Dall’ex assessore Donatella Merra, unica donna della giunta regionale, una lettera di riflessioni e di auguri a tutte le donne, con un pensiero particolare “a coloro che percorrono nel nostro Paese i tortuosi e freddi sentieri della Politica”.
“Fino alla prima adolescenza il rosa era il colore che amavo di più: rosa il maglione preferito, rosa l’astuccio delle penne, rosa l’addobbo più bello sull’albero di Natale. Adulta e donna il rosa si è trasformato, anche per me. Oggi è il simbolo dell’universo femminile. Non credo sia un caso: il colore rosa ha in sé tutto: la delicatezza e la dolcezza, ma anche l’orgoglio e la passione; come pensare che il mondo possa scorrere, senza la meraviglia di queste virtù che le donne, fisiologicamente e con costanza instancabile, apportano in ogni ambito della nostra società?
Ed ecco come giornate, sale e palazzi ed iniziative pubbliche si tingono di rosa.
E poi? Poi c’è la dura realtà, quella di ogni giorno. Il lavoro, la famiglia, per le più folli la Politica. Pensiamo al rosa in Politica. Può rappresentare la stessa forza, l’orgoglio, la tenacia ed insieme la sensibilità? E quanto tuteliamo realmente, oggi, queste virtù insostituibili, se si immagina di operare per il bene comune? È una missione vera per chi vive per trasferire questi valori in un mondo come quello della Politica, dove ancora, malgrado tutto, di rosa talvolta esiste solo un’arida QUOTA. La Quota ROSA … Cos’è una quota? Una parte indistinta del tutto, secondo una corrente, ordinaria definizione. Ma la donna non è parte indistinta. Ognuna di noi è unica e straordinaria, indispensabile ed insostituibile. E allora il mio pensiero ed il mio augurio alle donne, in ogni parte del mondo, perché anche nei luoghi oggi più tristi e difficili, come sui percorsi più impervi della vita e dell’esperienza, esse riescano ad apportare il valore oggi inestimabile della sensibilità, della fierezza dei modi e degli intenti, tra ostacoli e sofferenze. Che queste doti naturali possano essere comprese e protette, e non solo a parole. Fiere di noi stesse. Sempre”.