I DONI AL PRESIDENTE NAPOLITANO DELLA PROVINCIA DI MATERA: DUE PEZZI UNICI DELL’ARTISTA MATERANO FRANCO DI PEDE
“La visita del Presidente Giorgio Napolitano in terra lucana ha visto protagonista, tra gli altri, il mondo dell’artigianato materano. Un settore che la Provincia considera strategico al fine del rilancio economico del territorio.” Parole che il presidente dell’Ente di via Ridola, Franco Stella, ha inteso dedicare a tutti gli artigiani che ogni giorno, in giro per il mondo, promuovono le eccellenze del Materano.
Consapevoli della vocazione artistica della propria terra, l’Amministrazione provinciale ha fatto dono al Presidente Napolitano e alla moglie, di due pezzi unici dell’artista materano Franco Di Pede. Alla più alta carica dello Stato è stato donato un “libro di tufo” che racchiude in sé tutta la storia di Matera, (una città che, appunto, nasce e si sviluppa proprio nel tufo) e alla moglie Clio un pendente realizzato in tufo e argento.
“Sono il talento e la creatività – ha proseguito il presidente Stella – a disegnare quel profilo di meraviglia e unicità che contraddistingue, agli occhi di quanti stanno scoprendo la qualità della nostra terra, tutta la nostra provincia. Luoghi esaltati dal cesello di artigiani esperti che, nella tradizione trasmessa da sapienze antiche, sapranno dare sostegno, tra le altre cose, alla candidatura di Matera a capitale della cultura europea nel 2019. Un ambito traguardo a cui dobbiamo guardare con entusiasmo, consapevoli dei nostri tesori.”
NAPOLITANO A MATERA, LE CURIOSITA’ RACCOLTE IN ESCLUSIVA DA CARLO ABBATINO SULLA VISITA IN CATTEDRALE
1° ottobre, ore 20. La Lancia Thesis presidenziale arriva in piazza Duomo seguita da altre sei auto che fanno da scudo per garantire la massima sicurezza. Giorgio Napolitano accompagnato come sempre dalla sua consorte Clio è accolto dai massimi rappresentanti delle istituzioni locali, sindaco Buccico, vice sindaco Acito e presidente della Regione Basilicata De Filippo e poi viene accompagnato da due ciceroni qualificati all’interno del Duomo, ovvero Monsignor Salvatore Ligorio e don Vincenzo Di Lecce, parroco della chiesa di san Francesco d’Assisi. E proprio don Vincenzo Di Lecce a raccontare in esclusiva a Carlo Abbatino come è andata la visita con il presidente della Repubblica.: “Il vescovo ha accolto il presidente con qualche battuta per metterlo subito a suo agio. Devo dire che sia Napolitano che sua moglie sono state attratte dalla bellezza della nostra Cattedrale. Terminata la visita Napolitano è uscito fuori sul sagrato e da quel punto ha chiesto al vescovo “Posso salutare da qui la gente?” Don Vincenzo, cosa ha colpito in particolare il presidente Napolitano durante la visita guidata all’interno della Cattedrale con la gentile consorte? “E’ rimasto affascinato dalla Cattedrale e ha chiesto perchè c’è ancora un cantiere che ne impedisce l’apertura al pubblico. Poi ha osservato con particolare interesse il Presepe di Altobello Persio e la Cappella dell’Annunciazione. Ho fatto notare anche l’affresco della Madonna della Bruna, che sintetizza l’identità di un popolo che onora la sua Protettrice il 2 luglio di ogni anno. Personalmente sono stato molto contento perché mi ha colpito la semplicità e il modo con cui si è rapportato al luogo di culto”. E a proposito della Cattedrale, purtroppo i lavori di ristrutturazione andranno avanti anche nel 2010 e così anche la prossima edizione della Festa della Bruna non partirà dal Duomo ma dalla chiesa di San Francesco. La soprintendenza ha fatto intuire che il prossimo anno dovrebbe essere quello decisivo per la consegna dei lavori. Matera ha bisogno della sua Cattedrale e la visita di Napolitano ha ricordato alla comunità la presenza di un altro tesoro storico-religioso che rappresenta una tappa obbligata per i turisti che scelgono di visitare la città dei Sassi.
