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La Filctem Cgil Basilicata intende fare chiarezza sua quanto apparso oggi sulla stampa locale rispetto alla posizione delle segreterie regionali Femca Cisl e Uiltec Uil sul recente bando di selezione per un direttore operativo in Acquedotto Lucano.
“Innanzitutto – afferma il segretario generale Filctem Cgil di Potenza, Francesco Iannielli – occorre fare chiarezza sul disposto dell’articolo 5 su partecipazione e relazioni industriali del contratto collettivo nazionale Gas-Acqua. La norma stabilisce che, a livello aziendale, tra i temi oggetto di informazione periodica alla Rsu/segreterie territoriali siano discussi gli indirizzi di politica industriale e i piani di investimento, l’andamento economico e produttivo e dell’occupazione, l’evoluzione degli assetti tecnologici, l’orientamento aziendale in tema di miglioramento in materia di ambiente, sicurezza sul lavoro, efficienza.
Ebbene – prosegue Iannielli – riteniamo che nell’incontro del 27 gennaio tutto ciò sia stato abbondantemente presentato e approfondito e come sindacato, in maniera unitaria, abbiamo espresso profondo apprezzamento per l’analisi – perché siamo convinti che non si possa fare a meno di partire da un’attenta analisi della situazione attuale e delle criticità presenti – e soprattutto per la volontà aziendale di cambiare “letteralmente” volto a all’azienda.
Ancora – aggiunge Iannielli – il contratto collettivo nazionale impone un confronto su “significative ristrutturazioni” o riorganizzazioni aziendali, ma anche su questo è utile e necessario chiarire che la scelta di individuare un direttore operativo non rientra nella fattispecie poiché, dato l’attuale assetto organizzativo, che resta immutato, si sceglie di coprire una posizione, fondamentale dal punto di vista organizzativo e industriale, oggi affidata ad interim ad altro dirigente che deve occuparsi al contempo della direzione Appalti e della direzione Progettazione e energia. Insomma – precisa il segretario Filctem – una concentrazione di ruoli e funzioni che unita al ritardo di mesi registrato nel processo di nomina del nuovo direttore generale (ricordiamo che l’ex dg è andato via a luglio 2021), esclusivamente imputabile alla politica regionale, stava determinando un’impasse pericolosa dal punto di vista organizzativo e operativo, in una fase cruciale che deve vedere protagonista Acquedotto Lucano, una delle più importanti aziende pubbliche della Basilicata, in quell’azione di cambiamento e di rilancio nell’ambito delle opportunità che le ingenti risorse economiche mettono a disposizione, a partire dal Pnrr.
Infine, sul tema specifico del bando in questione – conclude Iannielli – riteniamo il percorso intrapreso assolutamente coerente con quanto condiviso tra sindacato e azienda, poiché si sceglie di far crescere personale interno e lo si fa attraverso una selezione “per titoli ed esami” e questo è l’elemento di assoluta novità e di discontinuità rispetto al passato. Riteniamo infatti, e su questo siamo pienamente d’accordo con il pensiero espresso da Femca e Uiltec, che ci siano all’interno della società straordinarie risorse e capacità professionali che attendono solo di essere motivate e valorizzate. Molto spesso, in passato, la crescita professionale dei lavoratori è stata affidata a logiche per nulla rispondenti a criteri di effettiva meritocrazia dal punto di vista dei titoli e delle effettive capacità: anche su questo come sindacato in più occasioni abbiamo espresso in maniera unanime e unitaria la necessità di cambiare rotta.
Alla domanda se l’azienda avrebbe potuto far cenno alla volontà di procedere nell’imminente al bando per la copertura di un posto di struttura scoperto, rispondiamo che sì, probabilmente avrebbe potuto, nell’ottica di cotanta chiarezza e trasparenza da altri tanto rivendicata. Ma l’atto resta legittimo e soprattutto, a nostro giudizio, opportuno. Noi intravediamo la possibilità che qualcosa possa finalmente cambiare”.