In attesa del via libera dalla Regione Basilicata per il piano casa, particolarmente atteso per rilanciare l’economia anche nella città dei Sassi la “rete” costituita dai seguenti organismi associativi: Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Appc, Apu, Assocasa, Sfida torna ad occuparsi dell’edilizia sociale per dare risposta alla domanda incalzante di case popolari. Di seguito la nota integrale.
Sono sempre più pressanti le richieste di case popolari da parte di numerose famiglie di Matera, che non cessano di manifestare i loro disagi alle nostre associazioni costituitesi in Rete per la solidarietà, l’inclusione sociale e la tutela dei beni comuni. Ma tali richieste continuano a non avere risposta dai vari Soggetti Istituzionali che dovrebbero a vario titolo occuparsene.
Durante vari incontri succedutisi nei mesi scorsi con Amministrazione Comunale e Ater di Matera i rappresentanti di Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Assocasa, Appc, Apu e Sfida avevano constatato come fossero dichiarate disponibili da parte del Comune aree edificabili per 12 abitazioni di edilizia sovvenzionata e 24 di edilizia convenzionata nell’ambito del PRU del quartiere S. Giacomo e per 14 abitazioni di edilizia sovvenzionata nell’accordo di programma La Martella, per le quali l’Ater dispone di risorse finanziarie da utilizzare immediatamente. Ma paradossalmente difficoltà interpretative sui relativi accordi contrattuali tra i due Soggetti pubblici impediscono a tutt’oggi di avviare i lavori, frustrando ancor più le lunghe attese di centinaia di famiglie bisognose di case popolari.
Da parte sua l’Amministratore Unico dell’Ater, contattato nei giorni scorsi dai rappresentanti della Rete, ha ribadito, in mancanza dei suoli edificabili richiesti su cui operare in Città, il suo orientamento a impegnare i fondi disponibili per Matera in altri comuni della Provincia.
In data 17 aprile scorso la Rete ha incontrato il Prefetto di Matera per chiedergli un suo sollecito intervento presso Comune e Ater perché possano superare finalmente le richiamate difficoltà interpretative degli accordi contrattuali, ma ad oggi non si registrano novità.
Il Sindaco peraltro aveva assunto impegno ad accoglier finalmente la proposta di istituire l’Osservatorio Casa, al fine di monitorare costantemente, con la partecipazione di associazioni civiche, di inquilini e dei proprietari, la domanda e l’offerta di abitazioni per i ceti popolari che non possono acquistare una casa di proprietà o sostenere fitti elevati, ma ad oggi, anche a tale riguardo, non si vede alcunché.
Le Associazioni costituitesi in Rete esprimono la loro viva preoccupazioni per il protrarsi di situazioni di un acuto disagio sociale come sopra evidenziato, che concorre a diffondere un clima di mancata fiducia nelle Pubbliche Istituzioni, le quali non riescono a risolvere problemi che pure sarebbe possibile fronteggiare senza troppe difficoltà.
Franco Casertano, coordinatore delle Associazioni in Rete