NAPOLITANO A MATERA, IL SERVIZIO DI MICHELE CAPOLUPO
Una visita durata complessivamente 16 ore. Dalle 20 di giovedì 1° ottobre alle 12 di venerdì 2 ottobre 2009. Accompagnato dalla sua consorte Clio Bittone, il presidente Napolitano è giunto con mezz’ora di ritardo rispetto all’orario preannunciato dalla Prefettura in conferenza stampa e dopo aver ammirato lo scenario suggesttivo degli antichi rioni da piazza Duomo ha visitato la Basilica Cattedrale in stile romanico-pugliese interessata dai lavori di riqualificazione che andranno avanti sino al 2010. Nel Duomo è stato accompagnato da un ristretto numero di autorità istituzionali, composto da presidente della Regione De Filippo sindaco di Matera Buccico e vice-sindaco Acito e dal vescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Ligorio. A seguire la cena istituzionale preparata dal Gruppo Schiuma programmata nel salone più prestigioso presente all’interno della Prefettura di Matera. Uno spostamento in auto, dalla chiesa Madre a piazza Vittorio Veneto che ha impedito ai materani di salutare da vicino il presidente Napolitano. Quindi pernottamento e colazione con gustosi piatti preparati dallo che di Palazzo Gattini. In mattinata visita al Musma, a due passi da Palazzo Gattini. Il presidente ha raggiunto uno dei siti culturali più prestigiosi della città di Matera, attraverso via Muro, dove è stato ripreso anche dalle telecamere della Rai Nazionale che hanno mandato in onda le immagini all’ora di pranzo, dove Napolitano ha potuto apprezzare anche altre opere di Dino Basaldella, lo sculture scelto quest’anno dal circolo La Scaletta che promuove le grandi Mostre nei Sassi di Matera. Nell’occasione il past president e socio fondatore Michele De Ruggieri ha consegnato a Napolitano la spilla d’oro del Circolo in qualità di socio onorario.
Quindi il ritorno al piano, con la partecipazione al convegno su “turismo e cultura”a Palazzo Lanfranchi. E’ stato questo il momento clou della visita di Napolitano a Matera. Ad attenderlo al tavolo c’erano il sindaco Buccico, il presidente della Camera di Commercio Tortorelli eil rettore dell’Università di Venezia, il materano Amerigo Restucci. Tutti pronti a salutare il presidente con un discorso introduttivo. Particolarmente apprezzato da Napolitano il riferimento di Restucci all’onorevole Michele Bianco, che assieme a De Gasperi e Colombo, quest’ultimo presente in sala in prima fila, si è fatto promotore della legge speciale per il risanamento dei Sassi nel 1952. Matera in questi anni è cresciuta e il cambiamento è stato notato anche dal presidente della Repubblica, che ha espresso grande riconoscimento a coloro che hanno permesso di rivitalizzare gli antichi rioni tutelati dall’Unesco. Ricordo in proposito quando Restucci mi ha fatto scoprire un tesoro di Venezia che a me era sconosciuto. Adesso lo ritrovo da materano nella sua città mentre io arrivo come ospite. Con questo ricordo voglio dire l’Italia deve restare sempre unita e ad alcuni miei amici convinti del contrario che risiedono al ordo ho sempre detto che il patrimonio dei Sassi è anche il vostro, è di tutta l’Italia unita. E quindi dovete essere orgogliosi di Matera e del Mezzogiorno, con Napolitano che ribadisce: “Non ci può essere sviluppo nel nostro Paese senza il Mezzogiorno”. Poi il presidente si rivolge al presidente della Camera di Commercio Tortorelli: “Le imprese giocano un ruolo importante per lo sviluppo del Paese ma lo sviluppo del Sud e quindi anche di Matera può arrivare solo affrontando seriamente la Questione Meridionale. Purtroppo – ammette Napolitano – in questi anni non è cambiata solo Matera ma anche la politica italiana” E Napolitano confessa di provare nostalgia