Imbrattata targa Colombo nei Sassi di Matera, due proposte di Giovanni Caserta. Di seguito la nota integrale.
E’ difficile entrare nel merito delle persone e dei personaggi. Presto si sollevano amici e nemici o avversari. Ma è un rischio da affrontare. La vicenda della targa Colombo è una vicenda squallida. Ho espresso, in merito alla intitolazione delle strade e dei luoghi, il mio parere. Ho detto che vanno conservati sempre e comunque i toponimi, che spesso vengono da lontano, da molto lontano. Chi penserebbe che via del Corso fu, una volta, via Ferrerie, semplicemente perché vi erano ubicate molte officine di maniscalchi, al servizio di muli, asini e cavalli che salivano dai Sassi? Mia nonna non se n’era scordata. Diceva “Ferrerie”. Il mulino Quinto e Manfredi era semplicemente “Lo Stabilimento”. Quando si decise di sostituire “Belvedere Sant’Agostino” con “Belvedere Colombo”, ritenni che era una forzatura e una deminutio per Emilio Colombo, che oggi,storicamente, perl’importanza e il prestigio che hadato alla regione e a Matera,rimpiango e colloco al livello di Francesco Saverio Nitti, sul fronte laico.
La targa Colombo fu un errore; il sindaco Bennardi, durante la campagna elettorale, obbedendo alla richiesta e alla valutazione di non so chi, ne promise la rimozione.Sono errori che si compiono nel caldo della campagna elettorale e in clima di antipolitica. Una mano sacrilega – non esito a chiamarla così – si è ricordato dell’impegno del Sindaco e ha dato sfogo a chissà quali frustrazioni e rancori. La targa si ripristina; ma nulla esclude che il vilipendio si ripeta. Avanzerei perciò un proposta, che sia una soluzione definitiva. Anzi due proposte.
In precedenza, ho ricordato un uomo degli anni di Colombo, avversario di Colombo, in un tempo in cui le lotte politiche erano dure ma sempre di natura ideologica e culturale. Si facevano lotte sulle idee, non sulle persone. Ho proposto la intitolazione della piazza del borgo La Martella a Michele Guanti; in alternativa ho indicato il lungo viale di accesso al borgo stesso. Oggi dico: si restituisca al Belvedere Sant’Agostino il nome storico, in bella vista; si porti il nome di Colombo a La Martella e gli si dedichi il viale. “Viale Colombo” è perfettamente eufonico. Piazza Michele Guanti ha un opportuno suono contadino. Furono ambedue protagonisti della ricostruzione e delle stesse lotte, su fronti avversi e con ottica diversa, ma convergenti. Il borgo La Martella è un gioiello di architettura ed è una realtà di storica rilevanza. Ha solo bisogno di un necessario recupero e restauro.Da Riccardo Musatti fu definito “il più bel borgo rurale d’Italia”;nel giorno della sua inaugurazione, il 17 maggio 1953, con De Gasperi, c’era un giovanissimo Emilio Colombo.La stazione ferroviaria di prossimo recupero, a metà strada fra il centro storico di Matera eil borgo, servirà a unire le due realtà. La stazione, del resto, nelle carte è già Stazione Matera – La Martella. Dunque, che si facci a un piccolo sforzo, Sindaco. Risolviamo onorevolmente e definitivamente la questione, contemporaneamente onorando due personalità degne di ricordo. E allunghiamo una mano amica a Potenza. Serve.