“Nonostante l’inflazione a gennaio, secondo l’Istat, in Basilicata (più 4,6%) e a Potenza (più 4,5%) sia al di sotto della media nazionale (5%) con la regione e il capoluogo di regione agli ultimi posti per incremento nelle rispettive graduatorie territoriali si delinea una situazione che non si risolverà a breve e con cui famiglie e imprese sono obbligate a confrontarsi”. Così Confcommercio sottolineando che “la causa principale è l’aumento degli energetici con l’associazione di tensioni anche nell’alimentare, per via delle materie prime, nella ristorazione e nei servizi di alloggio, in cui la componente energetica incide in misura rilevante sui costi d’esercizio delle imprese”. “Sebbene l’inflazione di fondo permanga su livelli gestibili, la crescita dei prezzi al consumo – precisa l’Ufficio Studi Confcommercio – deprime il potere d’acquisto della ricchezza detenuta in forma liquida, riducendo la crescita dei consumi e indebolendo la dinamica del Pil per l’anno in corso”. Per gli esercenti di alimentari, beni-servizi, aderenti a Confcommercio Potenza un altro motivo di preoccupazione è lo stato di agitazione delle imprese e degli addetti all’autotrasporto merci con le prime conseguenze sulla consegna dei prodotti ai negozi e alla rete vendite. C’è poi il costo carburanti che rischia di ripercuotersi ulteriormente sul costo finale dei prodotti nonostante l’impegno degli esercenti a tenere alta la vigilanza su tentativi speculativi.
Nel dettaglio, l’accelerazione della dinamica dei prezzi nei servizi di ristorazione registrata nel mese di gennaio è il segnale che le imprese non riescono più ad assorbire il pesante aumento dei costi sia delle materie prime che dell’energia. È assai probabile che nei prossimi mesi questo trend si consoliderà per effetto dell’aggiornamento dei listini da parte di un numero crescente di imprese. Resta per ora difficile stabilire quali saranno gli effetti di questi aumenti sulla necessaria ripartenza dei consumi nel settore della ristorazione.
Mentre gli autotrasportatori protestano in tutta Italia per i costi dei carburanti alle stelle il governo si fa promotore di sanzioni invece di promuovere un dialogo e tirarsi fuori dalla melma dei guerrafondai. Proprio ieri mi sono trovato in Puglia intrappolato in un blocco gigantesco del traffico da parte dei camionisti da cui sono uscito dopo un’ora e mezza con automobilisti che sono venuti alle mani con diversi camionisti.
La protesta dei camionisti e’ sacrosanta nulla da dire, ma vorrei dire a queste persone che anziché bloccare strade in questo modo e far inviperire gli automobilisti dovrebbero andare a Roma a bloccare tutta la città con milioni di tir e macchine agricole, andate sotto palazzo Chigi e bloccate tutto, intasate tutta Roma a oltranza, ieri diversi automobilisti con varie urgenze negli ospedali e con persone anziane a bordo non ci hanno visto più e sono venuti alle mani, no mi spiace ma così non funziona e oltretutto lontani da Roma nessuno vi ascolta e così facendo questi camionisti fanno proprio il gioco che vuole il governo: mettere gli uni contro gli altri, automobilisti inferociti contro camionisti
Quindi queste proteste così a bloccare le strade non va bene e non ottiene nessun risultato, questa gente deve andare a Roma a bloccare tutto a oltranza e poi vediamo se il governo non piega le ginocchia.