Il Coordinatore Territoriale F.S.I.-USAE Giampaolo Mecca ha inviato una lettera alla Regione Basilicata per chiedere la immediata rimozione del direttore generale Arpab, Antonio Tisci.
Di seguito il testo integrale.
Al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata
All’Assessore all’Ambiente Territorio ed Energia
Alla Consigliera Regionale di Parità
Alla RLS dell’ARPAB
Ai Lavoratori ARPAB
Oggetto: Richiesta immediata rimozione del Direttore Generale ARPAB.
Il Direttore Generale dell’ARPAB, Antonio Tisci, già seriamente candidato alla immediata rimozione allorché in occasione della morte di Gino Strada uscì con alcune vergognose dichiarazioni, si è reso responsabile di comportamenti che, per la loro gravità, non ne consentono la ulteriore prosecuzione nell’incarico.
Il Tisci, infatti, pur essendo pienamente consapevole della propria positività al COVID19, per ben tre giorni si è recato tranquillamente al lavoro dove ha parlato e ricevuto dipendenti e dirigenti, ha tenuto riunioni organizzative ed ha girato per gli uffici mettendo colpevolmente a rischio la salute di decine di dipendenti, tra cui anche fragili e appartenenti a categorie protette, nonché tutti i loro familiari.
Solo nella tarda mattinata di oggi, quando a seguito di un controllo del NAS dei Carabinieri è stato accertato il non possesso del super green pass e la sua positività al COVID19, lo stesso D.G. è stato allontanato dall’ufficio dal quale è uscito senza avvertire nessuno del suo stato e senza dare disposizioni per la sanificazione degli ambienti.
Al di là delle gravi responsabilità penali per le quali ci auguriamo che l’Avv. Tisci venga perseguito e punito, è evidente che un simile comportamento è del tutto incompatibile con chi svolge una pubblica funzione di alta responsabilità quale quella di Direttore Generale e che denota una notevole arroganza e la totale mancanza di rispetto per il prossimo e per i propri collaboratori, per cui la FSI-USAE chiede che il Presidente della Giunta Generale Vito Bardi e l’Assessore all’Ambiente e Territorio Gianni Rosa debbano necessariamente provvedere alla immediata revoca dell’incarico.