Giovedì 17 febbraio 2022 si è svolto a Potenza la riunione del Coordinamento dei componenti del direttivo dell’area congressuale CGIL ‘’Riconquistiamo tutto Fiom’.
Alla riunione hanno partecipato compagni in presenza, lavoratori tesserati e simpatizzanti del territorio e di altre regioni in modalità online. Scopo della riunione era coinvolgere i lavoratori e renderli partecipi della vita attiva del sindacato e quindi della loro, e far emergere tutte le criticità reali che si vivono quotidianamente sul lavoro. Abbiamo cercato nel nostro piccolo di riempire il vuoto sindacale che incomprensibilmente la nostra segreteria ha deciso di non occupare.
I temi affrontati sono stati:
• condizioni di lavoro, ritmi, pause non sufficienti, anomalie sul CDS, ‘’super linea’’, turni di lavoro;
• futuro dell’auto in Italia;
• ruolo del sindacato, democrazia e rappresentanza sindacale.
Gli interventi hanno evidenziato preoccupazione per il futuro lavorativo, consapevolezza della fase delicata che attraversiamo, ma anche voglia di essere resi partecipi e qualche domanda: dov’è finito il sindacato? Partecipazione, coinvolgimento, rappresentanza, intendendo quella conferita dai lavoratori attraverso un voto libero e democratico sono ancora contemplati nell’agenda sindacale, anche della FIOM?
L’impressione generale è che si sia perso il concetto di “sindacato dei lavoratori”, che ci sia un silenzio-assenso. Il ruolo del sindacato non può ridursi a comunicare decisioni aziendali dimenticando temi come stipendi, livelli, sicurezza dentro e fuori dagli stabilimenti, flessibilità e, non ultima per importanza, il sostegno alla lotta degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro che in pochi giorni ha spezzato le vite di due giovanissimi ragazzi.
Si ritiene inspiegabile che la FIOM non abbia messo in campo iniziative di respiro nazionale, partendo dall’unire e coinvolgere i lavoratori Stellantis con quelli dell’indotto, che possa favorire l’apertura di una vera vertenza sull’automotive in Italia. La FIOM di Basilicata ha evitato accuratamente che i lavoratori dell’area industriale di Melfi potessero incontrarsi fra loro, anche attraverso la semplice convocazione di un direttivo unitario, eppure dal confronto odierno sono emerse problematiche comuni per le quali dovremmo unire le forze.
Relativamente alle condizioni di lavoro troviamo incredibile che la FIOM, ufficialmente fuori dal CCSL, non intraprenda un’azione vera e collettiva forte del D.lgs 81/2008, ‘’testo unico sulla sicurezza lavoro’’, per verificare realmente le condizioni lavorative, anziché scrivere sterili volantini. Anche sul tema CDS, tanti lavoratori hanno segnalato anomalie sulle rotazioni. Sui 20 turni ancora non è chiaro la posizione della FIOM.
La discussione ha toccato i temi della democrazia e della rappresentanza: la FIOM tace sulle assemblee che nello stabilimento di Melfi non si svolgono da 8 mesi, la nostra O.S. non apre la procedura per i rinnovo degli RLS, oramai decaduti da circa 11 mesi. Per quanto riguarda la rappresentanza sindacale, la nostra O.S. è andata oltre la rappresentanza delegata, siamo alle nomination dell’apparato senza vincolo di mandato, quindi i compagni sono legittimati a firmare gli accordi fatti e quelli che verranno? Insospettiscono anche le rarissime iniziative della FIOM e le modalità in cui vengono organizzate, vengono blindate e vietate ai lavoratori dai nostri dirigenti.
Tutte le questioni hanno aperto ad altre riflessioni, ma soprattutto questi dirigenti possono continuare a rappresentarci visto che delle nostre istanze non è rimasta nessuna traccia? Il lavoro è ancora considerato dal sindacato come un valore sociale, o mero fonte di reddito?