“L’esofagite da reflusso: epidemiologia e cause”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 47° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
E’ una patologia determinata dall’anomala migrazione dell’acido cloridrico, prodotto dallo stomaco per la digestione degli alimenti, verso l’alto, cioè verso l’esofago: nell’esofagite da reflusso questo può essere di acido cloridrico (in questo caso viene definita anche esofagite peptica), oppure di bile, come nei gastroresecati, che, essendo alcalina, ma ugualmente lesiva, viene definite esofagite alcalina. L’esofagite è la più frequente espressione della MRGE (malattia da reflusso gastro-esofageo acido), seguita, in ordine di frequenza, da faringite, laringite, stomatite, gengivite, rinite, otite. In relazione a tale patologia parlerò solo dell’epidemiologia, delle cause, dei meccanismi, dei sintomi, della diagnosi precoce e della prevenzione, perché la conoscenza di tali aspetti sarà utile e quindi permetterà la autogestione da parte del paziente. Non parlerò di diagnosi e terapia, o almeno sarà solo accennata, perché per queste sono necessarie delle competenze specifiche e quindi debbono essere gestite dal gastroenterologo
Epidemiologia
Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno fisiologico perchè normalmente piccole quantità di acido cloridrico superano la barriera naturale antireflusso, il cardias, che è una sorta di valvola costituita dai muscoli dell’ostio diaframmatico (il diaframma è un grande muscolo orizzontale che separa la cavità addominale da quella toracica) e dallo sfintere esofageo inferiore, senza provocare né sintomi né danni; solo quando ci saranno danni e\o sintomi si parlerà di esofagite peptica. E’ una delle patologie più diffuse, alcune inchieste mediche hanno provato che, nei paesi occidentali, circa il 40 % della popolazione riferisce bruciore retrosternale o reflusso acido almeno una volta in un mese. Colpisce in ugual modo gli uomini e le donne, pur se i maschi sono più soggetti ad esofagite e a esofago di Barrett, quali conseguenze del reflusso. Nei paesi occidentali alcuni studi hanno documentato che il 7 % della popolazione soffre di un’esofagite erosiva conseguenza di reflusso, in Europa il 2-10% . Al contrario in Africa ed in Asia questa patologia è molto più rara.
Cause
La prevalenza della esofagite peptica nei paesi occidentali negli ultimi 30 anni, è aumentata esponenzialmente, parallelamente all’adenocarcinoma esofageo, al contrario l’ulcera duodenale è diminuita. Ma è stata la scoperta dell’Helicobacter Pylori, negli anni ottanta, che ha rivoluzionato questo settore e che ha avuto un ruolo, con le terapie pluri-antibiotiche associate ai PPI, non solo nella sconfitta dell’ulcera duodenale, vero flagello sino agli anni ottanta, ma anche nell’emersione della malattia da reflusso gastro-esofageo e quindi dell’esofagite peptica. Alcuni ricercatori hanno dimostrato infatti che l’Helicobacter provoca una riduzione di secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, “proteggendo”, si fa per dire, dalla malattia da reflusso gastroesofageo. La diminuzione delle infezioni da Helicobacter, grazie alle terapie combinate antibiotici-PPI, ha così diminuito drasticamente la prevalenza dell’ulcera duodenale, ma aumentato, altrettanto drasticamente, la MRGE (Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo) e con questa una delle sue più serie conseguenze, l’esofagite peptica.
Un altro fattore importante, in incremento negli ultimi 30 anni nei paesi occidentali, è l’obesità; è soprattutto l’obesità addominale quella interessata, perché provoca un aumento della pressione addominale (e quindi all’interno dello stomaco), una diminuizione della forza contrattile del cardias, (e quindi della barriera antireflusso) e di conseguenza una risalita patologica dell’acido cloridrico dallo stomaco in esofago sino a venire a contatto, in alcuni casi, con il faringe, e di qui verso le vie respiratorie alte (laringe e trachea), verso il cavo orale, le fosse nasali e l’orecchio.
Come già accennato anche il reflusso di bile in esofago può determinare una esofagite in quanto questa ha effetto irritativo: ciò si verifica in particolare dopo interventi di gastroresezione in quanto la bile può essere deviata in direzione del moncone gastrico e di qui in esofago. Anche un intervento di colecistectomia , o sulle vie biliari, può comportare prima un reflusso biliare dal duodeno allo stomaco e poi dallo stomaco all’esofago.
Infine, con minore frequenza, tra le cause, ci sono anche fattori genetici; sono stati infatti documentati casi di familiarità in particolare nell’esofago di Barrett, che è sempre una conseguenza del reflusso e che è una lesione precancerosa per l’adenocarcinoma del tratto di esofago più vicino allo stomaco. I meccanismi genetici sono ancora ignoti pur potendosi ipotizzare un disordine genetico della muscolatura liscia della regione esofago-gastrica che comporta una debolezza del cardias, delle fibre muscolari dell’esofago e la risalita della parte alta dello stomaco (definita ernia jatale). Alcuni studi eseguiti negli USA e in Svezia sembrano avvallare questa tesi dimostrando che il 30-45 % dei casi di MRGE sia di origine genetica, lasciando il resto alle altre cause su menzionate
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it