Lunedì 14 febbraio il Presidente ALAD Fand Antonio Papaleo ha incontrato il nuovo Direttore Generale ASP Basilicata Giampaolo Stopazzolo per un saluto di benvenuto e per augurargli buon lavoro, anche a nome della storica Associazione di Pazienti Diabetici ALAD Fand che opera sul territorio regionale da moltissimi anni, portando avanti i bisogni e le aspettative delle Persone da 1 a 100 anni affette da questa subdola malattia che in Basilicata rappresenta oltre l’8% della popolazione, volendo considerare solo i conclamati, a cui vanno aggiunti i cosidetti “silenti “ (quelli che non sanno di esserne affetti oppure non lo dichiarano per diverse motivazioni, quale la concessione o il rinnovo della patente di guida), con la più parte anziani e residenti nei piccoli e piccolissimi Comuni, spesso senza la certezza di poter essere seguiti con la necessaria e tempestiva attenzione da parte delle Strutture Sanitarie preposte o dallo stesso Personale Medico, sia esso Specialistico e/o di Medicina Generale.
L’incontro, presente anche il Direttore Sanitario Luigi D’Angola, è stato utile in quanto è stato possibile affrontare una serie di problematiche presenti nella galassia dell’assistenza e cura della Persona con Diabete, a partire dalle disfunzioni circa la tempestiva e sistematica fornitura, agli aventi diritto, dei presidi sanitari quali i sensori per la misurazione in continuo della glicemia , spesso causate dalla superficiale attenzione del personale amministrativo preposto e che provoca grandi difficoltà nella loro vita quotidiana , oltre che innestare tensioni, sia in famiglia che sul lavoro; questione questa per la quale è stato programmato un incontro, che si terrà nei prossimi giorni , con la competente Struttura Istituzionale Regionale, per poter accelerare l’effettuazione dell’apposita Gara in modo da risolvere in via definitiva e ad ampio raggio tale annoso problema.
Occasione, inoltre, per sottoporre al dg Stopazzolo, anche quale esperto di Telemedicina, l’implementazione di tale importante ed essenziale strumento, peraltro da tempo in discussione ai vari livelli ministeriali e regionali, ed in parte già presente sul territorio, quantomeno in termini di Teleconsulto, oltre che essere stato discusso e definito in sede di Commissione Regionale Diabete, per consentire a quella pletora di Pazienti Diabetici, distribuiti su un territorio alquanto disarticolato e che, come si diceva innanzi, costretto a trascurarsi fino a non potersi curare, tanto da poter affermare , specie in questa fase di Pandemia, che sono in tanti le Persone “ fragili “ e di età avanzata il cui decesso non è imputabile al Covid 19; anche per questo, è stato appena il caso di richiamare a supporto il Manifesto Fand “ Più Territorio Meno Ospedale “ proprio per corrispondere in maniera adeguata ad uno dei suoi diversi punti e nello specifico quello riferito a: “ Globalità, equità e parità territoriale dell’accesso alle cure e alla copertura assistenziale ( livelli essenziali di assistenza ed appropriatezza delle prestazioni ) ; sottolineando, in positivo, quanto attualmente è in itinere, da parte del Governo Regionale, circa l’ampliamento e la diffussione della Rete Telematica sul Territorio, ma anche per la recente disponibilità deliberata dalla Regione circa la individuazione delle Case di Comunità e dell’Infermiere di Comunità, con l’augurio che non resti semplice buona intenzione; così come bisognerebbe attivarsi per una diversa e più opportuna “ governance “ per le Farmacie, essendo queste diffuse in ogni angolo della Regione.
Si è anche affrontato il tema della “Assistenza in Rete integrata Ospedale-Territorio della patologia diabetica e delle patologie endocrino-metaboliche “, espressamente previsto dalla Legge Regionale 9/2010, assolutamente ignorato e solo più recentemente riconsiderato in sede di Commissione Regionale Diabete, per determinarne l’implementazione, a partire dalla individuazione del Team presso i Centri di Diabetologia, e che ha determinato anche una apposita determina; Team che deve necessariamente essere ampliato sia con la figura dello Psicologo, ma anche del Nutrizionista laddove non presente, oltre che della figura fondamentale dell’Infermiere dedicato, tanto per poter assicurare ad ogni singolo assistito la giusta “ Educazione Terapeutica “, così come espressamente previsto dalla Legge 115/87, alla quale scarsamente si presta attenzione, anche in ragione dell’accorsamento di Pazienti presso i Centri Diabetologici; inoltre, si ripropone con qualche urgenza un diverso e più efficace rapporto di integrazione tra Medico Specialista e Medico di Famiglia, del tipo Progetto IGEA ( Integrazione Gestione e Assistenza ), proposto anni addietro dall’Istituto Superiore di Sanità e miseramente fallito, specie alla luce della recente Nota 100 dell’AIFA con la quale si amplia la possibilità di prescrizione al Medico di Medicina Generale .
Occasione, anche per richiamare le Istituzioni, quali appunto le Aziende Sanitarie, ad effettuare screening per la popolazione diabetica, spesso inconsapevole stante l’asintomaticità della malattia, ma anche quelli più specifici quali i soggetti affetti da Retinopatia Diabetica, essendo questa la principale causa di cecità; tutte attività che in assenza di attenzioni pubbliche sono state spesso svolte dall’Associazione di Volontariato; così come si impone lo svolgimento di appropriate Campagne di Informazione del tipo “Guadagnare Salute“, quale quella richiesta in questi giorni e riferita alla vaccinazione gratuita anti-herpes zoster, meglio conosciuto come “fuoco di Sant’Antonio“, che proprio a causa del Covid 19 potrebbe risvegliarsi e colpire principalmente le persone fragili ed in primis quanti affetti da diabete, specie se con pluripatologie; la logica, pertanto, è sempre la stessa: prevenire è meglio che curare.
Un incontro sicuramente di buon auspicio ma finalizzato a dare alcuni opportuni indirizzi per poter continuare il positivo percorso avviato dal dg Bochicchio con il quale si era riusciti a stabilire un corretto e sistematico confronto.