Tra le maggiori minacce alla salute dei gatti domestici vi sono senza dubbio le pulci; il rischio è maggiore per gli esemplari che vivono prevalentemente all’esterno ma anche quelli più ‘casalinghi’ non sono certo al riparo da una possibile infestazione. Questi parassiti, infatti, possono essere introdotti nell’ambiente domestico – dove vi sono le condizioni ideali per la loro proliferazione – sotto forma di uova, da un altro animale domestico oppure da un altro veicolo.
A scopo preventivo, è necessario anzitutto approntare un efficace trattamento antipulci, utilizzando prodotti specifici (individuati a seguito di un consulto veterinario). In commercio esiste una vasta gamma di formulazioni, dagli ‘spot-on’ (le cosiddette ‘pipette’ per la somministrazione topica) agli spray, passando per le compresse. Gli antiparassitari si differenziano tra loro anche in base alla taglia dell’animale, ossia utilizzabili solo su esemplari che rientrano in una determinata fascia di peso corporeo. Per farsi un’idea delle varie opzioni disponibili, e raccogliere maggiori informazioni, è possibile consultare un portale specializzato quale www.parassitistop.it, dove è possibile reperire anche interessanti approfondimenti sul tema.
Come individuare un’infestazione da pulci del gatto
Nel caso in cui un trattamento preventivo a base di antiparassitari non risulti sufficiente, è necessario attivarsi per verificare se (in presenza di determinati sintomi), il proprio gatto sia infestato dalle pulci. Questa condizione, detta pulicosi, è provocata da parassiti di colore rosso scuro o nero che hanno dimensioni non superiore ai 2 o 3 millimetri; ragion per cui, non è semplice individuarli ad occhio nudo ma si possono ‘scovare’ passando un pettine tra i peli del manto del felino.
Oltre all’esame visivo è importante accorgersi tempestivamente dei sintomi che possono essere sintomatici di una pulicosi in corso. Come avviene per i cani, anche i gatti che hanno le pulci avvertono una forte sensazione di prurito e, di conseguenza, tendono a grattarsi molto spesso. In tal caso, il ricorso ad un pettine antipulci può risultare molto utile per verificare l’effettiva presenza dei parassiti.
Ci sono poi altri segnali che, quasi certamente, indicano un’infestazione da pulci:
- pulizia eccessiva; quando il gatto inizia a pulirsi il pelo troppo di frequente è probabile che ‘senta’ di avere addosso le pulci e provi a liberarsene mediante la pulizia. Questo comportamento può essere associato ad una perdita eccessiva di pelo, tale da lasciare alcune zone quasi del tutto glabre;
- danni cutanei, escoriazioni o crosticine. Sono i risultati più evidenti del continuo grattarsi a causa del prurito: l’autotrauamtismo tende a danneggiare il pelo e la pelle e può provocare altre infezioni;
- ansia, debolezza e perdita di peso; sono tutti sintomi che possono essere ricondotti ad un’infestazione da pulci così come alcune anomalie del comportamento (in particolare, il gatto evita alcune zone della casa che invece frequentava abitualmente).
Come debellare la pulicosi dei gatti
In presenza dei sintomi sopra descritti, è necessario anzitutto portare il felino dal veterinario di fiducia per l’elaborazione di una diagnosi precisa. Una volta accertata la pulicosi, lo specialista prescrive una specifica terapia a base di antibiotici, integrata da un trattamento con formulazioni antiparassitarie mirate. La scelta del prodotto dipende, come detto, dal peso del gatto nonché dalla gravità dell’infestazione.
Per quanto riguarda i diversi tipi di formulazione, come già accennato, è possibile scegliere tra:
- antiparassitari ‘spot on’, ossia in forma liquida, destinati ad uso topico; il prodotto va applicato lungo la dorsale del gatto, a cominciare dal punto in mezzo alle scapole (per le esatte modalità di somministrazione basta fare riferimento al foglio illustrativo, alle indicazioni riportate sulla confezione o a quelle del veterinario);
- collare antipulci; offre una protezione maggiore ma tende a agire principalmente sulla zona della testa e del collo;
- compresse, da somministrare per via orale;
- spray, anch’esso per uso topico; il numero di ‘spruzzi’ varia in base alla taglia del gatto.