La Coordinatrice regionale FP CGIL Polizia Penitenziaria Roberta Antognoni in una nota chiede l’intervento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè sia garantito nuovo personale nel carcere di Matera e sottolinea lo stress psico-fisico del personale attualmente in servizio. Di seguito la nota integrale.
Il Corpo di Polizia penitenziaria, anche noto con il nome di Guardia Carcere, è generalmente ricondotto, ad eventi spiacevoli che alimentano nella popolazione idee falsate del suddetto Corpo e contribuisco a creare un immagino che per assonanza s’addice più alla Guardia Carcere che al Poliziotto penitenziario.
Ebbene, con questo articolo, proverò nel mio piccolo a riscattare i Pol pen, raccontando i Poliziotti: il loro stress, le loro rinunce, la dedizione e l’importanza del loro compito.
– lo stress: una costante, con il quale si sceglie di convivere dentro e fuori il carcere, perché gli eventi critici sono sempre dietro l’angolo e l’Amministrazione non sempre (quasi mai) mette a disposizione strumenti idonei ad evitarlo, affrontarli e superarli. Poche linee guida precise, pochissime garanzie, nessun supporto psicologico. A Matera, Tizio è in stato d’ansia e non è il solo.
– le rinunce: il carcere non chiude, si lavora di giorno, di notte e durante i festivi. Le ferie? Un diritto aleatorio scritto nel contratto. Non c’è personale, il Governo non assume a sufficienza neanche per coprire i pensionamento, immaginiamo per incrementare il personale. A casa o non ci sei o sei poco presente. A Matera, Caio ha accumulato più di 360 giorni di ferie e non è il solo.
– la dedizione: sono stressati, non hanno ferie, ma a lavoro ci sono, sempre. Beh, forse non tutti, ma la maggior parte Si. Per spirito di corpo, perché ci credono nel loro lavoro e confidano nel collega.
Ma quando il collega è così stressato che non puoi più fidarti di lui, forse la situazione non è più tollerabile, è grave. A Matera, i colleghi si sentono soli.
– l’importanza del loro compito: assicura l’ordine, la disciplina e la sicurezza delle strutture penitenziarie concorrendo quindi al mantenimento della sicurezza pubblica.
Non sempre vi riescono, è vero, ma la maggior parte delle volte si. Sono estremamente professionali con estremamente poche risorse.
Matera: due istituti, ma con un solo organico che ne soddisfa a malapena uno.
Per questo, chiediamo un supporto, un intervento urgente, incisivo e preciso.