La voce ai giovani per ricordare sempre che la libertà, l’integrazione e il rispetto per la vita sono valori fondanti. La scena a loro per raccontarel’olocausto, la tragedia che sconvolse l’umanità, per tentare di trasmettere il dolore di chi ha vissuto la lacerante esperienza della deportazione e del lager, di chi ha portato le stigmate della Shoah, e quello ancor più lacerante di chi si è salvato e per questo si sente in colpa. Quest’anno i protagonisti dell’iniziativa “Giorno della memoria”, organizzata dalla Struttura di Coordinamento di informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio regionale della Basilicata sono gli studenti della Scuola primaria Silvio Spaventa Filippi di Avigliano, del Liceo Scientifico Pasolini, sede di Muro Lucano, del Liceo musicale Walter Gropius di Potenza, del Liceo artistico Mario Festa Campanile di Melfi, del Liceo musicale Tommaso Stigliani di Matera e del Liceo artistico Giovanni Paolo II di Maratea.Con grande emozione hanno presentato lavori in chiave interdisciplinare, alcuni dei quali oggetto di menzioni speciali da parte del Presidente della Repubblica.
Il Consiglio regionale della Basilicata forte del convincimento che occorre ricordare per fare tesoro di quanto è successo e ancora potrebbe accadere, insieme alla scuola, il luogo nel quale la memoria si intreccia con il futuro, come ogni anno, nell’ambito del Percorso di Cittadinanza Attiva,si è aperto ad un profondo momento di riflessione, moderato dalla giornalista Loredana Costanza, svolto in modalità mista, tra rappresentanti istituzionali presenti e altri collegati da remoto insieme a studenti e docenti.
Ad aprire i lavori il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, il quale ha citato un pezzo della vibrante lirica“L’Odio”,della poetessa polacca,Wislawa Szymborska, che nel 1996 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura, così da fermarsi a pensare sull’azione velenosa di tale sentimento, per poi porre l’accento su quanto sia importante che le forze sane del nostro Paese facciano scudo contro tutte le derive e contro l’ignoranza.“Ricordare – ha sottolineato – non è una scelta, ma un dovere morale. Tanto più forte in Italia, nazione che si macchiò della terribile onta delle leggi razziali fasciste e della conseguente persecuzione degli ebrei.Non si può abbassare la guardia perché quel virus micidiale che condusse milioni di persone ad un odio cieco e irrazionale non è stato sconfitto definitivamente. Sono troppi i segnali di risveglio di quella vera e propria follia omicida”. Rivolgendosi agli studenti, Polese ha evidenziato che “Non è possibile cambiare la storia e cancellare quegli orrori,ma abbiamo il dovere di assicurarci che le nostre generazioni non rivivano più tali scempi contro l’umanità. Per questo la memoria è il filo che deve legare le generazioni, tracciando un percorso nella coscienza collettiva”.
E’seguito l’intervento dellapresidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Margherita Perretti, la quale ha fatto riferimento al fatto di cronaca accaduto a Livorno, dove due ragazzine hanno insultato e aggredito un bambino perché ebreo. “Un triste episodio – ha sottolineato – accaduto domenica, alla vigilia della settimana dedicata alla memoria della Shoah, che reclama attenzione e riflessione. Quanto successo è di una gravità inaudita e dimostra che sentimenti di razzismo e antisemitismo, purtroppo nel 2022, trovano ancora terreno fertile. E’proprio per questo che è fondamentale investire nella conoscenza, “lo strumento fondamentale per opporsi ad ogni discriminazione religiosa, etnica o razziale”. Dopo aver ricordato la costante attenzione della Crpo nella realizzazione della parità e pari opportunità, da cui consegue il contrasto ad ogni forma di discriminazione, Perrettiha annunciato che la Commissione insieme alla Presidenza del Consiglio regionale, ha inteso realizzare una“Pietra di inciampo” che sarà collocata all’ingresso del Palazzo del Consiglio tra un paio di settimane. “Una sorta di carta di identità- ha sottolineato Perretti – un simbolo per far ricordare chi non c’è più, per far riflettere sulle atrocità commesse e vigilare affinché ciò che è accaduto non si ripeta mai più”.
