Mercoledì 19 gennaio 2022 al Cinema Guerrieri di Matera è in programma il film “La scelta di Anne -L’événement” (Francia 2021) di Audrey Diwan per la rassegna “Il Cineclub” dell’associazione di cultura cinematografica Cinergia.
Orari: 17:30 – 19:35 – 21:40
Posto Unico: 5 euro.
Sinossi
Che cos’è la memoria? Per Annie Ernaux, che pubblica L’evento nel 2000, a quasi 40 anni dall’aborto clandestino vissuto da studentessa nel 1963 e rivissuto nel presente durante la stesura del libro, è innanzitutto un fatto «materiale». Una «sensazione violenta» che sopraggiunge a più riprese, cogliendola alle spalle e costringendola a mettere a fuoco sulla pagina un tempo lontano e sfocato ma ancora prepotentemente pulsante della sua vita, dentro al quale deve reimmergersi, perché si compia l’auspicio di Michel Leiris, riportato in esergo, «che l’evento diventi scritto, che lo scritto diventi evento». A cominciare dal nero abisso su cui apre il film (con le voci off di Anne e le sue amiche che agganciano l’immagine, facendola affiorare), è di questa immersione che va in cerca Audrey Diwan nel portare sullo schermo il
testo della scrittrice francese: attraverso il ricorso a scenografie e costumi discreti, che scansano l’aborrito “effetto cartolina” e cancellano lo spazio tra i decenni (e quindi tra personaggi e spettatori: una scelta politica, prima che di décor); attraverso il formato 4:3 che serra il quadro sulla protagonista Anamaria Vartolomei (per dire che è da sola nell’affrontare tutto questo, sì, ma anche per fare del suo corpo la sola e unica misura possibile del racconto); attraverso l’inserimento di didascalie che, calando come quinte sul flusso della narrazione, marcano il trascorrere ansiogeno delle settimane e insieme a esso il progredire alieno e incontrollabile della gravidanza. Ma soprattutto con una regia che aderisce a Anne e ai suoi movimenti senza lasciarla andare neppure per un momento, finché – cioè – immersione non rima perfettamente con identificazione, in rapporto 1:1. È in questo annullamento della distanza che il 78° Leone d’oro La scelta di Anne – L’événement trova uno scarto rispetto alla 60ª Palma d’oro 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, secondo termine di un confronto, non soltanto tematico, ineludibile: se nel film di Cristian Mungiu i due corpi di Otilia e Gabilia si staccano dal contingente per assurgere a corpo di un’intera nazione (la Romania paranoica di Ceausescu, dove pubblico e privato sono un tutt’uno), in quello di Diwan il corpo di Anne rimane cocciutamente suo e solo suo, si rifiuta di farsi agire dalla legge e dalla Storia come Anne – che non è disposta in alcun modo a piazzare un’ingombrante ipoteca sui propri studi e sul proprio futuro – rifiuta di lasciarsi agire dalla gravidanza, attraversando l’inferno dei ferri da calza e delle sonde della “fabbricante d’angeli” pur di ri-mettersi al mondo. Un travaglio simbolico e insieme materiale che Audrey Diwan, nell’inquadrare il corpo violato di Vartolomei e il suo volto sconquassato dal dolore, nel restituire tutte le conseguenze fisiologiche di un aborto clandestino, «guarda fino in fondo», in modo diretto, preciso e persistente come sono dirette, precise e persistenti le parole del romanzo. Solo così si colma il vuoto delrimosso, e si spalanca al plurale il singolare. L’evento diventa scritto, il film si fa carne.