Le segreterie regionali di Uil-Uilt, Faisa-Cisal e Ugil chiedono un incontro urgente al Prefetto di Potenza e al sindaco di Potenza per affrontare le questioni che riguardano il trasporto urbano comunale. Di seguito la nota integrale.
Nonostante le ripetute richieste di incontro e nonostante la disponibilità da parte delle scriventi OO.SS. ad affrontare le questioni che riguardano il servizio urbano con senso di responsabilità ad oggi il sindaco del Comune di Potenza non ha mai fatto seguire con i fatti gli impegni presi.
I risultati della gestione del trasporto pubblico urbano sono sotto gli occhi di tutti. La chiusura delle scale mobili sono l’ultima perla prodotta da una gestione sostanzialmente fallimentare del servizio urbano.
Il Contratto sottoscritto con la Ditta Trotta è scaduto da tempo e, nelle more dell’espletamento delle procedure di gara per l’affidamento dei servizi di T.P.L. da parte della Regione, l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto perseguire altre vie tipo quella dell’affidamento diretto ad altro gestore vista la sostanziale incapacità della Ditta Trotta nel mettere in campo un piano di rilancio del servizio.
La prima impressione che le scriventi OO.SS. ricevono dal modo con il quale è stata gestita la partita del trasporto pubblico comunale è il totale scollamento tra i livelli istituzionali, nello specifico tra Amministrazione Comunale e Regione. Per essere chiari fino in fondo l’estrapolazione del lotto riferito alle gare per il TpL. dei servizi Urbani di Potenza e Matera, su sollecitazione dell’amministrazione comunale della prima, sembra più un’operazione finalizzata alla conservazione di una qualche filiera elettorale – sindacale che di vera e propria programmazione dei servizi di T.p.L. in funzione intermodale e integrata.
La gestione fallimentare del servizio urbano da parte della Ditta Trotta è stato evidenziato in più di un’occasione. L’idea che a questo punto le scriventi OO.SS. si sono fatte è che esiste una sorta di patto tacito tra Amministrazione Comunale e Ditta Trotta. Quest’ultima è il consapevole capro espiatorio di una Amministrazione Comunale incapace di affrontare in concreto e con cognizione di causa la questione. Lo stesso tema finanziario lascia a dir poco perplessi. In questi anni di gestione la Ditta Trotta ha realizzato delle economie rivenienti dalla riduzione del personale, 20 unità lavorative in meno; dal ritardato pagamento dei salari ai dipendenti che hanno consentito alla Ditta Trotta di fare cassa e di utilizzare il corrispettivo regolarmente pagato dall’amministrazione comunale per far fronte, con molta probabilità, ad altri impegni; la disdetta degli Accordi di secondo livello che si sono tradotti in una perdita secca di salario da parte dei dipendenti e in una riduzione dei costi del personale; in una flessibilità, oltre il consentito, della forza lavoro impiegata sia attraverso la turnazione che attraverso la messa in ferie d’ufficio delle maestranze. Quanto elencato ha consentito alla Ditta Trotta di realizzare profitti dalla non – gestione del servizio di trasporto urbano.
E’ questo il vero “corrispettivo” che l’Amministrazione Comunale garantisce alla Ditta Trotta e spinge quest’ultima a fare da capro espiatorio alle inadempienze comunali.
Per quanto riguarda la chiusura del “Ponte Attrezzato” è del tutto evidente che i costi per il mantenimento in funzione di una tale infrastruttura non possono essere scaricati integralmente sulla fiscalità generale. Il dire che è il ponte più lungo d’Europa denota solo provincialismo e impressionanti limiti nella cultura politica ed amministrativa di chi dietro una tale affermazione nasconde la mancanza di visione. Parte dei costi devono essere necessariamente coperti dal mercato, ossia dai ricavi da traffico. Perchè ciò possa verificarsi, come le scriventi Segreterie regionali hanno già evidenziato, serve una visione del Trasporto Pubblico Locale scevra da mere operazioni clientelari o di mantenimento di filiere. Il contesto sociale ed economico è tale che non vi sono più risorse per operazioni di pura e semplice gestione dell’esistente. Gli stessi investimenti infrastrutturali finanziabili con il PNRR, come si evince dalla vicenda del “ Ponte Attrezzato”, prova che se slegati da un’idea di sviluppo e di crescita si traducono in spesa ordinaria da caricare sulle future generazioni, sempre ammesse che ci siano, o su una popolazione di anziani.
Non è più questo il momento di tergiversare, le scriventi Segreterie Regionali chiedono un incontro urgente per affrontare le questioni che riguardano il trasporto urbano comunale ossia l’interesse dei lavoratori e dei cittadini sui quali da anni vengono scaricati i costi di politiche di corto respiro e di una gestione a voler essere buoni disattenta.