Riportiamo di seguito l’intervento della consigliere comunale di Matera 3.0, Cinzia Scarciolla dopo la partecipazione alla commissione congiunta che si è svolta mercoledì 19 gennaio sul tema “riconversione della discarica di La Martella”. Di seguito la nota integrale.
Ci sono volute ben tre ore della commissione congiunta Ambiente, Innovazione, Opere pubbliche, affinché la maggioranza esprimesse un voto contrario alla audizione dei rappresentanti del borgo La Martella, intervenuti davanti alla “casa comunale”, in una manifestazione spontanea, per contrastare il progetto di un impianto di trattamento di rifiuti urbani (umido, secco e misto), nella sede della discarica, ancora in attesa di bonifica e dopo un incendio avvenuto lo scorso 4 agosto.
Il gruppo consiliare Matera 3.0, con le consigliere Scarciolla Cinzia e Tosti Milena, ha posto, in via preliminare, la questione della audizione, al fine di aprire un dialogo con chi ha legittime richieste, come gli abitanti del quartiere La Martella, che hanno appreso della proposta solo 2 giorni fa con la pubblicazione delle note di stampa uscite sull’argomento, note che tra l’altro davano per acquisito il progetto, come conferma un recente comunicato del M5s!
In spregio ad ogni realistico e sostanziale processo partecipativo, Bennardi continua imperterrito a reiterare gli stessi errori, di metodo e di merito. La deformazione dei processi democratici è sotto gli occhi di tutti: si informano gli interessati a valle di decisioni già prese, contribuendo colpevolmente a rabbia e risentimento. Se pensiamo che, nel frattempo, la delibera sui comitati quartiere, che consentirebbero una partecipazione istituzionalizzata e razionale, dettata da un Regolamento già pronto, è volutamente tenuta in un cassetto, è facile dedurre che le promesse di una democrazia partecipativa, fatte in campagna elettorale, rimangono uno slogan per ottenere consenso e potere.
La ristrettezza di tempo data alla città per valutare questa iniziativa, rendeva l’audizione un dovere ineludibile, almeno per recuperare, in parte, il deficit comunicativo adottato da questa maggioranza in modo ormai sistematico, salvo fare post social o comunicati stampa intrisi di propaganda e mistificazione della realtà. Vedremo nelle prossime ore se e come i cittadini verranno auditi.
Ma andiamo al dato politico: con la proposta di delibera presentata dal nuovo Assessore Cotugno, sul quale si avevano delle aspettative in termini di correzione di errori della prima giunta Bennardi, aspettative a questo punto tradite, si tenta di fare una inversione ad U rispetto alle battaglie degli ultimi 20 anni che hanno portato ad alcune importanti decisioni.
Si arriva così alla deliberazione del Consiglio comunale n. 109 del 27.12.2006 avente ad oggetto “Delocalizzazione impianto di compostaggio ed annessa discarica”. È seguita la delibera di Giunta Comunale n. 336 del 02.09.2010 che approvava l’Intesa Istituzionale per la “Gestione dei rifiuti della Provincia di Matera sul sito di località La Martella Matera”, successivamente sottoscritta il 3 settembre 2010 tra lo stesso Comune di Matera, la Provincia di Matera e l’AATO Basilicata con lo stesso orientamento.
Ancora, con la successiva delibera di Consiglio comunale n. 62 del 29.10.2010, ed ancora, con la successiva delibera n. 3 del 05.02.2015.
Ora, si vuole davvero, con un colpo di spugna, ignorare tutto ciò? Eppure tali deliberazioni, espresse in un lasso di tempo notevole, confermano un orientamento consolidato che dovrebbe essere tenuto in debito conto e non considerato carta straccia, sia perché frutto di lunghe battaglie, sia perché la certezza del diritto è elemento ineludibile per la costruzione di una comunità economicamente virtuosa.
Investimenti economici e di vita che saranno danneggiati, ingiustamente, a causa di un esercizio arbitrario del potere, privo di analisi, i cui millantati vantaggi economici, di cui occorre valutare il bilanciamento con perdite certe, sono un modo, superato, per barattare un consenso che, invece, dovrebbe fondarsi sul rispetto delle regole, dei precedenti, ma soprattutto sul diritto alla salute e a vivere in un ambiente salutare.
Il compost si può fare, ma in altra localizzazione, in linea con le delibere precedenti. Nel sito di La Martella, invece, oltre la bonifica, occorre un serio progetto che porti una reale rivalutazione dell’area senza un impatto ambientale negativo, che porti un valore aggiunto capace di compensare i danni subiti nel recente passato.