L’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata sostiene l’iniziativa avviata sul tema dall’assessore della Regione Val d’Aosta Caveri.
“Oltre al metodo di confronto con il Governo che intendiamo rilanciare, nel merito il ddl su ‘Disposizioni in favore delle zone montane’, che come Regioni abbiamo chiesto al Governo di rinviare, necessita di approfondimenti che per quanto riguarda la Basilicata si intrecciano con i contenuti del Piano Strategico Regionale”. Lo afferma Francesco Cupparo, assessore regionale alle Attività Produttive e coordinatore vicario della Commissione per lo Sviluppo Economico delle Regioni ribadendo il sostegno all’iniziativa avviata sul tema dall’assessore della Regione Val d’Aosta Caveri.
“Nonostante la sua centralità geografica nel sistema economico e territoriale della Regione – la fascia appenninica collinare e montana della Basilicata rappresenta 2/3 del territorio e 1/3 della popolazione – nessuna questione, come quella delle aree interne, ha vissuto e vive gli impatti negativi della ‘discontinuità’ con cui si sono alternate finora concezioni e politiche di intervento, del processo di emarginazione delle aree interne meridionali come questione di interesse nazionale, a partire dalla cessazione dell’intervento straordinario. È da tempo dunque che come Regioni – aggiunge – attendiamo una proposta di legge nazionale sul tema della montagna con l’obiettivo del rilancio di un territorio sempre più colpito dallo spopolamento insieme all’istituzione di un tavolo tecnico scientifico. Per la Basilicata e le Regioni del Sud che non dispongono di adeguate risorse finanziarie è questa un’opportunità, intrecciata al Pnrr, per affrontare prioritariamente l’emergenza demografica rappresentata dalla fuga dei nostri giovani dai paesi montani e delle aree interne e per elevare la qualità della vita e dei servizi a favore delle comunità che vi risiedono, avviando a soluzione la nota carenza di infrastrutture. Tutto questo sarà determinante per favorire la ripresa economica ed occupazionale del dopo pandemia in zone che si candidano a diventare nuova frontiera del turismo eco-sostenibile ed anche sede di vita e lavoro per quanti praticano lo smart working”.
“Tenuto conto che il ddl coinvolge differenti settori di competenza regionale per la trasversalità del tema e delle politiche della montagna, le indicazioni contenute nel Piano Strategico Regionale – evidenzia l’assessore – sono in proposito chiare: la delimitazione delle ‘Aree Interne’ deve essere riportata nella delimitazione concepita nei cicli di programmazione regionale (coincidenza delle aree interne con l’80% del territorio collinare e montano della Regione). Per questa coincidenza con l’80% del territorio regionale, lo sviluppo delle aree interne da tema residuo può ritornare al centro delle politiche di sviluppo regionale, per almeno tre motivazioni: gran parte del potenziale di risorse endogene da valorizzare è allocato nelle aree interne, il loro sviluppo è strumento di riunificazione del territorio regionale rispetto alle tendenze centrifughe in atto, i processi di riconnessione est-ovest del Mezzogiorno continentale non possono prescindere dal pieno coinvolgimento delle aree interne, in virtù della loro posizione geografica e della loro contiguità con le grandi aree metropolitane di Napoli-Salerno e di Bari-Taranto”.