Michele Giordano, Presidente di Gioventù Nazionale della Basilicata, in una nota replica all’intervento di Giovani Democratici di Basilicata sul piano strategico regionale. Di seguito la nota integrale.
Rispondiamo con questa nota, punto per punto, alle critiche faziose e strumentali apparse su varie testate locali a firma dei Giovani Democratici di Basilicata, che hanno come bersaglio la Giunta Regionale e il “Piano Strategico Regionale 2021-2030” che, in queste ore, sta per essere approvato.
1) Innanzitutto, il ritardo con cui il Piano Strategico è stato presentato in sé e per sè non è una novità. Dimenticano forse, i giovani del PD, che anche la precedente giunta Pittella presentò l’allora Piano di Sviluppo con due anni di ritardo, lasciandolo peraltro in gran parte inattuato e senza evidenti ricadute positive? Certo non c’è merito nella ripetizione di errori del passato, ma in questa occasione il tempo per giungere alla presentazione del PSR è stato utilizzato sia per ascoltare tutti gli stakeholders o le associazioni di categoria (anche giovanili), sia per predisporre una precisa, attenta e – ahinoi – sconfortante analisi della situazione attuale della Basilicata. GD definisce questa analisi “un elenco spossante dei problemi di questa terra”. Ci sarebbe da chiedersi se la “spossatezza” dipenda dall’impatto con una situazione disastrosa che prima della lettura del piano hanno ignorato o nascosto, o dal fatto che sono stati proprio i loro padri politici a non produrre nient’altro che clientelismo, povertà, malasanità, disoccupazione, spopolamento ed emigrazione. Dov’eravate quando accadeva ciò? Ben tornati in Lucania!
2) A detta di GD, il piano strategico mancherebbe di misure concrete. Peccato che l’art. 45 dello Statuto Regionale da al Piano Strategico Regionale la funzione di individuare “i grandi indirizzi di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio regionale” e non quella di esprimere nel dettaglio le misure da prendere da qui a 10 anni, quando contesti, amministrazioni, fondi e tecnologie saranno sicuramente diversi da oggi! La fase della definizione delle singole misure seguirà quella della stesura e dell’approvazione del piano, sveglia!
3) GD lamenta poi l’esigua attenzione dedicata ai giovani e alle donne, affermando che i primi sono citati nel piano solo 30 volte e che non si vedono impegni concreti sul tema dell’occupazione femminile. Rispetto al primo punto basterebbe cercare le occorrenze di altri termini come “giovanile/i” o di “nuove generazioni”, per smentire una falsità simile e verificare che dei giovani, nel piano, si parla eccome. Il documento, infatti, non solo si rivolge alle “nuove generazioni e intende farsi carico delle loro aspirazioni e del loro futuro”, ma in controtendenza rispetto ad un passato in cui si credeva che fosse meglio allontanare e dissuadere dall’azione forze giovani per mantenere la sinistra al potere, mira anche a “sollecitare le nuove generazioni ad organizzarsi ed aggregarsi, per assumere ruolo di protagonisti, piuttosto che destinatari”. Nel merito poi, ai giovani e alle donne sono indirizzate tutte le azioni, non solo il capitolo “politiche per l’occupazione giovanile” (andate oltre l’indice, la prossima volta!). Ad esempio rispetto ai giovani si parla di incentivi per start-up giovanili, sgravi per chi assume giovani, formazione qualificata, e coinvolgimento delle nuove generazioni nell’attuazione e nella verifica del piano e nella progettazione degli interventi. Rispetto alle donne, invece, si parla di sostegno all’imprenditorialità femminile, implementazione della banda larga per consentire alle mamme il lavoro agile e potenziamento dei servizi di assistenza ai bambini e agli anziani per consentire a molte donne di dedicarsi al lavoro. Vi pare poco? Di chi è la colpa se dopo 30 anni di centrosinistra la disoccupazione e l’emigrazione giovanile in Basilicata sono ai massimi storici e il tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro nella nostra regione (37,7%) si posiziona ben al di sotto del tasso nazionale (49%)? Quali prospettive per l’occupazione femminile ha creato un centrosinistra che addirittura ha assicurato solo 14 posti in asilo nido ogni 100 bambini al di sotto dei 3 anni, quando la media italiana è di 24 ogni 100?
4) Secondo GD, scarsa sarebbe anche l’attenzione riservata dalla Regione alla formazione e all’università. Sanno i giovani democratici che solo grazie al governo regionale di centrodestra si è finalmente aperta una Facoltà di Medicina nella nostra regione? Rispetto alla formazione poi, non solo la Giunta Bardi ha finalmente avviato i corsi ITS a indirizzo energetico, istituiti da Pittella e mai avviati, ma ha anche previsto nel piano l’apertura dell’ITS di indirizzo turistico.
5)Nel comunicato di GD si afferma poi che manchi una menzione al settore dell’automotive, a loro detta trainante nell’economia lucana. Il piano però, chiarisce delle priorità e dice che ad oggi è “prioritario il rafforzamento del potenziale di risorse imprenditoriali endogene” che potranno portare ad un incremento del 15% del PIL regionale, per uscire da una fallimentare idea di sviluppo basata sugli investimenti dei grandi gruppi come FIAT, ENI o Amazon, che al contrario, causerebbe iò rischio “di affidare ai “decisori esterni” il futuro della Basilicata”. Vogliamo continuare a credere ad uno sviluppo a suon di licenziamenti e delocalizzazioni?
6) Infine, non è assolutamente vero che manchino menzioni alle ZES (per le quali sono previsti interventi di urbanizzazione, infrastrutturazione primaria e secondaria e ripristino, adeguamento e potenziamento dei servizi nelle ZES di Tito, Jesce, La Martella, Melfi e Val Basento), alle Aree Interne (per le quali sono previsti investimenti einfrastrutture) e al tema ambientale (sul quale la Regione si ripromette di utilizzare i fondi del PNRR in linea con gli indirizzi europei e nazionali). Anzi, proprio rispetto al tema ambientale, il cambio di passo rispetto al passato è stato drastico. Quando mai, ad esempio, Arpab e Assessorato all’Ambiente avevano lavorato ad un’ ispezione ambientale integrata al COVA di Viggiano, alla realizzazione di laboratori accreditati per le analisi ambientali, ai controlli sull’aria, sulle acque, al monitoraggio degli odori o all’approvazione di una legge sull’inquinamento acustico per contrastare l’eolico selvaggio? Mai! Senza contare che tutto ciò è stato fatto prima ancora della presentazione del piano strategico.
Al di là di questi abbagli, apprendiamo con piacere che i Giovani Democratici sono in vita. Cari amici, fareste bene però ad essere altrettanto critici sia contro i vostri ex presidenti, assessori e consiglieri regionali, sia contro i vostri ex ed attuali ministri dei governi Conte e Draghi. I primi infatti sono gli artefici di una vera e propria emorragia di giovani, fuggiti dal clientelismo de sinistra che fino a qualche anno fa premiava i peggiori ed emarginava i migliori. I secondi, invece, sono coloro che hanno previsto che PNRR solamente l’1% delle risorse fosse destinato alle politiche giovanili. Dove eravate quando la sinistra ammazzava il futuro dei giovani di questa regione e di questa nazione?
Il Piano Strategico Regionale, a differenza di quanto GD afferma, non solo mostra grande capacità di analisi ed è pervaso da una grande visione ma, se applicato, potrà realmente segnare un cambio di rotta e aprire nuove prospettive per questa regione a partire dai giovani.