Costituita la Segreteria provinciale Azione di Potenza. Di seguito la nota integrale.
Nonostante siano passati pochi giorni dall’elezione di Giacomo Reale alla carica di Segretario Provinciale di Azione, le iniziative messe in campo sono molteplici e foriere divquel modo diverso di fare politica, che è propria del Partito anche a livello nazionale. “In un
contesto politico, strettamente connesso all’elezione del Presidente della Repubblica, in cui si è preferito non toccare nulla per non rinunciare alle poltrone, la chiarezza e la linea tenuta da Carlo Calenda sono da prendersi da esempio. Questo è l’incipit del discorso del neo Segretario tenuto in occasione della costituzione della Segreteria, il quale sostiene che:
“Nonostante oggi siamo concentrati nello svolgimento del primo Congresso di Azione, è necessario mettere in campo tutte le iniziative e le attività volte a rafforzare la presenza di Azione su tutto il nostro territorio”. In vista del primo Congresso Nazionale, il progetto
ideato da Carlo Calenda e Matteo Richetti poco più di due anni fa, ha cominciato a muovere i primi passi in Basilicata e sta diventando una realtà sempre più affermata.
“Quello che tempo fa era considerato poco più di un movimento oggi è un partito politico che sarà un riferimento per tutta l’area di centro e anche per questo auguro buon lavoro alla mia squadra”.
La Segreteria Provinciale per la provincia di Potenza oltre al Segretario Provinciale Giacomo Reale vede al proprio interno Daniele Stefani (vice segretario), Antonio Tolve (rapporti con il capoluogo), Armando Sinisgalli (Giovani), Carmine Antonio Conte (sociale e cultura), Nicola Castelluccio (sanità) Michele Delle Donne (organizzazione), Pietro Miele (tavoli tematici), Valentina Papandrea (comunicazione), Vito Picciuolo (enti locali).“Una squadra in cui sono presenti professionalità, passione per la politica, amore per il territorio e tutti gli ingredienti necessari per procedere al meglio, con un’idea di politica partecipativa ed inclusiva che guardi sia ai giovani che a tutte le parti attive del tessuto economico-sociale e che soprattutto inverta la tendenza della politica degli ultimi vent’anni.