazionale -, in modo tale da ridurre progressivamente i divari nelle strutture di produzione di beni e servizi e la dipendenza della Basilicata dai trasferimenti netti di beni e servizi dal resto d’Italia), nel rafforzamento del ruolo dei soggetti e delle istituzioni che operano in Basilicata e nello sviluppo di tutte le possibili economie di relazione.
Erano presenti ai lavori oltre ai presidenti della prima e della terza Commissione, Cariello (Lega) e Quarto (FdI), i consiglieri Aliandro (Lega), Acito e Bellettieri (FI), Baldassarre (FdI), Trerotola (Pl), Carlucci e Leggieri (M5s), Cifarelli (Pd), Polese e Braia (Iv).