in proposito, intesa non come un sentimento indegno, ma riferita al rapporto che si instaurava tra maggioranza e opposizione negli anni della Prima Repubblica. “All’epoca c’erano divisioni politiche e ideologiche ma tra opposti schieramenti ci si confrontava con rispetto e civiltà. Grande apprezzamento da parte di Napolitano anche per il lavoro svolto nei suoi cinquant’anni di attività (festeggiati proprio in estate con una mostra presso gli ipogei di Piazza San Francesco) dal circolo culturale “La Scaletta”. Nicola Rizzi, attuale presidente, ha ricordato a Napolitano che La Scaletta sta lavorando adesso per un nuovo e ambizioso progetto, che porterà alla nascita del distretto dell’Habitat rupestre. Una pioggia tipicamente autunnale ha accolto Napolitano all’uscita da Palazzo Lanfranchi, che ha ricevuto dal Sindaco Buccico anche un dono speciale, una copia originale datata 1945 dell’opera di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Michele Capolupo
INTERVENTO SINDACO BUCCICO DURANTE L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO A PALAZZO LANFRANCHI
Alcuni passaggi dell’intervento del Sindaco Emilio Nicola Buccico in occasione dell’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che si è tenuto questa mattina a Palazzo Lanfranchi.
“Matera è una città unica per la straordinarietà del suo habitat e per le vicende della storia.
Matera è la città dell’uomo: ne ha segnato nelle forme, che ancora rivivono il cammino dall’età paleolitica sino all’impianto della città moderna che nasce dalle viscere dei Sassi e si espande sul piano, crocevia di incontri e di esperienze maturate ed esplose nel secolo diciannovesimo e nel drammatico secolo breve, dietro le nostre spalle.
Ed è nel ventesimo secolo che si verifica la grande trasformazione morfologica: la istituzione della provincia (gli antagonismi architettonici: il monumentalismo piacentiniano e la razionalità di Terragni e Pagano) e la legge sui Sassi del ‘52 (ricordiamo Emilio Colombo, De Gasperi e le lotte dell’avv. Michele Bianco con la nascita dei nuovi rioni).
Matera, adagiata sulle Murge, sulle orme federiciane, ha interiorizzato una storia di tolleranza e di libertà – la pratica della giustizia come virtù sociale, valor serbati e sottratti alle incursioni e ai domini che Pirro e Annibale, goti e longobardi, bizantini e normanni, saraceni e spagnoli sino ai borboni hanno esercitato: capitale dal 1663 e prima ancora di Terra d’Otranto, a significazione dei legami con la Puglia della terra di Basilicata sino al 1806 conserva, simbolicamente, il molo e il prestigio di una delle capitali del Mezzogiorno. Le radici affondano nella scelta di libertà per la repubblica partenopea del ‘99, come le cronache del Sarra ci fanno rivivere.
Snodo, nel cuore del Novecento. di esperimenti e laboratori culturali nel disegno urbanistico di Quaroni, Piccinato, De Carlo, Benevolo e topos del risveglio civile, in una cifra meridionalistica mutuata dal severo conservatorismo di G. Fortunato e dal caustico riformismo di F.S. Nitti, grandi lucani: la Storia ci legittima a rivendicare una attenzione maggiore per il nostro Sud e la nostra Lucania e per Matera: insomma una nuova stagione meridionalistica nel segno dell’unità nazionale (Pentasuglia).
Da una parte la civiltà dell’integrazione (1865), dall’altra la crisi dell’apparato produttivo monoculturale, la disoccupazione, la diaspora, le incertezze per i nostri figli sono ancora e sempre dietro l’angolo: alle luci si alternano, favorite dalla nequizia e dalle cattive abitudini degli uomini, le ombre.
Eppure Matera si offre alla percezione immediata ed interiore all’ospite massimo – e al visitatore anonimo – come un alimento dello spirito.
