Il tribunale civile di Matera ha respinto la richiesta presentata da Mario Altieri, sindaco eletto a Scanzano Jonico ma non proclamato, per contestare i criteri di “riabilitazione parziale” che avevano determinato la sua incandidabilità alle elezioni amministrative dello scorso mese di novembre.
Altieri, difeso dall’avvocato Livia Lauria, aveva sostenuto che la riabilitazione del tribunale di sorveglianza fosse per sua natura totale, quindi anche relativamente a una condanna per abuso d’ufficio inflitta nel 2014 con recidiva infraquinquennale, quindi riabilitabile solo dal 2023.
Il giudice Giuseppe Disabato ha confermato invece la tesi della Prefettura, che aveva fatto riferimento ad una relazione del tribunale di sorveglianza in cui si precisa che Altieri è stato riabilitato solo per le condanne riportate fino al 2010.
Il Comune di Scanzano, dunque, sarà commissariato fino al prossimo turno di primavera 2022, quando saranno rinnovati altri Consigli comunali in Italia.
Altieri non molla e ha annunciato che sabato 26 febbraio terrà un comizio a Scanzano Jonico.
Di seguito il comunicato diffuso a seguito della sentenza da Mario Altieri e condiviso con la lista “Scanzano Rinasce”
Non siamo soliti commentare le sentenze per rispetto civico.
Prendiamo atto però, che il Tribunale Civile di Matera farà “giurisprudenza creativa” avendo escogitato la riabilitazione parziale, o meglio, citandoli alla lettera “…la riabilitazione ristretta”.
A cosa serve la riabilitazione parziale o ristretta?!
A niente!
Quindi non esiste!!!
E spieghiamo di seguito le motivazioni:
la riabilitazione non è un atto di clemenza ma di Giustizia, che il cittadino, che si trova nelle condizioni previste dalla legge, ha un vero e proprio diritto ad ottenerla.
Le condizioni sono:
– il decorso del tempo;
– la buona condotta;
– l’adempimento delle obbligazioni civili.
È chiaro che qualcosa non ha funzionato a livello istituzionale a solo discapito di un risultato elettorale inequivocabile.
Questa conclusione è certificata dal comportamento della Commissione Elettorale Provinciale, che sarebbe dovuta intervenire nei primi giorni successivi alla presentazione della lista e/o bloccare il voto il 5 novembre, rinviando le elezioni di alcuni giorni e permettendo, in tal modo, un immediato confronto al Tar.
Invece si è preferito intervenire immotivatamente il giorno dopo lo scrutinio, quasi a dichiarare che se non fosse stato eletto il Sindaco ‘gradito’ non ci sarebbe stata la proclamazione.
Tale comportamento tradisce la volontà dei cittadini che si erano liberamente espressi, addirittura con un voto plebiscitario.
Comunicheremo a breve un pubblico Comizio per incontrare la Città in attesa comunque di conoscere la data del ricorso, già proposto, al Consiglio di Stato