Sei non sei riuscito a visitare la mostra del Maestro Peppino Mitarotonda nel chiostro della Prefettura di Matera adesso potrai farlo presso gli spazi espositivi di Opera Luce in via La Martella 64 a Matera. In questo luogo sono infatti esposte, per un tempo limitato, le maioliche istoriate del maestro ceramista Giuseppe Mitarotonda che narrano l’eccidio del conte Giovan Carlo Tramontano, uno dei personaggi più controversi della storia della città di Matera.
Il racconto è suddiviso in quattro pannelli che descrivono l’ingresso del conte in città per la richiesta di nuove tasse, il momento della congiura avvenuta nel Sasso Barisano, la cattura del conte avventura in cattedrale ed infine l’uccisione del tiranno.
Numerosi dettagli ci consentono di apprezzare la profonda ricerca storica condotta dal Maestro per ideare le composizioni pittoriche, grazie a questi dettagli possiamo avere una fotografia esatta dei luoghi così come avrebbero dovuto presentarsi nel 1514.
Le opere sono state recentemente esposte anche nel chiostro della Prefettura di Matera nell’ambito della mostra intitolata “Storia di una città. Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda”, a cura di Edoardo Delle Donne e organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata.
Il conte fece il suo ingresso a Matera nel 1497 e fu ucciso il 29 dicembre 1514, vittima di una congiura ordita dall’intera comunità cittadina stanca di sopportare le vessazioni fiscali e tributarie imposte dal Tramontano. I nomi degli esecutori materiali del delitto non furono mai resi noti, conferendo al fatto di sangue un carattere politico. L’anno successivo la Città ottenne l’indulto per il reato, che fu archiviato con il pagamento di 10.000 ducati. La presenza del conte a Matera è evocata ancora oggi dal Castello Tramontano, una delle più significative testimonianze architettoniche della storia cittadina, che è possibile ammirare nel rione La Nera. Il maniero, costruito per volere del conte, dopo la sua morte non fu mai terminato e rimase a lungo abbandonato.
Al conte Tramontano potrebbe attribuirsi anche l’origine della cavalcata che accompagna il il carro della Madonna della Bruna, protettrice della Città, durante i festeggiamenti in suo onore del 2 luglio.
Grazie alla sapiente capacità narrativa e compositiva, il maestro Mitarotonda ci dona, attraverso le sue opere, un’immagine chiara degli episodi che hanno caratterizzato la vicenda del conte Tramontano.
Cenni biografici
Giuseppe Mitarotonda è nato a Matera il 7 aprile del 1939.
Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale, ha frequentato l’Accademia di belle Arti di Brera a Milano. Ritornato a Matera, nel suo laboratorio ha sperimentato varie tecniche operative, privilegiando infine il mosaico, le vetrate e soprattutto la ceramica. Intensa è stata in questo campo la sua collaborazione con Josè Ortega durante il soggiorno dell’artista spagnolo a Matera. Mitarotonda può essere definito un cronista per immagini della storia della città e delle tradizioni popolari lucane che, attraverso il suo lavoro, cerca di recuperare e divulgare, donando una personale interpretazione a fatti storici e leggende.