Ed è – in tale spirito – che la Città mio tramite si ricorda a Lei con un segno del tempo: il Cristo, 64 anni dopo, la prima edizione a fotografare il tempo e a misurare le distanze:
il 1945, il libro intonso, la carta ordinaria, abbrunita, la introvabile sovraccoperta: il giovane con il tracoma e insieme, ieri come oggi, le speranze per un domani migliore”.
INTERVENTO PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI MATERA ANGELO TORTORELLI DURANTE L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO A PALAZZO LANFRANCHI
E’ con profonda emozione che rivolgo a Lei, Presidente, il saluto affettuoso e, nel contempo, il ringraziamento più sincero dell’intera comunità imprenditoriale della provincia di Matera.
La Sua presenza nella nostra terra è rincuorante; la recepiamo come il segnale forte e chiaro che lo Stato è presente, che lo Stato intende prestare attenzione e garantire la sua vicinanza ad ogni parte del territorio nazionale e quindi anche alla nostra comunità territoriale.
Per il Mezzogiorno d’Italia, e per la provincia di Matera che nel Mezzogiorno ha il corpo e l’anima, non è più il tempo delle inutili lamentazioni e delle sterili rivendicazioni. La lezione ancora attuale di Giustino Fortunato ci induce, finalmente, ad evitare in ogni modo di ripiegarci su noi stessi per piangere delle nostre miserie,
La gente di questa terra, Presidente, è certamente consapevole delle proprie situazioni di criticità sociali ed economiche, spesso, in verità legate alle mancanze di Stato nei confronti del territorio; una tra tutte l’atavico e cronico deficit di infrastrutture materiali – ma anche immateriali – che ha impedito alla Basilicata e alla provincia di Matera, di inserirsi nelle direttrici positive di sviluppo attraverso una maggiore facilità di circolazione delle merci e di mobilità delle persone e delle idee.
Le nostre comunità sono altrettanto consapevoli delle nuove emergenze che hanno investito l’area materana; dalla crisi (a titolo esemplificativo) della chimica nell’area industriale della Valle del Basento a quella più recente del Distretto del Mobile imbottito.
Eppure noi, Presidente, oggi non vogliamo parlare a Lei di queste situazioni che pure opprimono pesantemente il nostro tessuto sociale e produttivo. Lei, da uomo del Sud, conosce i modelli geografici ed economici succedutisi dal dopoguerra ad oggi, che hanno sempre penalizzato il Meridione relegandolo a funzioni di retroguardia nelle dinamiche di sviluppo, da serbatoio di manodopera ad area di vendita, da zona di sperimentazione per incentivi e sostegno ad aziende che vedevano contratti i profitti in campi e settori tradizionali, a vero e proprio laboratorio dell’economia marginale e sommersa.
In questa giornata vogliamo, invece, rappresentare a Lei la vitalità e la tenacia di un popolo laborioso, che si alza, nonostante tutto, dopo ogni caduta; che ha lo sguardo fiero e l’orgoglio dell’appartenenza alla propria terra; che vuole, ad ogni costo, impedire la depauperante emorragia di talenti.
Vogliamo raccontarLe di una terra che acquisisce giorno per giorno coscienza della ricchezza delle proprie risorse naturali, culturali ed umane le quali, se adeguatamene valorizzate, ci consentiranno di guardare al futuro con fiducia e ottimismo; avendo la certezza che anche in questa provincia di cerniera del Mezzogiorno, ci sono percorsi di virtuosità, spazi di moralità, aree di senso civico e dello Stato in grado di costruire, punte avanzate di riferimento civile, avanguardie di socialità da cui ripartire nella strada dello sviluppo.
In questa direzione, in armonia con le linee strategiche dettate dal Presidente della Regione, Vito De Filippo, la Camera di commercio, ente che ho l’onore di presiedere, intende concentrare la sua azione; contribuendo, cioè, a mettere a valore l’esistente: il patrimonio naturale e paesaggistico, agro-forestale, storico culturale, architettonico, enogastronomico, imprenditoriale e produttivo.
