Nel 2017 il territorio del Parco della Murgia Materana ha visto la diffusione di una malattia infettiva provocata da batteri del genere Brucella, che ha interessatola quasi totalità degli allevamenti a stabulazione fissa e transumanti dell’area.
Il celere e qualificato intervento del servizio veterinario dell’ASM, l’adozione di provvedimenti restrittivi della Polizia Veterinaria ele conseguenti ordinanze sindacali hanno determinato la delimitazione dei focolai mediante l’abbattimento della quasi totalità dei capi bovini presenti nell’intero territorio.
Il tentativo di circoscrivere la malattia, però, ha comportato una perdita di oltre il 70% del capitale zootecnico di alta genealogia presente nel Parco con gravi ripercussioni ambientali ed economiche.
«L’Ente Parco della Murgia Materana, consapevole di quanto accaduto e anche delle ripercussioni ambientali dovute all’assenza di pascolamento che genera una involuzione del patrimonio floristico e faunistico, chiese al Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata il riconoscimento di calamità dovuta aepizozia per brucellosi nell’areale summenzionato e, di conseguenza, l’applicazione della Misura 5.2 del PSR Basilicata». Queste le parole del presidente Michele Lamacchia.
Tale richiesta ha dunque permesso di ristorare recentemente il danno subito dalle aziende zootecniche danneggiate permettendo il ripristino del patrimonio zootecnico nel territorio del Parco.
«Ci tengo a esprimere soddisfazione e gratitudine – specifica Lamacchia – per la fattiva attività del Dipartimento Agricoltura nei confronti di un comparto in grave crisi e destinato a soccombere se non ci fosse stato l’intervento determinante dell’Amministrazione Regionale mediante l’erogazione delle provvidenze della Misura 5 del Programma di Sviluppo Rurale. Si è trattato di un ottimo lavoro di squadra, iniziato con l’allora assessore Luca Braia e terminato con l’attuale assessore Fanelli e direttore generale Del Corso».
«Il danno è stato incredibile, dal momento che abbiamo dovuto abbattere circa 200 animali -dichiara Lorenzo Russo, proprietario dell’azienda colpita. Per fortuna abbiamo ricevuto un ristoro importante, ma che non comprende l’enorme perdita. Ringrazio davvero tanto il presidente Lamacchia per l’interesse che ha mostrato nei nostri confronti, non ci ha mai lasciati soli».
«Le perdite sono state elevatissime – afferma Gaetano Scarilli, proprietario di un’altra azienda interessata -. Erano mucche podoliche in purezza di un certo livello. Riportare oggi questo tipo di esemplare è difficilissimo. Nutro grande dispiacere, soprattutto per il grande valore affettivo che mi legava verso gli animali. Grazie al Dipartimento Agricoltura e al presidente Lamacchia per il supporto».