Barbara Coviello, referente regionale per la Legalità, dell’Ufficio scolastico regionale per la Basilicata (Miur), ha colto l’occasione per sottolineare la preparazione degli studenti lucani, molto attenti su questo tema tanto importante che è la legalità, “Ragazzi pronti ad assumere su di loro il compito di diffondere questo concetto essenziale per la crescita civile di una comunità. Un’attenzione che si è tramutata in riconoscimenti. Sono fiera di sottolineare che raccogliamo sempre numerosi premi nel concorso nazionale del ministero dell’Istruzione, “I giovani ricordano la Shoah”. Quest’anno la Basilicata è risultata una delle regioni in assoluto più premiate rispetto al numero degli studenti. Questo grazie al senso civico molto radicato nelle nostre scuole e allo straordinario impegno dei docenti sempre alto eteso alla costruzione di una civiltà che investe sull’inclusione”.
Prima della proiezione delle performance curate dagli studenti, sono intervenuti Andrea Oriente, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Potenza per lanciare un invito: “Informiamoci e attiviamoci, sempre, per preservare la giustizia e la moralità, puntiamo al futuro senza mai dimenticare gli orrori del passato” e Stefano Melodia, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Matera che ha voluto condividere con tutti gli studenti collegati un desiderio: “Primo Levi scrisse: ‘E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo’, il mio auspicio è che il monito di un testimone della storia come Primo Levi resti solo, e per sempre, un monito. Che mai si avveri”.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, pur impegnato a Roma per l’elezione del nuovo capo dello Stato, non ha voluto far mancare un messaggio per trasmettere il suo sentimento di vicinanza ai protagonisti di questa giornata tanto importante, gli studenti.
“Ragazzi, quello che siamo chiamati a fare, per vivere al meglio una ricorrenza come quella del Giorno della memoria, è creare un mondo migliore cominciando dai piccoli gesti, dalle relazioni più prossime.L’augurio da parte mia è di poter contribuire, nel nostro piccolo, a creare un futuro più degno dell’essere umano, nel quale gli orrori, ai quali la storia spesso ci ha posto innanzi nel corso dei secoli, possano mai più ripetersi.Non dimentichiamoci mai che ci sono persone che per questi valori hanno sacrificato tutto, fino al sacrificio più grande della vita.Nei prossimi giorni installeremo all’ingresso del Palazzo del Consiglio regionale una pietra d’inciampo, in ricordo delle vittime della Shoah, con su scritto Per Non Dimenticare. A tutti coloro che varcheranno la soglia del Palazzo del Consiglio vogliamo lanciare un monito, quello di tenere viva la memoria di una tragedia che ha umiliato l’uomo nella sua identità più profonda”.
“Giorno della Memoria”, intervento Consulta provinciale degli Studenti di Matera. Di seguito la nota inviata dal presidente Stefano Meoldia.
Il periodo storico che viviamo ci impedisce di svolgere manifestazioni largamente partecipate; tocca dunque a noi, Presidenti delle Consulte provinciali degli studenti, presenziare a queste importanti iniziative portando, con la nostra presenza, la presenza di tutti gli studenti della Basilicata.
Nella giornata di oggi, 27 gennaio, ricorre la giornata della Memoria. Come il nome stesso ci ricorda il compito di questa giornata è ricordare. E ricordare, per noi giovani che fortunatamente quegli anni non li abbiamo vissuti, significa conoscere, imparare. Conoscere l’orrore e le assurde motivazioni che hanno spinto un gruppo di uomini a scatenare il proprio odio su un altro gruppo di uomini; e imparare quanto sia fondamentale per la vita umana il valore del rispetto per l’altro.
Questo è quello che deve tornare alla mente delle nuove generazioni, di cui facciamo parte, ogni volta che si parla della Shoah.
Per conoscere ed imparare, Istituzione fondamentale è la scuola, pilastro della nostra società e luogo in cui è garantita la formazione della persona.
Compito della scuola non è soltanto quello di trasmettere nozioni; è anche quello di educare, educare all’importanza dei valori che costituiscono la parte più genuina di ogni essere umano.
L’intelligenza –di cui ciascuno di noi è dotato- e la cultura, sono le uniche armi attraverso le quali è possibile difendersi da quella che Anna Arendt in un libro definiva “la banalità del male”. Perché per perseguire il male, non c’è una giusta motivazione.
Voglio concludere condividendo con voi un mio desiderio.
Primo Levi scrisse “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo.”.
Il mio desiderio è che il monito di un testimone della storia come Primo Levi resti solo, e per sempre, un monito. Che mai si avveri.