Nelle considerazioni proprie della rete locale di rapporti istituzionali ed associativi, è convinzione comune che, considerando le dinamiche evolutive della struttura economica del sistema/Paese all’interno del mondo globale, le principali attenzioni della parte pubblica verso quella privata dovranno concentrarsi su una decisa tutela della dotazione culturale e naturalistica del territorio quale determinante volano della crescita economica e dell’occupazione.
In quest’ottica esiste uno spazio da colmare: lo sviluppo concertato di politiche attive nel comparto turistico, settore produttivo trasversale a tutti gli altri che per la Basilicata, per la provincia di Matera, per la città dei Sassi è la vera scommessa dei prossimi anni.
La Camera di Commercio saprà svolgere, fino in fondo il proprio ruolo puntando in particolare ad attivare una azione permanente di stimolo e di supporto delle intelligenze endogene, soprattutto giovanili; verso la ricerca di nuovi campi di attività, di professionalità in grado di esprimersi pienamente e compiutamente nelle proprie comunità di riferimento, perché possano portarsi dietro quella dote di creatività,quella passione civile capace di generare un rinnovato impegno per la crescita sociale, civile ed economica della nostra terra.
In questo percorso in salita che, tuttavia, non ci spaventa oggi cosi come non ci ha spaventato ieri, siamo certi, Presidente, di avere in Lei un riferimento, un sostenitore e un amico nobile e generoso la cui presenza e la cui prossimità ci rende legittimamente orgogliosi.
COMMENTO PROVINCIA DI MATERA DOPO LA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO
Il presidente della Provincia di Matera, insieme alla Giunta provinciale, esprime grande soddisfazione per la visita della più alta carica dello Stato. “La presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oggi a Matera, ha ridato speranza a tutta la nostra provincia. Un territorio che merita le parole di attenzione e di stima che il Presidente ha voluto dedicare in questi due giorni. Lo ringraziamo sinceramente – hanno dichiarato di concerto il presidente Stella e l’intera Giunta – per aver voluto essere qui proprio in uno dei momenti più difficili per l’intero Paese, e in particolar modo per il Sud. L’autorevolezza morale e istituzionale di cui il Presidente Napolitano è sommo interprete, possono contribuire a ridare slancio e qualità alla nostra politica. Infatti, l’Italia intera, e soprattutto la nostra terra, hanno bisogno di una politica dove la chiarezza e l’onestà intellettuale facciano da guida, una guida giusta e unitaria che sia in grado di perseguire i valori della equità e della giustizia sociale. Una politica nuova, semplice e più vicina alla gente, che ci auspichiamo, come ha sottolineato più volte Napolitano, possa lottare per migliorare le condizioni di vita di tutte quelle persone che versano in gravi ristrettezze economiche. Le nostre emorragie occupazionali chiedono riscatto, i nostri giovani chiedono una opportunità, le nostre imprese attendono sostegni, le nostre famiglie invocano un aiuto. Il nostro Presidente, oggi, ha risposto, e, finalmente, tutti insieme cominciamo a intravedere una possibilità concreta di futuro.”
VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO AL MUSMA E INCONTRO CON I SOCI DEL CIRCOLO LA SCALETTA
il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in visita a Matera, ha incontrato i soci del Circolo Culturale La Scaletta nella sede del MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea. Il Capo dello Stato era stato invitato dal Circolo in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dalla sua fondazione; l’illustre ospite ha ricevuto in dono un piatto in maiolica raffigurante il “Carro della Bruna”, realizzato dal socio Peppino Mitarotonda.
Ecco il testo del messaggio di benvenuto formulato dal Past President e socio fondatore Michele De Ruggieri, che gli ha consegnato la spilla d’oro del Circolo in qualità di socio onorario:
“Grazie, Signor Presidente della Repubblica, di aver accettato il nostro invito in occasione dei 50 anni di vita del Circolo La Scaletta.
