“La guerra in Ucraina sta colpendo duramente la nostra economia e il settore agroalimentare in particolare. I nostri pescherecci sono fermi, o si stanno per fermare, a causa dell’impennata del prezzo del gasolio. Ieri le marinerie italiane si sono riunite nelle Marche a Civitanova Marche e hanno deciso di sospendere l’attività per una settimana perché il costo per mettere una barca in mare è superiore al guadagno di qualunque pesca ipotizzabile”.
Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato.
“I nostri pescatori – continua il senatore – hanno bisogno del nostro sostegno in Parlamento e in sede di governo. So che dopodomani saranno al Mipaaf. Nel disegno di legge ora in discussione al Senato per il sostegno alle imprese a causa dell’emergenza Covid e la crisi energetica sono presenti alcune misure certamente utili. Il settore pesca però rischia il collasso, le barche restano in rada, servono delle misure specifiche che tengano conto della peculiarità e della specificità del comparto, che ha una dipendenza dal gasolio totale. Oltre al credito di imposta già previsto in alcuni emendamenti, propongo che si faccia ricorso alla cassa integrazione in deroga e misure di indennizzo simili a quelle pensate per il Covid l’anno scorso. Altrimenti, pur essendo periodo di quaresima, difficilmente troveremo pesce italiano sulle nostre tavole e migliaia di lavoratori e di famiglie avranno difficoltà a metterci anche il pane”.