Il cittadino di Montalbano Jonico, Rocco Tauro, in una nota chiede che sia coinvolta Montalbano Jonico nel caso si concretizzasse la proposta di una fusione tra i Comuni di Policoro e Scanzano Jonico. Di seguito la nota integrale.
Nelle ultime settimane si è riaperto il dibattito circa la fusione tra i comuni di Policoro e Scanzano, ma anche coinvolgendo la città di Montalbano. la madre amministrativa e territoriale dei primi due.
Ipotesi già partita alcuni anni fa e sulla quale poi è calato l’oblio, causa le incombenti elezioni amministrative di quel periodo, per evitare che un argomento così complesso potesse entrare nelle varie campagne elettorali senza la dovuta preparazione.
Dunque ben venga, oggi, una novella discussione su tale tema.
Che ritengo oggi ancor più valido, e su cui vale la pena di insistere.
Gli interventi di autorevoli amministratori o ex ,comunque ancora oggi sulla breccia politica, ha dato fuoco alle polveri.
Anche alla luce di quanto sta avvenendo nella nazione : basti pensare che negli ultimi anni si sono registrati più di 300 casi tra fusioni o accorpamenti di comuni.
Il nostro legislatore sostiene ed auspica ed incoraggia tali percorsi.
Ad iniziare dal Decreto Legislativo n. 267 del 2000, meglio conosciuto come TUEL -Testo Unico per gli Enti Locali- , in particolare agli articoli 15 e 16, e poi anche con leggi successive, come la Legge 56/2014, meglio conosciuta come Legge Delrio, dal nome del parlamentare che l’ha ideata, protesa alla razionalizzazione delle spese e all’efficienza dei servizi erogati, per comuni e province.
Ma anche altro ovviamente,
Insomma al fine di fare “massa critica”, come la chiamano i socio-economisti per meglio rispondere ad una società che è di molto cambiata rispetto ad appena 30/40 anni fa.
Ci sono spostamenti costanti e consistenti intercomunali, interprovinciali e interregionali.
Il dramma dello spopolamento sta mandando quasi tutti nel panico, però esso è un fenomeno che si trascina da decenni, al quale non è stato dato, colpevolmente, la necessaria importanza, se non quella retorica quanto evanescente.
Ora non può più essere cosi.
Se si vuole sfuggire alla “damnatio solitudo” bisogna osare, e avere coraggio.
Certo, una operazione di fusione non la si può completare in pochi mesi . Ci vogliono infatti anni.
Ma bisogna pur partire. Deve essere il tempo, necessario, speso per discuterne adeguatamente con mente serena .
Libera da pre-giudizi che ci saranno e pure giustificati. Ma il percorso iniziale deve essere proprio questo : finalizzato a studiare, ad osservare, a fare le cose per bene.
Nel nostro caso concreto, una parte del lungo processo è, fortunosamente, già “consumato” dalla storia, in quanto popolazioni abitanti su un territorio originariamente unico. E che non è poca cosa.
Si tratterebbe infatti di riportare ad unità socio – economico – politico-amministrativo un pezzo di territorio lucano abbastanza ampio. E con la pari dignità di tutti.
Con un municipio di storia secolare alle proprie spalle da una parte (Montalbano), e altri due municipi giovani e in crescita costante (Policoro e Scanzano ), sia pure con gradualità diverse tra loro, in fatto di residenti, di sviluppo e di servizi.
Che come tali continuerebbero ad esistere, vedasi il caso Valsamoggia, comune emiliano, venuto fuori dalla fusione di ben cinque cittadine, confinanti tra loro, nel 2014, con propri consigli municipali, eletti contestualmente a quello comunale, con ampi poteri di proposte e protagonisti anche del processo decisionale. Esempio per noi da studiare, e che ben si attaglia sin da ora al nostro caso reale.
Per recuperare tutti insieme 60 anni e più di storia, e ripartire. Per una nuova avventura.
Chissà, forse per davvero entusiasmante.