In questa città nell’immediato dopoguerra abbiamo vissuto un momento esaltante prodotto non solo dalla ritrovata libertà democratica, ma alimentata anche dalla presenza di uomini che univano all’impegno politico un forte messaggio culturale. Abbiamo così avuto la possibilità di dialogare con persone come Umberto Zanotti Bianco, Carlo Levi, Adriano Olivetti, Manlio Rossi Doria (solo per fare per brevità qualche nome) e politici come Michele Guanti, Michele Cifarelli ed Emilio Colombo che da subito sono stati a noi di stimolo e di aiuto. Soprattutto mi preme ricordare Rocco Mazzarone, nostro padre spirituale, che, con gli altri, ci convinse a rimanere radicati sulla nostra terra ricca di risorse che chiedevano e chiedono solo di essere riscoperte e valorizzate.
Credo proprio, Signor Presidente, che abbiamo compiuto un buon lavoro dimostrando che nel nostro Mezzogiorno ci sono forze vive e vitali. Oggi il nostro desiderio è quello di trasmettere ai giovani questi convincimenti e questi impegni. Giovani che sono oggi terribilmente preoccupati per le incertezze del loro futuro. La Sua presenza ci gratifica e ci dà forza sia per quello che Lei rappresenta e sia per quello che Lei è: un uomo della nostra terra.”
Successivamente, il Presidente Napolitano – incontrando gli amministratori locali – ha partecipato, a Palazzo Lanfranchi, ad un incontro sul tema “Turismo e Cultura”. Ecco il testo dell’ìintervento del Presidente del Circolo La Scaletta, Nicola Rizzi:
“Alcune interessanti considerazioni sul rapporto tra turismo, cultura ed economia a Matera sono già contenute nello studio sul “Villaggio preistorico di Murgia Timone” pubblicato nel lontano 1960 dal circolo “La Scaletta”
Nell’ultimo paragrafo di questo studio si afferma:
“Se lo sviluppo dell’itinerario turistico materano potesse ampliarsi ed organizzarsi meglio, si sarà combattuta un’altra battaglia per la rinascita economica del nostro vecchio e afflitto paese.
Ricordiamoci che la utilizzazione turistica del nostro patrimonio artistico, storico e sociale può contribuire sorprendentemente alla lotta contro la depressione economica”
Questo convincimento è ancora oggi valido ed è supportato dalla bontà dei risultati conseguiti.
L’azione svolta in un cinquantennio di sensibilizzazione della comunità ad apprezzare il valore identitario del luogo attraverso la realizzazione di presidi e l’organizzazione di eventi culturali, ha contribuito in modo significativo a promuovere l’interesse della città verso la conoscenza e lo studio del territorio, avendo sempre come obiettivo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, elementi di sviluppo economico e sociale delle comunità.
Il nostro impegno civile, l’impegno per la “polis” è stato sempre teso alla difesa della identità culturale della comunità sostenendo che Matera non era vergogna, non era infamia, ma una cellula ancora vitale e rappresentativa della intera umanità.
La presa di coscienza di questi valori ha rappresentato una vera “rivoluzione culturale” il cui esito ha visto l’inserimento dei Sassi di Matera e il prospiciente altopiano murgico quale riconosciuto patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Pertanto, se si valorizzano i beni ambientali, storici e culturali di un territorio, risulta più agevole attrarre i flussi turistici e, dunque, creare sviluppo economico.
Un esempio concreto della coerenza dell’impegno profuso in questa direzione è offerto dalla Fondazione Zetema con la realizzazione del progetto denominato “Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre della Basilicata” che valorizza i presidi culturali della linea bradanica da Metaponto fino a Melfi, passando per Matera.
Su questa strada maestra, siamo felici di poterlo affermare, esiste una pluralità di soggetti e di iniziative finalizzata a esaltare il valore di autenticità che il territorio lucano possiede.
Molte associazioni sono sorte nella nostra città che, pur operando in settori diversi, non trascurano di dare alle loro iniziative quel valore culturale aggiunto che pone Matera all’attenzione del turismo nazionale e internazionale.
