Crisi aziendali, La Regina (PD): “In Basilicata un piano industriale prima che lo imponga Stellantis”. Di seguito la nota integrale.
Il Covid mi costringe dentro casa, come è giusto che sia per chi ha a cuore la salute del prossimo, e pertanto questa mattina non mi sono potuto recare in Piazza Mario Pagano a Potenza con i lavoratori e le lavoratrici ex Auchan di San Nicola di Melfi, senza stipendio o ammortizzatori dal 31/12/2021.
Mentre le maestranze attendono risposte e sostegni economici con il sostegno delle parti sociali, il gruppo non rende delucidazioni sulle trattative in corso con il nuovo player che dovrebbe rilanciare il sito produttivo ma continua a buttare la palla in tribuna.
Servono sostegni immediati per lavoratori e lavoratrici che da oltre un mese non percepiscono busta paga.
E poi Stellantis con un nuovo stop della produzione per mancanza di approvvigionamento di semiconduttori ai fornitori di centraline motore e sellame. Un fatto insolito visto che il 2 febbraio l’azienda annunciava la ripresa produttiva e l’aumento dei turni da 15 a 20.
Oggi il Ministro Giorgetti in un’intervista al Sole 24 Ore si dice preoccupato rispetto ai vincoli del gruppo con i componentisti italiani dopo il rimborso del maxiprestito SACE con un anno di anticipo. Era una perplessità che molti hanno segnalato venendo definiti statalisti o bolscevichi. Nei fatti è quello che si sta verificano e Melfi ne è un esempio. Sia chiaro: non si può assumere un impegno con i soldi pubblici e poi disattenderlo appena si intravedono i ricavi. Verranno stanziati altri 370 milioni per supportare la gigafactory di Termoli ed altri 150 milioni nel Fondo della transizione industriale. E poi ancora 1 miliardo l’anno, per tre anni, per la conversione dell’automotive.
Giorgetti e Bardi si siedano a un tavolo, sperando che Bardi riesca ad alzarsi prima da quello sul quale è seduto da 10 giorni, e convochino le parti sociali e politiche per definire insieme un piano industriale prima che Tavares ci imponga il suo, visto che ha annunciato di presentarlo pubblicamente il 1 marzo. Peraltro nel nostro Piano Strategico la parola “automotive” è assente.