Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Giovanni Perrino: “Apertura della Dia in Basilicata, un annuncio importante. Non si dimentichi però il dossier sul soppresso Tribunale di Melfi”. Di seguito la nota integrale.
L’annuncio dell’apertura in Basilicata degli uffici della Direzione investigativa antimafia (Dia), dato dal Procuratore generale presso la Corte d’appello di Potenza, Armando D’Alterio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, va accolto molto positivamente. Abbiamo notato che subito la notizia riguardante la messa a concorso di diciotto posti per l’organico della sezione lucana della Dia si sono alzate voci di giubilo da parte di tanti, non appartenenti al mondo degli operatori del diritto, che hanno iniziato a gioire per il significativo risultato raggiunto.
Va, però, ricordato, sempre con il profilo che contraddistingue il nostro operato, che il MoVimento Cinque Stelle di Basilicata da oltre un anno ha sollevato la questione della indispensabilità degli uffici della Dia in terra lucana. Lo abbiamo a più riprese sottolineato in Consiglio regionale, come, del resto, confermato dagli atti licenziati in questa sede. Lo dimostra altresì l’impegno del Senatore Arnaldo Lomuti (M5S), che non si è mai risparmiato e si è attivato su ogni livello istituzionale per sensibilizzare i soggetti preposti ad attivarsi per non lasciare la Basilicata priva di un ufficio investigativo così importante.
L’apertura della sezione lucana della Dia si ricollega direttamente all’impegno profuso dal M5S in tema di giustizia e presidi di legalità. Doveroso a questo proposito evidenziare la questione del Tribunale di Melfi, chiuso nel 2013, dopo alcuni scriteriati interventi che hanno rivisto la geografia giudiziaria della nostra regione. Una vera e proprio ingiustizia, è proprio il caso di dirlo; uno smacco per le popolazioni dell’area Nord della Basilicata, private, nel territorio più popoloso e a due passi dalla Capitanata, dove la recrudescenza della cosiddetta “Quarta mafia” è sotto gli occhi di tutti, del Tribunale e della Procura della Repubblica.
L’impegno da parte nostra, anche su questo fronte sarà totale. Anche in questo caso parlano gli atti del Consiglio regionale, così come – spiace dirlo – parla la remissività del presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, che aveva assicurato massimo impegno per la riapertura del Tribunale di Melfi, ma senza alcun risultato fino ad oggi. La Commissione interministeriale per la Giustizia nel Sud, voluta dalle ministre Marta Cartabia (Giustizia) e Maria Rosaria Carfagna (Sud e Coesione territoriale), che si appresta a chiudere i suoi lavori, poteva rappresentare un’occasione importante per portare anche in quella sede le istanze della Basilicata e del Vulture-Melfese- Alto Bradano. Nessuna prova, però, dell’attivismo e dell’interessamento del presidente Bardi per ridare a Melfi il storico Tribunale. Peccato davvero.