Questo fermento ha spinto ultimamente alcune associazioni a dar vita al comitato per promuovere la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, ulteriore occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, che, Signor Presidente, ci permettiamo di segnalare alla Sua autorevole attenzione.
In questo cammino non possiamo trascurare l’apporto degli Enti locali la cui collaborazione non è mai venuta meno e auspichiamo che in futuro possa essere ancor più fattiva e concreta, nel rispetto dei valori storici, ambientali e, consentitemi di aggiungere, di quelli urbanistici del nostro territorio.
Solo la sensibilità verso la cultura può promuovere progetti ed eventi capaci di favorire lo sviluppo civile, sociale ed economico per noi e le future generazioni.
Come affermò il mio amico Raffaello De Ruggieri, nel discorso da lui pronunciato in occasione della inaugurazione della Cripta del Peccato Originale,
“La cultura non può essere considerata un bene inerte. La cultura è condizione dell’esistenza di una comunità e il rapporto con la produzione culturale deve diventare occasione di educazione alla creatività, quale antidoto alle omologazioni, alle mercificazioni, alle massificazioni, alle oppressioni, perché la cultura è per sua natura rivoluzionaria.
La cultura rappresenta, infatti, un fattore essenziale della crescita di una società, perché il livello della cultura si è rivelato il livello nevralgico di ogni trasformazione sociale. In questo senso siamo convinti che il patrimonio culturale deve funzionare come motore educativo e creativo e che il capitale di storia di Matera deve trasformarsi nel ruolo della città per il suo sviluppo”.
Abbiamo, infatti, potuto riscontrare nella storia del nostro recente passato, come la cultura sia riuscita a dare un ruolo diverso alla nostra città. I risultati sin qui raggiunti, comunque, non sono un punto di arrivo, ma costituiscono una base per la produzione di nuova cultura e il filo conduttore su cui muoversi per migliorare le condizioni di vita della nostra comunità.
L’obiettivo rimane sempre lo stesso: la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, attraverso lo studio e la ricerca. Questo obiettivo è diventato modello di riferimento nel restauro della Cripta del Peccato Originale e i fecondi rapporti intessuti in questa circostanza, hanno portato il Ministero per i Beni Culturali a scegliere Matera come quarto polo nazionale del restauro e sede decentrata dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e per l’attivazione della relativa Scuola di Alta Formazione, grazie soprattutto all’impegno della Regione Basilicata e del suo Presidente Vito De Filippo, del Comune di Matera e del Sindaco Emilio Nicola Buccico e della dichiarata disponibilità di Franco Stella, Presidente della Provincia.
I Sassi “salvati” hanno portato sviluppo economico e sociale alla nostra città, attraverso flussi turistici inimmaginabili, proprio perché nel turismo culturale è la qualità dell’offerta a creare la domanda.
Il completamento del recupero dell’antica città va quindi perseguito con tenacia e con opportune risorse finanziarie che ridiano forza agli strumenti legislativi che presero avvio con la legge De Gasperi-Colombo.
L’esperienza dei Sassi può essere utile, tanto per fare un esempio concreto, a “salvare” dal degrado e dalla trasformazione incontrollata un altro grande bene culturale che la città possiede e nei confronti del quale non si può rimanere inerti. Mi riferisco ai quartieri costruiti per accogliere gli abitanti dei Sassi. Quartieri progettati da illustri architetti che hanno lasciato una testimonianza fondamentale nella storia dell’urbanistica nazionale.
Quei quartieri, se salvaguardati attraverso una mirata azione culturale, porterebbero non solo a scongiurare ulteriori assalti del cemento, ma anche a portare nuovo sviluppo e nuova ricchezza alla nostra comunità, realizzando così ancora una volta il benefico binomio tra cultura e turismo.
Nelle foto in basso l’arrivo al Musma e la consegna della spilla d’oro come socio onorario del Circolo La Scaletta
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Ma perchè Matera è unita all’italia?Invece di ste scemenze presidente, faccia arrivare la F.F.S.S. a MATERA e saremo tutti più “UNITI”!!!!