Nicola Pavese, presidente associazione “Matera Ferrovia Nazionale” in una nota esprime soddisfazione per l’approvazione del progetto per la ferrovia Ferrandina-Matera. Di seguito la nota integrale.
L’approvazione del progetto della ferrovia Ferrandina-Matera da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, recentemente, del ministero per la Transizione Ecologica fanno ritenere che il treno per Matera si stia finalmente avvicinando. E’ il frutto del proficuo lavoro svolto dalla vice ministra Teresa Bellanova e dalla commissaria governativa Vera Fiorani che a Roma hanno seguito con competenza e passione l’iter burocratico che, ultimato nelle prossime settimane, dovrebbe consentire la firma dei contratti del progetto e dell’appalto dei lavori. Firma fissata per l’inizio della prossima estate, con i cantieri che saranno riavviati tra la fine del 2022 e l’inizio del prossimo anno. L’annuncio è stato dato da Roberto Pagone di Rfi, direttore degli investimenti nell’area sud, accolta con soddisfazione da molti materani.
Si tratta di un’opera ferroviaria che premia la tenacia dei già deputati Antezza, Vico e Latronico, dell’associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, dei Sindacati CGIL, CISL, UIL, delle associazioni imprenditoriali, delle varie espressioni della società materana alle quali si stanno affiancando gli studenti che, con la petizione in atto rivolta alla Regione, stanno svolgendo un importante lavoro di sensibilizzazione davvero straordinario che esprime anche un forte legame con il territorio materano e regionale.
Adesso l’obiettivo è quello di far proseguire i binari statali per Gioia del Colle, interessando le aree industriali di Tito, Potenza, Valbasento, La Martella e Jesce, creando situazioni più vantaggiose sia per le esportazioni/importazioni attraverso i porti pugliesi e campani, sia per incentivare il turismo e le relazioni socio economiche con il Salento, la costiera amalfitana, le isole e città partenopee, con il Cilento e le altre regioni meridionali. L’attenzione quindi è ora rivolta verso la Puglia, orientamento condiviso dalla Provincia e dal Comune di Matera, che vede in prima linea il consigliere regionale Braia e le forze sociali di Matera, nonostante l’atteggiamento poco determinato della Regione Basilicata. La conferma del massimo ente regionale, estraneo agli interessi della collettività e alle situazioni di sviluppo della Basilicata, viene dalla questione relativa alla dibattuta Matera-Gioia del Colle e all’interconnessione Auletta-Potenza oppure Romagnano-Potenza della AC di rete Salerno Taranto. Un atteggiamento di lontananza illogico della Regione, mentre si parla di Zes, di rilancio delle zone industriali lucane, di incremento dei trasporti e del turismo al fine di ottenere effetti positivi per l’economia e per l’occupazione.
In Basilcata dovremmo essere comunque alla vigilia di importanti investimenti e in tale prospettiva la stazione di Ferrandina-Scalo Matera e la Valle del Basento (secondo i programmi) saranno al centro dei lavori di Rfi in direzione di Matera, Salerno e Taranto. Per questo sarebbe il caso (insieme alla Provincia e al Consorzio industriale del Materano) di completare i lavori per un terminal bus, per la sistemazione della segnaletica, dell’impianto di videosorveglianza, della pavimentazione e illuminazione della bretella che porta alla Basentana in direzione Potenza e Metaponto. E non meno necessari sono l’installazione di una lunga pensilina e l’innalzamento del marciapiedi sul primo binario, insieme alla riapertura del bar-ristoro. D’altronde, la media mensile di 300 viaggiatori solo per il Frecciarossa (dopo il Covid), ai quali vanno aggiunti gli utenti degli Intecity e dei treni interregionali e dei bus della varie aziende, spiegano l’importanza dello scalo basentano al fine di evitare una visione di degrado e offrire la migliore accoglienza ai turisti diretti a Matera. ai viaggiatori della collina materana e agli imprenditori interessati alla zona industriale di Ferrandina.