Lo stato di abbandono, nel quale da più di un lustro versa l’azienda annessa all’Istituto Tecnico Agrario di Marconia (I.I.S. “Giustino Fortunato”), rappresenta una vergognosa immagine per le istituzioni locali, regionali e nazionali nonché un’offesa alla cultura agraria.
Poco importa al territorio e al mondo agricolo conoscere le ragioni che hanno trasformato l’azienda in parola in un luogo di incuria e di indifferenza.
Certo è che gli istituti tecnici ivi compresi i professionali fondano la loro attività didattica anche e soprattutto nella congiunzione degli aspetti tecnici con quelli pratici applicativi per dare completezza agli aspetti teorici e a quelli pratici; da che mondo è mondo le esercitazioni si sono svolte sempre in luoghi appositamente attrezzati come appunto laboratori e aziende agricole.
Si ribadisce che se non si provvede in tempi brevi a ripristinare le condizioni di agibilità della su menzionata azienda, gli studenti e, specificatamente, il settore primario continueranno ad essere privati di un insostituibile strumento non solo a valenza didattico- formativa ma anche e soprattutto strumento propulsivo per la crescita economica.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata rivolge un appello alle istituzioni periferiche (comuni e provincia) regionali e nazionali affinché, ognuno per la propria parte, definiscano un progetto per il recupero, potenziamento dell’azienda annessa all’istituto tecnico già punto di riferimento anche per la ricerca applicata oltre che faro di orientamento nel processo della formazione professionale in agricoltura.
Si invitano tutte le scuole secondarie di primo grado, le famiglie del territorio, le associazioni culturali e le organizzazioni di categoria a sostenere l’Istituto Tecnico Agrario di Marconia anche attraverso le prescrizioni nella consapevolezza che è una scuola che ha rappresentato un fattore di crescita e di sviluppo di tutto il territorio; è una realtà che appartiene a tutti; non è soltanto storia, è presente e soprattutto è il futuro per un’area che vuol contare sempre di più per le sue vocazioni naturali.
Gen 28